Spett.le Redazione TP24,
a breve riprenderà la stagione balneare che rappresenterà, si spera, la liberazione virtuale da tutti i mali causati dal COVID.
Tutti i Lidi si stanno già preparando, nel rispetto delle norme anti-COVID, ad ospitare i bagnanti disposti a pagare una sdraio e un ombrellone pur di avere uno spazio tutto loro.
Mi chiedevo, e chiedo a questa spettabile Redazione, se anche quest’anno i Lidi avranno la possibilità di ampliare la superficie data loro in concessione per garantire maggiore spazio tra un ombrellone e l’altro affinché non si crei assembramento tra i bagnanti “paganti e benestanti”.
Mi pongo questa domanda perché, probabilmente, chi fa queste concessioni non si rende conto che la coperta è corta!
Ovvero, se ampli i Lidi per garantire maggiore spazio ai clienti, riduci le spiagge libere e, pertanto, ciò che eviti nei Lidi lo crei nelle spiagge libere.
Può sembrare banale ma concedere un aumento delle aree demaniali ai Lidi per evitarne l’assembramento significa crearlo nelle spiagge libere.
Pertanto si privilegia il cliente che paga a discapito di chi non può permettersi una sdraio a pagamento nei Lidi.
Questa io la chiamo discriminazione.
Ed inoltre, chi controllerà che i Lidi non abusino comunque degli spazi dati loro in concessione?
Perché i Lidi non hanno ben visibili i limiti dei loro spazi, tramite recinzione, invece che mettere sdraie e ombrelloni come segnali arbitrari di inizio e fine Lido?
Cordialità
Salvatore Panico