C'è qualcosa che non va nella comunicazione dell'Asp di Trapani. Ieri abbiamo raccontato del pasticcio dei vaccini aperti a tutti all'hub vaccinale di Marsala.
Sabato e domenica era possibile, per tutti i maggiorenni, anche per le fasce d'età che al momento non rientrano nel calendario vaccinale, avere somministrato il vaccino anti-Covid. Nessuno, però, dall'Asp ha fatto sapere nulla, di questa importante possibilità. Solo per caso si è saputo, attraverso un foglio appeso alla porta del sempre intasato centro vaccinale accanto all'ospedale Paolo Borsellino. Nè l'Asp, né il Comune di Marsala, hanno detto nulla eppure molti ventenni e trentenni non vedevano l'ora di vaccinarsi. Ma non solo. Da un paio di settimane cerchiamo di capire come sta andando la campagna vaccinale in provincia di Trapani, e l'unica a poter dare risposte è l'Asp che però latita. Veniamo a noi.
L’ASP DI TRAPANI (NON) RISPONDE – Noi di Tp24.it abbiamo provato, più volte, a porre delle domande all’Azienda sanitaria provinciale di Trapani. E lo abbiamo fatto rivolgendoci all’addetta stampa, Maria Pia Ferlazzo.
ECCO LE DOMANDE – “Come d'accordo le invio una serie di domande sulla campagna vaccinale dell'Asp, categoria over 70/80/90, con particolare attenzione ai vaccini domiciliari ed alle difficoltà nel raggiungere tali categorie: 1) nel primo bilancio Asp (conferenza stampa) del 28 aprile scorso si è detto che dei 30 mila over80 ne sono stati vaccinati 21 mila, ad oggi a che totale siamo?; 2) quanti fragili ed over a domicilio avete già vaccinato e quante squadre e con quali turni sono operative sul territorio trapanese?; 3) i medici di famiglia per i domiciliari sono stati coinvolti? E a partire da quando?; 4) sempre il 28 l'Asp ha dichiarato che l'obiettivo vaccini giornaliero, per il mese di maggio, è di 4.400, ad oggi che media giornaliera abbiamo?; 5) il call center predisposto appositamente dall’Asp per sopperire ad alcune criticità della campagna vaccinale – che risponde allo 800 402 346 – da me chiamato il 6 maggio scorso, ha comunicato che “ci sono dei ritardi” e che “non è il primo” a segnalare ritardi nelle risposte ai bisognosi di vaccino a domicilio” e “abbiamo parecchie segnalazioni in merito” e, ancora, “non sappiamo quante squadre operano” ma che “sono parecchio indietro”. Infine – sempre secondo quanto risposto dall’operatrice telefonica – “le squadre a disposizione per i vaccini a domicilio operano solo 3 volte a settimana”.
OVER IN ATTESA DA MARZO E SENZA RISPOSTE – La sesta e penultima domanda riguardava la presumibile tempistica di somministrazione dei vaccini a domicilio: 6) “Ci sono – chiediamo all’Asp di Trapani – over da vaccinare a domicilio che aspettano dal 24 marzo e non hanno ricevuto ancora alcun contatto. Con “una sola squadra – come riferito dal call center – che si parte da Trapani tre volte a settimana” che tempistica sarà necessaria per completare il ciclo vaccinale di queste categorie che, lo ricordiamo, dovrebbero avere priorità assoluta?”
I PROBLEMI DI COMUNICAZIONE DELL’ASP – Che quest’azienda abbia un qualche problemino di comunicazione con i suoi utenti è ormai un dato assodato, ma il punto raggiunto con noi di Tp24.it in questi giorni ha dell’incredibile. Il contatto telefonico per chiedere una risposta alle domande sopra elencate inizia la mattina dell’undici maggio. Ci viene chiesto dall’addetta stampa di girarle le domande via whatsapp e cosi facciamo. Il giorno dopo chiediamo: “Buongiorno dottoressa che tempistica mi da, più o meno, per le risposte alle domande poste? Grazie”. Nessuna risposta. L’indomani, giovedì 13 maggio, torniamo alla carica; sempre tramite whatsapp per non dare troppo disturbo: “Dottoressa buongiorno, mi da gentilmente un qualsiasi cenno di risposta? Grazie”. “Buongiorno – risponde stavolta l’addetta stampa – entro oggi le risponderemo, grazie”. Nello stesso pomeriggio riceviamo una audio nel quale ci informa di un ulteriore rinvio per i molteplici impegni dell’Asp per le inaugurazioni di hub vaccinali in provincia e, comunque, registriamo una nuova promessa: “Se non oggi – afferma la Ferlazzo – comunque domani ti faccio avere le risposte”. Niente da fare, anche questa volta la riposta promessa non arriva, né l’indomani e, cioè, venerdì, né sabato. Siamo a lunedì 17 maggio e torniamo a domandare: “Buongiorno, per oggi ce la facciamo?” e dopo qualche minuto: “Se non oggi, sicuro domani” e noi: “Domani in mattinata?” “Si, si” la risposta. Martedì mattina, una settimana fa, quindi, avremmo dovuto scrivere la parola fine a questi continui rimpalli, ma così non è stato, dato che, mentre scriviamo, siamo già all’indomani dell’ultimo rinvio e, in questa ‘farsa’, nulla è cambiato.
L’AIPA DI MAZARA ANCORA ASPETTA RISPOSTE – Che il gene ‘muro di gomma’ si sia, a quanto pare, moltiplicato nel settore comunicazione dell’azienda sanitaria trapanese, si desume anche da un’altra vicenda della quale ci siamo già occupati altre volte in passato. L’Associazione italiana pazienti anticoagulati di Mazara, infatti, ha più volte chiesto un appuntamento al Commissario straordinario dell’Asp trapanese, Paolo Zappalà, per informarlo sui disservizi protrattisi negli ultimi mesi nell’ambulatorio di cardiologia dell’ospedale ‘Abele Ajello’ di Mazara. Dopo aver appreso delle risposte ritardate ai due parlamentari nazionali dei 5 Stelle ha commentato così, sui social, il presidente Aipa, Giacomo Anselmo, riferendosi alle ‘tempestive’ risposte dell’azienda: “Adesso comincio a capire. Se due parlamentari nazionali ricevono risposte dopo oltre 40 giorni, cosa pretende un presidente di un consiglio comunale di una insignificante città di avere l'onore di una partecipazione dei vertici dell'ASP-TP? Inoltre, ma come pretendono quei pazienti cardiopatici mazaresi di avere risposte sul futuro della Cardiologia di Mazara, richieste solo pochi giorni fa, cioè dal18 febbraio 2021? Ma siate seri cardiopatici mazaresi!”.
DOPO 40 GIORNI LA RISPOSTA AI PARLAMENTARI – A sentire Anselmo, quindi, non è una novità quella delle risposte che vengono rimbalzate. Ed è successo – come ricordato proprio dal presidente mazarese dell’Aipa, anche se con esito diverso, stavolta – comunque con un’attesa che è andata anche oltre i limiti di legge previsti. I primi di aprile, infatti, c’erano stati due parlamentari del Movimento 5 stelle che avevano anch’essi posto delle domande all’Asp di Trapani tramite una richiesta di accesso agli atti. “Ci sono notizie – chiedevamo alla Ferlazzo sempre noi di Tp24.it – di risposte da parte dell'Asp a questa richiesta dei 5 Stelle? Anche qui, silenzio assoluto, da parte dell’addetta stampa. Almeno, però, abbiamo saputo che, dopo un ulteriore sollecito fatto dal senatore e, oltre i 30 giorni imposti dalla legge, per rispondere, alla fine hanno adempiuto a tale obbligo quasi a metà maggio.
UN’AZIENDA CHE PREFERISCE PUBBLICIZZARE GLI ‘HUB’ – La grancassa mediatica dell’Asp trapanese preferisce, piuttosto che dare risposte relative alle priorità da dare ai più fragili – come ricordato giorni fa sulla stampa nazionale dal Commissario nazionale per l’emergenza Covid, Paolo Figliuolo – ed agli ultrasessantenni che – lo ricordiamo – se contraessero il covid-19, avrebbero il 95% di probabilità di non superare la malattia. È certamente più comodo, e semplice pompare a destra e manca, l’apertura di questi ‘hub’, poiché usare il termine ‘centro’ vaccinale in italiano, infatti, non fa tendenza.
Se dovessimo essere più fortunati, nei prossimi giorni, e ricevere le risposte o qualsiasi altra replica da parte dell’Asp 9 di Trapani, ne daremo immediata notizia.
Alessandro Accardo Palumbo
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