Marsala, città senza regole e terra di nessuno o di tutti, questo accade quando si decide di non decidere, di non scegliere perché altrimenti si scontenta qualcuno, e la giunta ha indossato da otto mesi il vestito democristiano. Baci e abbracci a tutti, seppure da remoto o virtuali, una pacca sulla spalle, occhi che annuiscono e che non scontentano nessuno. Questo accade quando è necessario galleggiare, quando si ha piena consapevolezza di non godere di simpatia generale e nemmeno di un consenso cristallizzato.
La Sicilia è zona gialla, finalmente i ristoratori possono tornare al loro lavoro, che è fatto di stenti e sacrifici anche in tempi normali figurarsi in pandemia. La riapertura ha visto, e concesso, un maggiore utilizzo degli spazi pubblici così da consentire al ristoratore di avere più coperti e di non rinunciare al guadagno.
Bisognerebbe tenere conto del luogo, delle cose, della storia e del decoro urbano, questo nelle città in cui gli amministratori sono attenti si traduce in accoglienza oltre che in rispetto di ciò che da anni custodiamo. Il decoro urbano rappresenta la bellezza della città e riguarda anche la visione che di una città si vuole promuovere all’esterno, oltre alla qualità sociale garantita ai cittadini.
Le aree pubbliche concesse vanno valorizzate e riqualificate non degradate, da qualche giorno la piazza centrale di Marsala, che consente a tutti di accedere alle vie del centro storico, ha visto un noto locale attrezzare lo spazio esterno con una vela, per riparare i clienti dal sole, di colore arancione acceso, montata su dei pali di acciaio che invadono anche l’incrocio (la distanza non dovrebbe essere di 5 metri dall’intersezione?) e che secondo alcuni non tiene cura dello spazio artistico e storico della piazza.
Altre segnalazioni giungono in redazione. Come ogni cosa, però, a Marsala nessuno vede mai nulla, o fanno finta sperando nella distrazione altrui, del resto lo scempio del "palazzaccio" di Via Garraffa è noto, hanno aspettato la finedei lavori e che Tp24 sollevasse la questione per sigillare tutto.
Ora, se i funzionari, i dirigenti, gli assessori, non sono in grado di contrastare questi fenomeni, di non controllare il territorio dovrebbero essere rimossi. Invece si fa spallucce. E’ impensabile che nessuno dei 24 consiglieri e nessuno della giunta senior e ora quella young sia passato da quella piazza, anzi è impossibile.
Troppo presi da altro, che poi cosa sia non si sa, perché in otto mesi di nuova amministrazione questa città non ha visto alcuno spiraglio in nulla, parliamo di cose elementari e di routine.
La vicina Castelvetrano all’ingresso della città ha una rotonda da fare invidia per il verde eccellentemente curato, trattasi infatti del primo biglietto da visita.
E’ mai possibile che Marsala non abbia un regolamento del decoro urbano?
Nessuno nega l’importanza di un dehors, che rende una attività migliore e che amplia pure l’offerta dei servizi ma tramutarli in accampamenti che delegittimano la bellezza dei luoghi è da scellerati.
Se gli assessori non hanno tempo per occuparsi di queste cose, se sono pronti ad occuparsi di altro tralasciando queste “fesserie” rischiano di creare dei precedenti: ognuno decide di invadere gli spazi che vuole senza regole. Magari il consiglio comunale, tra una occupazione e l’altra, potrebbe occuparsi anche di questo, se non sono troppo stanchi.
La politica potrebbe tornare alla sua mission nobile che non è solo occupare poltrone ma prestare un servizio alla collettività, sulla prima opzione ci potrebbero essere dubbi pure sulla durata, perché passate le elezioni regionali il sindaco Massimo Grillo potrebbe decidere di non tenere conto dei partiti e di effettuare sostituzioni o azzeramenti, tanto le fratture ci sono seppure fanno fatica ad emergere. Tra Grillo e la deputata dell’UDC Eleonora Lo Curto non corre buon sangue, l’onorevole marsalese ha da poco dato vita ad una riunione sul porto di Marsala e non è stato invitato il sindaco, una serie di piccoli passaggi che chiariranno il quadro politico del futuro, ai cittadini di tutte queste trame non interessa, ma la città con la storia che rappresenta non è negoziabile.