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15/05/2021 09:30:00

Ospedale e padiglione: così la politica marsalese pensa la sua exit strategy

 Sono giornate gloriose per Marsala e per la Sua classe dirigente: in consiglio comunale si alza la voce, si occupano le stanze e si sbattono i pugni, consiglieri affrontano a viso aperto l’establishment di Palazzo D’Orleans sprezzanti del pericolo, il Sindaco, novello Braveheart del terzo millennio, invoca la rappacificazione dei capi tribù e tutti, ma proprio tutti, avanzano minacciosi e fieri invocando il sacro diritto costituzionale della salute pubblica!

Una marcia coraggiosa che vede Marsala in prima linea per conto dell’intera provincia di Trapani. Che dire? Solo complimenti, solo ringraziamenti, solo apprezzamenti!

Cos’altro aggiungere di fronte a chi, responsabilmente, riesce a riconoscere che davanti all’interesse dei cittadini tutto deve passare in secondo piano e, quindi, anche saper mettere da parte il dualismo maggioranza/opposizione?

D’altra parte, come recita uno degli adagi più “trendy”: “solo gli stupidi non cambiano mai idea “. Eppure qualcuno dice che non è esattamente così...certamente si tratta di un folle, negativo, gufo, stalker, anti marsalese, crumiro, nonché tesserato del partito delle “teste di ciolla” recentemente individuato dalla neonata “giunta young”.

Ecco, succede che questo abominevole essere sostiene che non c’è proprio un bel nulla di cui gioire, nulla di cui essere orgogliosi, ma che è solo questione di “mimetismo” e “tanatosi”....insomma è materia da animali.

Il mimetismo, più conosciuto , è quello, ad esempio, del camaleonte che riesce a cambiare ad arte il proprio aspetto in base alla convenienza suggerita dalle condizioni al contorno; la “tanatosi”, termine meno comune, è invece quella, ad esempio, di alcuni opossum o serpenti che riescono ad immobilizzarsi fino a indurre a crederli defunti e riuscire così a sfuggire da una situazione di pericolo o ad attrarre la preda che vi si avvicina ignara della sorte che l’attende.

La politica ha bisogno di entrambe le doti: deve saper passare dal candore del bianco al fuoco del rosso vermiglio e deve conoscere l’esatto istante in cui è meglio restare immobili fino a sparire e passare inosservati fintantoché il pericolo non sarà alle spalle.

Esattamente per lo stesso istinto di sopravvivenza degli animali la politica marsalese medita a tavolino la sua “exit strategy “ dalle sensazionali e paradossali comunicazioni che si sono succedute nell’ultimo anno in merito all’ospedale di Marsala, una strategia che ha bisogno di allontanarla progressivamente dai pasticci fino a farla diventare paladina delle battaglie proprio contro quegli stessi pasticci.

Per fare questo occorre il mimetismo che fa sobbalzare il bravo consigliere contro il suo stesso mentore e occorre anche il silenzio dell’assessore che si dilegua con passo felpato dalla bagarre: ma entrambi sanno che di quell’ospedale, di quel padiglione non vi è alcuna certezza....e lo sanno sin dall’inizio, solo che adesso è più opportuno far cambiare la prospettiva.

Ed allora ecco che arriva il momento di rilanciare: “un tavolo tecnico all’ASP!”, “un nuovo e brillante nome da spendere alle prossime elezioni!”, “una battaglia che dobbiamo intestarci e su cui nessuno deve trovare agevole il contrattacco !“.

Per finire, la ciliegina sulla torta ideale sarebbe un capro espiatorio....magari proprio qualcuno che a questa terra e a questa politica non appartiene (giammai si dovesse offendere il nostro Governo Regionale), qualcuno che, in ogni caso, avrebbe esaurito il suo ruolo di Commissario Straordinario una volta che lo “Stato Ordinario” avrà ripreso il posto che gli spetta.

E noi? Noi pian piano dimenticheremo e magari, se andrà tutto bene, finiremo per dire “in fondo non è poi così male che non se ne è fatto nulla...a cosa servono tutti questi soldi ora che la pandemia sta per finire?”...e così ci avvicineremo alle elezioni e non potremo far altro che acclamarli, applaudirli e, ovviamente, votarli!

Dopo qualche mese torneremo ai nostri “mi hanno deluso”, “sono tutti una cosa”...ma il mimetismo e la tanatosi si rifaranno vivi giusto in tempo per le prossime elezioni per farci cambiare nuovamente idea e, alla fine, il camaleonte e l’opossum si strizzeranno l’occhio e affermeranno soddisfatti “c’è l’abbiamo fatta anche stavolta “.

Qui finisce il racconto delirante del folle...ma chi ci crede? Ma figurati se andrà così! D’altra parte lo sanno tutti: questa terra diventerà bellissima....è solo questione di tempo.....è solo questione di voto.

Alessandro



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