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14/05/2021 08:37:00

La "banda dei funerali" di Pantelleria. Processo alle battute finali 

Al termine della requisitoria nel processo “Tellini Pietro + 4” (furti in abitazione e ricettazione a Pantelleria), il pm Giuliana Rana ha chiesto quattro condanne e un’assoluzione. Ad essere accusato di ricettazione della refurtiva è Pietro Tellini, di 52 anni, titolare sull’isola di un “Compro e vendo oro”. Per lui, il pubblico ministero ha chiesto un anno e mezzo di carcere e 600 euro di multa. Ma la pena più severa (due anni e mezzo di reclusione e 600 euro) è stata invocata per uno dei presunti ladri, Giuseppe Alessandro Bonomo, di 47 anni. Due anni e due mesi, con mille euro di multa, è stata, invece, la richiesta per Franco Indelicato, 28 anni. Un anno e mille euro di multa, infine, per Alessio Indelicato, di 22. Gli Indelicato sono originari di Marsala. Per alcuni capi d’imputazione è stata chiesta l’assoluzione. L’unica assoluzione piena (“per non aver commesso il fatto”) è stata invocata per il 40enne Giuseppe Daniele Billardello. Quest’ultimo è difeso dall’avvocato Ignazio Massimo Bilardello, mentre legali degli altri imputati sono Gaetano Di Bartolo, Francesca Frusteri e Arianna Russo. Le arringhe difensive sono in programma per il 3 giugno.

Intanto, nell’udienza precedente alla requisitoria, l’avvocato Di Bartolo ha prodotto, a sorpresa, una sentenza di assoluzione per Bonomo evidenziando che i fatti contestati dall’accusa sono, o sarebbero, gli stessi. Il legale, quindi, sulla base del principio del “ne bis in idem”, confida in un’altra assoluzione.

Per l’accusa, a vendere a Tellini i preziosi rubati sarebbero stati Bonomo (21 novembre 2012) e Franco Indelicato (13 dicembre 2012). Da Bonomo, il Tellini avrebbe acquistato una collana in oro giallo con un ciondolo che riproduceva una sterlina e un altro ciondolo piatto rubati nell’abitazione di A.S. il 12 giugno 2012. Molto più consistente il “bottino” smerciato, per 991 euro, al “Compro e vendo oro” da Franco Indelicato: un bracciale, una spilla, un orecchino, un crocefisso, una fedina e due bracciali risultati essere stati rubati nell’abitazione di Angela Lo Pinto il 28 novembre 2012.

A Billardello, invece, secondo l’iniziale accusa, si contestava il fatto di aver convinto, nel gennaio 2013, un minore a rubare monili in oro alla madre e alla zia. Sempre il Bilardello, in concorso con Bonomo, era accusato anche del furto commesso in un’abitazione di via Manzoni.

Nel febbraio 2019, in Tribunale, uno dei denuncianti, Michele Liuzza, raccontò: “La mattina del 20 gennaio 2013 è morto mio padre e alle 7.30 siamo usciti da casa. Ma siccome si sapeva che a Pantelleria c’era una banda che andava a rubare nelle abitazioni lasciate incustodite da persone che avevano avuto un lutto in famiglia, ho mandato a controllare a casa mia la badante di mio padre e alle 10.30 ci siamo accorti che era stato commesso un furto. Erano scomparsi dei monili”. Si trattava di oggetti placcati in oro. Probabilmente, però, i ladri credevano che fosse tutto oro.



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