Nello Musumeci si ricandida alla guida della Sicilia nel 2022, vorrebbe un centrodestra unito ma i primi segnali di scollamento arrivano proprio dal partito della Lega.
L’attuale presidente lo ha ribadito più volte, vorrebbe continuare il lavoro iniziato quasi cinque anni fa e al contempo non perdere pezzi di maggioranza, molti dei quali guardano con favore a questa candidatura.
Musumeci si può fidare di tutti? I problemi in casa Forza Italia non mancano ma Gianfranco Miccichè vuole chiudere la sua carriera tornando sullo scranno più alto di Palazzo d’Orleans, in casa Udc al momento viaggiano sereni verso la riconferma a Musumeci anche perché hanno assessori in giunta e punti di riferimento in ogni città, con molta probabilità i centristi faranno una lista in accoppiata con Italia Viva, anche se il partito di Matteo Renzi chiede di avere un proprio candidato alla presidenza.
Anche Fratelli d’Italia non ha dubbi: il governatore uscente va ricandidato.
Insomma, la quadra ci sarebbe ma c’è un mondo di cui bisogna tenere conto a cominciare da Cantiere Popolare e anche la nuova Democrazia Cristiana che sta mandando avanti Totò Cuffaro. A porre una questione di metodo è la Lega, in Sicilia il commissario è il senatore Nino Minardo: niente nomi al momento per le candidature ma programmi per i siciliani. Se da un lato il ragionamento non fa una piega dall’altro lato è necessario avanzare ipotesi e lavorare sui nomi, le elezioni regionali si terranno tra un anno.
Centrodestra unito è l’obiettivo di Musumeci che non esclude un rientro in giunta di Ruggero Razza, si vorrebbe un rimpasto di deleghe per spostarlo alle Infrastrutture ma pare che questa avanzata ipotesi sia stata bloccata da molti esponenti della maggioranza che non vedrebbero di buon occhio il rimescolamento delle deleghe, al contrario un ingresso di Razza nuovamente alla Sanità.
Le vere difficoltà, ha affermato il presidente, sono state legate alla pandemia che ha rimandato molti interventi del governo regionale ma si tratta di un esecutivo, ha sottolineato, che ha dato il massimo e che continua a lavorare senza risparmiarsi.
Sulle critiche mosse dai cittadini che vorrebbero la Sicilia già gialla, il governatore ha ribadito che dipende dal governo centrale e non il contrario. Largo alla politica, insomma, alle alleanze che ricompattino l’asse del centrodestra e al reingresso in giunta a breve di Ruggero Razza, che indagine a parte non è stato colpito ancora da nessun provvedimento giudiziario.