Coprifuoco alle 23, poi verrà cancellato. E' questa una delle prossime decisioni del governo Draghi.
Il governo è al lavoro per lo step successivo che dovrebbe portare l’Italia verso una libertà più ampia. Per quel che riguarda il coprifuoco, l’idea per ora è quello di posticiparlo alle 23.
Il ministro della Salute Roberto Speranza propone una mediazione: strade libere fino alle 23 la prima settimana per poi decidere venerdì 21 di arrivare dal lunedì successivo fino alle 24. Comunque, al momento, l'ipotesi delle 23 sembra essere la più quotata.
A metà giugno, invece, dovrebbe ripartire il settore del wedding. Dal 22 maggio, probabilmente, i centri commerciali potranno stare aperti anche nel fine settimana. Venerdì prossimo, nella riunione tra la maggioranza e la cabina di regia, potrebbe essere delineato il pacchetto di interventi per modificare l’attuale decreto.
La linea dell’esecutivo è quella, gradualmente, di procedere verso riaperture che possano essere definitive. Il premier Mario Draghi, infatti, ha più volte sottolineato di voler agire con prudenza per evitare che si debba tornare indietro. Al momento, comunque, i dati confortano: la curva di contagi è la più bassa dall’8 ottobre e le occupazioni negli ospedali vanno svuotandosi.
VACCINI. L'Italia potrebbe arrivare al milione di vaccini anti Covid somministrati al giorno con l'aiuto di medici di famiglia e farmacie. Lo dice in un'intervista a 'La Stampa' il commissario all'emergenza, il generale dell'Esercito Francesco Paolo Figliuolo. "L'imperativo categorico è accelerare. Abbiamo già fatto molto, ma dobbiamo allungare il passo. Il mio obiettivo è superare le 500mila somministrazioni al giorno entro giugno", dice, spiegando che "in Italia ci sono circa 43mila medici di famiglia e 20mila farmacie. Se ogni medico inoculasse dieci vaccini al giorno, otterremmo 430.000 dosi in più alle quali se ne potrebbero aggiungere altre 100.000 per il ruolo delle farmacie. Le previsioni sono approssimative, ma se aggiungiamo a queste proiezioni quello che già facciamo possiamo riuscirci".
''La consegna dei vaccini potrebbe usufruire del sistema già radicato della distribuzione dei farmaci - spiega - Mentre per la catena del freddo non c'è problema, perché una volta spacchettate le fiale possono essere tenute in un normale frigorifero. Ribadisco che dobbiamo accelerare e giugno è il mese clou, quello giusto per dare la spallata. Sarebbe dunque opportuno che da ciascuna Regione venissero smistati i vaccini per medici di medicina generale e farmacie. Anche perché dopo ci sono due mesi in cui molti italiani andranno in ferie e la campagna vaccinale deve finire entro settembre''.
A proposito di ferie, è possibile effettuare la seconda dose di vaccino in un luogo di villeggiatura, in una regione diversa da quella di residenza? ''Sì, attualmente è già possibile vaccinarsi fuori Regione, ma solo per esigenze particolari. Non può costituire la prassi, e per le ferie stiamo riflettendo insieme alle Regioni per trovare possibili ulteriori modalità organizzative''.
''Fino ad oggi abbiamo inoculato due dosi di vaccino a quasi 7 milioni e mezzo di italiani, mentre tra chi ha ricevuto solo la prima dose e chi le ha avute entrambe il totale delle somministrazioni ammonta a 24 milioni - sottolinea - Ora puntiamo l'attenzione a quelle regioni che non hanno ancora raggiunto l'80 per cento degli ultra ottantenni immunizzati''.
Immunità di gregge? ''Affinché ciò sia possibile è necessario che sia vaccinato l'80 per cento della popolazione. Obiettivo che contiamo di raggiungere a fine settembre. Ma due step importanti sono anche i mesi precedenti, quando riusciremo ad avere il 60 e il 70 per cento dei vaccinati. Oggi ci attestiamo intorno al 15 per cento''. A giugno, spiega, ''lo scopo è quello di ottenere tra le 23 e le 25 milioni di dosi entro fine giugno''.