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10/05/2021 06:00:00

Covid. In Sicilia meno ricoveri. Parte la vaccinazione di massa a Favignana

Meno di 500 nuovi casi in Sicilia ma, come ogni fine settimana, pochi tamponi. Diminuiscono ancora i ricoveri, sia in terapia intensiva che in regime ordinario.


Sono esattamente 494 i nuovi positivi al Covid19 in Sicilia, su 14.337 tamponi processati, con una incidenza del 3,4%, in leggero aumento rispetto a sabato. La Regione è ottava per numero di contagi giornalieri.
Le vittime sono state 14 e portano il totale a 5.560. Il numero degli attuali positivi è di 22.145 con decremento di 485 casi. I guariti sono 965. Negli ospedali i ricoverati sono 1.110, 25 in meno rispetto a sabato, quelli nelle terapie intensive sono 136, quattro in meno rispetto a ieri. La distribuzione tra le province vede Palermo con 108 casi Catania 103, Messina 78, Siracusa 40, Trapani 19, Ragusa 68, Caltanissetta 59, Agrigento 15, Enna 4.


La provincia di Trapani è tra le province con l’incidenza settimanale su 100 mila abitanti più basse d’Italia. E’ un parametro utilizzato per determinare le aree rosse. Intorno ai 250 nuovi casi settimanali su 100 mila abitanti si va in zona rossa, e il trapanese ha dati da zona bianca, in pratica, con 51 nuovi casi settimanali su 100 mila abitanti. Questa in basso è la curva dei contagi su base settimanale in provincia di Trapani. Una curva in continua discesa.

 


In sette giorni i nuovi casi di Covid in provincia di Trapani sono diminuiti del 14%. Nell’ultima settimana, in media, si sono registrati 30 nuovi casi di covid al giorno. Uno dei dati più bassi d’Italia.

Made with Flourish

 Da oggi, lunedì 10 maggio, parte la vaccinazione di massa, per tutti i maggiorenni a Favignana, Marettimo e Levanzo, che così cominciano a lavorare per diventare isole covid free. 

I vaccini si faranno nell’ex stabilimento Florio di Favignana dalle ore 9 alle 18. Nei prossimi giorni verranno comunicate le date per Marettimo e Levanzo.

 Ecco l'annuncio del sindaco Francesco Forgione.

 

 

Quasi tutta Italia è zona gialla, mentre la Sicilia resterà arancione per un’altra settimana. E a livello nazionale si discute sulle prossime riaperture. Tra i settori che chiedono a gran voce la ripartenza c'è quello dei matrimoni, che lamenta perdite elevate a causa del blocco delle cerimonie.

"Moltissimi futuri sposi e operatori del wedding - spiega il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini - mi hanno scritto e io li rassicuro: il Governo ci sta lavorando e sulla base dell'andamento dei contagi presto daremo una data" per la ripresa "perchè i matrimoni vanno programmati per tempo. E lo stesso vale per lo sport. Già in settimana ci saranno cabine di regia con il Cts per dare date a questi settori". Tra le attività sportive in stand by ci sono le piscine al chiuso e le palestre. Per il wedding le Regioni puntano a ripartire già dall'1 giugno con le linee guida messe a punto, che prevedono banchetti all'aperto, ospiti rigorosamente distanziati e tutti con la mascherina. Ma una data più probabile è quella del 15 giugno. Il via libera alle piscine al chiuso potrebbe invece avvenire prima. Ovviamente, tutto è condizionato da un'attenta analisi dei dati epidemiologici dal 26 aprile. Per quanto riguarda i ristoranti al chiuso, caffè al bancone ed il prolungamento del coprifuoco (alle 23 o alle 24 a seconda di quale linea prevarrà nel Governo) le novità potrebbero scattare già da lunedì 17 maggio. Ma si tratta di punti ancora divisivi all'interno della maggioranza ed il premier Draghi dovrà quindi trovare una sintesi come è accaduto per le riaperture del 26 aprile scorso. La cabina di regia politica che deciderà si riunirà a metà settimana.

 


Intanto la Commissione Europea non ha rinnovato il contratto per i vaccini AstraZeneca in scadenza alla fine di giugno.
Una mossa attesa dopo che Bruxelles aveva avviato un'azione legale per inaffidabilità contro il produttore di vaccini anti-Covid. Forte dei contratti siglati con gli altri rappresentanti di Big Pharma dimostratisi più affidabili, l'Europa si prepara dunque ad interrompere le forniture di AstraZeneca con la fine del semestre.
"Non abbiamo rinnovato l'ordine dopo giugno. Vedremo cosa succederà", ha detto il commissario al Commercio interno, Thierry Breton. Breton non ha espresso critiche nei confronti del vaccino, che ha invece definito "molto interessante e molto buono", soprattutto "per le condizioni logistiche e le temperature" cui può essere conservato. Ora, ha sottolineato tuttavia il commissario, "abbiamo iniziato con Pfizer a lavorare con la seconda fase e i vaccini di seconda generazione".
Nel primo trimestre dell'anno AstraZeneca ha consegnato alla Commissione europea un quarto delle dosi pattuite: 30 milioni invece di 120 milioni. Il vaccino ha poi avuto una storia difficile col blocco delle somministrazioni deciso per alcuni giorni dall'Ema, in seguito rientrato, mentre alcuni Paesi lo hanno definitivamente sospeso



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