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09/05/2021 06:00:00

Vittime di mafia. Livatino oggi beato. Peppino Impastato, le iniziative per l'anniversario

11,00 - "Accogliendo il desiderio del cardinale Montenegro, concediamo che il venerabile servo di Dio Angelo Rosario Livatino d'ora in poi sia chiamato beato e che, ogni anno, si possa celebrare la sua festa il 29 ottobre".

E' con queste parole che il giudice Livatino è stato proclamato beato nel corso di una cerimonia solenne celebrata nella cattedrale di Agrigento.

In contemporanea il reliquario dove è contenuta la camicia indossata dal beato il giorno in cui venne ucciso dalla mafia è stato collocato in una teca della cattedrale. Si tratta di un reliquiario realizzato in argento martellato e cesellato.


6,00 - Una data importante quella di oggi, 9 Maggio, nella storia della lotta alla mafia e nel ricordo delle vittime.


Una data che unisce i destini di due persone che hanno sacrificato la vita per la lotta a cosa nostra in Sicilia. Rosario Livatino e Peppino Impastato, persone diverse, vissute in epoche differenti, che hanno trovato la morte per le battaglie e il lavoro contro la mafia.
Il 9 maggio 1978 Peppino Impastato veniva ucciso da cosa nostra a Carini. Il 9 maggio 2021 Rosario Livatino, il giudice giusto, diventa beato. Non è casuale la scelta della data per la beatificazione del “giudice ragazzino”. Il 9 Maggio 1993 Papa “Giovanni Paolo II” da Agrigento lanciò urlo ai mafiosi: “Convertitevi! Una volta arriverà il giudizio di Dio!”.

Il giudice beato
Il primo giudice beato nella storia della Chiesa, Rosario Angelo Livatino, ucciso “in odio alla fede”, da quattro killer della “stidda”, la cosca ribelle dell’agrigentino, il 21 settembre 1990, quando non aveva ancora 38 anni, ma era in magistratura già da 12.

La cerimonia di beatificazione oggi nella cattedrale di san Gerlando ad Agrigento, in un rito che si apre alle ore 10, presieduto dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
Papa Francesco, parlando il 29 novembre 2019 ai componenti del Centro Studi "Rosario Livatino", ha definito il magistrato "un esempio luminoso di come la fede possa esprimersi compiutamente nel servizio alla comunità civile e alle sue leggi; e di come l'obbedienza alla Chiesa possa coniugarsi con l'obbedienza allo Stato, in particolare con il ministero, delicato e importante, di far rispettare e applicare la legge".
Dopo l'omicidio di Livatino, gli investigatori impiegarono mesi per decodificare l'acronimo "S.T.D.", riportato su appunti, documenti e quaderni del magistrato e inizialmente scambiato per un codice segreto. Alla fine si scoprì che si trattava di un constante affidamento che Livatino faceva a Dio: le tre lettere stavano per "Sub Tutela Dei" (sotto la protezione del Signore"), principio ispiratore della sua vita e segno di una spiritualità profonda.

“Il suo esempio di povertà di cuore e umile mitezza, il suo senso altissimo della giustizia fino al dono della vita, la sua testimonianza di sobrietà e integrità risplendono più che mai come “faro” per tutti i cristiani e le chiese di Sicilia, per tutti gli uomini e le donne di buona volontà che con cuore aperto s’impegnano ogni giorno per un futuro di bene”.

Così il vescovo di Trapani, Pietro Maria Fragnelli sul giudice Rosario Livatino. Il vescovo Fragnelli a nome di tutta la comunità diocesana si recherà ad Agrigento per partecipare alla celebrazione che si terrà a porte chiuse a causa delle norme sanitarie per il contenimento del covid19. La celebrazione sarà trasmessa in diretta alle ore 10 su RaiUno e Tv2000.


Domenica sera alle 21.20 su Tv2000 sarà trasmesso il docufilm "Picciotti, che cosa vi ho fatto?" realizzato in collaborazione con il Centro per la cultura e la comunicazione dell’arcidiocesi di Agrigento, presentato in anteprima nella sede del Csm alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del ministro della Giustizia Marta Cartabia, del vicepresidente del Csm David Ermini, del presidente della Cei cardinale Gualtiero Bassetti.

 

 

L’anniversario dell’omicidio Impastato
In memoria di Peppino Impastato una campagna di sensibilizzazione in tutti i comuni siciliani per contrastare la criminalità e la violenza mafiosa.
In occasione della ricorrenza della morte di Impastato, avvenuta nella notte tra l’8 e il 9 maggio di 43 anni fa, l’Associazione dei comuni siciliani ribadisce il proprio impegno per dire “no alle mafie”.
“Siamo convinti – spiegano Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani - che sia necessario un impegno di tutti i livelli istituzionali per diffondere in maniera efficace gli ideali e la cultura della giustizia e della convivenza civile. E’ fondamentale continuare a ricordare quanto avvenuto a Cinisi, in quella terribile primavera, anche per trasmettere alle giovani generazioni i valori di libertà, dell’onestà e il rispetto delle regole”.
“Per questi motivi – conclude Orlando - rivolgo un invito a tutti i sindaci affinché organizzino iniziative per “non dimenticare”

Per la prima volta in Italia il nove maggio nel ricordo di Peppino Impastato per i diritti e contro le disuguaglianze si terrà la più lunga maratona letteraria online di impegno civile mai realizzata.
Dieci ore di diretta, si alterneranno oltre cento lettori, interventi di musicisti e la partecipazione della rete nazionale dei vignettisti per la Costituzione.
Ad organizzare l’evento, il primo nella storia del nostro Paese, è il movimento Per il Pane e le Rose.
La Maratona prenderà il via il 9 maggio alle 10.00 e si concluderà alle 20.00.
Ad aprire la speciale Kermesse sarà Luisa Impastato nipote di Peppino e figlia del fratello Giovanni che leggerà una poesia di Umberto Santino dedicata a Peppino e Felicia Impastato.
Tra i musicisti hanno assicurato la loro presenza durante la giornata, Cisco, Paolo Carrara, Pippo Pollina, Antonio Zarcone, Enzo Tusa, Filippo Portera, Lillo Puleo.
Previsto anche un intervento di Claudio Fava che racconterà la genesi del film Cento Passi.
L’iniziativa è inserita all’interno del ricco cartellone predisposto dall’associazione Casa Memoria di Cinisi.
“E’ un evento unico – dichiara Ottavio Navarra, animatore del movimento Per il Pane e le Rose – che vedrà la partecipazione di cittadini e cittadine di tutta Italia. Un alternarsi di voci, di volti e di storie dell’Italia che resiste e che si batte contro le mafie e le disuguaglianze. Vogliamo pensare a questo appuntamento come ad una prima edizione che rafforzeremo col tempo. Sono voci di una Italia progressista, impegnata nei territori, nelle associazioni, nelle scuole, nelle professioni, nel mondo del lavoro. La diretta sarà possibile grazie anche alla gestione di uno staff organizzativo che si alternerà durante la giornata”.

Sarà possibile seguire l'evento sulla pagina facebook del movimento Per il Pane e le Rose e sull’omonimo canale youTube.



Native | 2024-07-16 09:00:00
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