"Richiamare i cittadini al senso di responsabilità è eticamente comprensibile e decisamente pertinente in una situazione come quella in cui ci troviamo ma la politica non può puntare le sue carte solo su appelli di questo genere mentre le imprese e le famiglie siciliane stanno pagando un prezzo altissimo a causa delle conseguenze della pandemia". Lo dice il presidente di Confesercenti Sicilia, Vittorio Messina riguardo "alla probabile permanenza della Sicilia in zona arancione per un'altra settimana". "Il probabile prolungamento cromatico in arancione nonostante gli indici di trasmissione del virus piuttosto contenuti - aggiunge Messina - sancisce il fallimento della strategia del governo regionale sia per la gestione della campagna vaccinale che ancora colloca la Sicilia all'ultimo posto in Italia nel rapporto tra vaccini consegnati e somministrati, sia nelle misure studiate per la ripresa delle attività economiche e soprattutto per le aziende della ristorazione e del turismo, le più colpite da un'altra settimana di permanenza in zona arancione e su cui bisognerebbe aprire anche il capitolo che riguarda i sostegni, del tutto insufficienti alle perdite subite".
Rispetto al Governo nazionale la giunta Musumeci "non è riuscita neanche a muoversi verso l'ipotesi di un rischio calcolato, per quanto riguarda la ripartenza, dimostrando scarsa attenzione verso quel mondo produttivo da cui dipende la risposta più efficace al superamento di una crisi che rischia di essere dirompente rispetto alla tenuta degli equilibri della vita sociale dell'Isola".
TANCREDI. "Lasciare la Sicilia un'altra settimana in zona arancione, nonostante i parametri potrebbero consentire un passaggio in zona gialla, significa dare il colpo di grazia alle imprese dell'Isola già al collasso". Lo afferma Sergio Tancredi, deputato regionale di Attiva Sicilia in merito all'ipotesi della riconferma della zona arancione per la Sicilia anche nella prossima settimana.
"I dati relativi all'occupazione ospedaliera - prosegue Tancredi - sono ben al di sotto della soglia di allarme. I contagi sono stabili o in leggera discesa, quindi i parametri permetterebbero alla regione di passare in zona gialla, condizione che consetirebbe un graduale ritorno alla normalità ma soprattutto la riapertura di tante attività. Troppe imprese sono state costrette a chiudere a causa della pandemia, adesso bisogna salvare il salvabile e più si sposta in avanti il momento delle riaperture meno speranze ci sono di rilanciare le attività produttive".