Ninni Candela, ingegnere, per decenni ha seguito per conto della Provincia di Trapani diversi lavori pubblici di grossa portata.
A Marsala siamo arrivati da un periodo in cui la città doveva avere due porti, un progetto pubblico e uno privato, ad oggi che non ce n'è nemmeno uno. Il sindaco Massimo Grillo, qualche settimana fa, ha detto che la Regione dà 700 mila euro per la progettazione esecutiva per la messa in sicurezza del porto di Marsala. Si può essere contenti?
In realtà c'è poco da stare contenti, leggendo le carte. Perchè si tratta di un progetto di fattibilità tecnica ed economica per un primo stralcio delle opere di messa in sicurezza del Porto di Marsala per il prolungamento ed il completamento del molo di levante per un importo complessivo di € 19.230.000.
Che significa?
Bisogna chiarire che ci sono tre livelli di progettazione delle opere pubbliche: quella preliminare tecnica-economica, la progettazione definitiva e quella esecutiva che è l'unica propedeutica all'appalto e alla realizzazione dell'opera. Qua siamo ad un livello preliminare. Si parla di fattibilità tecnica e di richiesta di finanziamento per redigere un progetto definitivo e non esecutivo come pare abbia detto il sindaco Grillo, ma magari sarà stato un errore di definizione. Quello che mi ha colpito è un altro aspetto, però.
Quale?
Che nel richiamare il progetto di messa in sicurezza “pubblico” si ritiene di procedere dando un incarico pubblico per la progettazione definitiva. Evidentemente l'ufficio tecnico comunale si trova in difficoltà perchè è complesso progettare un'opera pubblica di questo livello è difficoltoso.
Stiamo parlando di un'opera da 20 milioni di euro.
Ma mi sembra strano non richiamare il progetto di messa in sicurezza definitivo, corredato da parere preliminare dalla commissione regionale tecnica, per cui era stata attivata la procedura Via Vas, con richiesta al ministero dell'ambiente, e pubblicazioni varie, che esiste già dai tempi dell'amministrazione Adamo e poi Di Girolamo. Eravamo in quel momento davvero sul punto di approvare un progetto per il porto di Marsala.
Lei dice che non serve progettare, perchè un progetto c'è già, quello dell'amministrazione Adamo?
Il progetto c'è già dal 2013 corredato da un parere del genio civile. C'era stata una grande polemica con la precedente amministrazione: progetto sì, progetto no. Un progetto non si può ignorare. Era un progetto già esaminato e aveva avuto un primo parere dalla pre-commissione, che aveva rilevato che bisognava chiedere la Via Vas, cosa che è stata fatta al Ministero dell'Ambiente. E' bene sottolineare che questa proposta progettuale redatta da un funzionario pubblico del provveditorato opere pubbliche e marittime Sicilia e Calabria, è stata individuata confrontando sette alternative, optando per quella che alla fine consente di ottenere condizioni operative e un regime di sicurezza in tutte le aree portuali. Allora questa ideazione era congruente con le due iniziative, sia pubblica che privata, e consentiva di minimizzare le compensazioni per la prateria di poseidonia oceanica. Anche da questo punto di vista l'amministrazione Adamo aveva finanziato tutti i rilievi necessari e propedeutici alla redazione di un progetto di questa fattura: circa 23 mila euro usciti dalle casse comunali. Poi è stato avviato l'iter per la Via Vas.
Procedura che si è arenata.
Non so perchè si è fermata. E' subentrata un'altra amministrazione. Si è ritenuto di optare per l'iniziativa privata, anche se secondo me potevano coesistere.
La morale è che Marsala non ha nessuno dei due porti oggi.
Esatto. Tra l'altro nella delibera inserita nel piano regionale dei trasporti citata dal sindaco Grillo c'è un progetto definitivo di importo diverso che riporta la foto planimetrica del progetto della Myr.
Strano.
Perchè, avendo a disposizione questo progetto, non si è fatto un passaggio, evitando di riprogettare tutto?
Si poteva recuperare.
Si può recuperare immediatamente. Sono libero da qualsiasi condizionamento politico, animato dalla voglia di portare a compimento quest'opera. Avevo proposto alla precedente amministrazione di riferirsi alla Ram: una società del Ministero Infrastrutture, a capitale controllato dal Ministero dell'Economia, che ha l'obiettivo di attuare il programma nazionale delle autostrade del mare. La Ram si affaccia anche su nuovi scenari, adattando il proprio ruolo ad una nuova stagione di pianificazione e progettazione, e supporta il Ministero delle Infrastrutture proprio nel settore dei Porti. Ogni anno investe in infrastrutture del mare, e lo fa a costo zero. La progettazione esecutiva potrebbe essere fatta dalla Ram velocizzando la prassi burocratica.
Insomma, in questo modo si sta ricominciando tutta la trafila.
Sì. E potrebbe interrompersi in qualsiasi momento. Basterebbe andare a Roma e parlare con i vertici della Ram. Tra l'altro siamo in un'epoca in cui si parla di porti verdi, con energie rinnovabili per il trasporto in mare.Oggi non si può prescindere dal contributo tecnologico che puo’ arrivare dal “cold ironing” cioè dalla possibilità di abbattere le emissioni fornendo energia dalla terraferma alle navi e agli yacht ormeggiate in porto fino ad azzerarle se la produzione arriva da rinnovabili.