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01/05/2021 06:00:00

Marsala città perduta / 10 : quel che resta del porto 

 C'è un buco nero, nel cuore di Marsala, che assorbe da anni energie e risorse, fa litigare la politica, aprire fascicoli alle Procure, fa discutere.

Tutti che si agitano, nulla che davvero si muove. E' il porto. Un'infrastruttura che dovrebbe essere strategica per la città di Marsala, che sta nella punta ovest della Sicilia, e che invece è abbadonata, tra proclami, annunci e fallimenti.

Raccontare le vicende del porto di Marsala è complicato e lungo. Su Tp24 c'è un'intera sezione di articoli e di approfondimenti sul porto, al quale dedichiamo la decima puntata del nostro viaggio tra i luoghi della città perduta (qui potete vedere tutte le puntate).

E il porto di Marsala è perduto, in effetti. E pensare che potrebbe essere davvero il motore dell'economia locale. L'ultima notizia sul porto viene dal Sindaco Grillo, che ha annunciato l'ennesimo nuovo progetto per la messa in sicurezza. Costa 750.000 euro, li mette la Regione Siciliana. Ed è già uno spreco di denaro pubblico. Per due motivi. Ovvero, perchè esistono già due progetti per il porto di Marsala. Uno è quello caro all'ex Sindaco Giulia Adamo, un progetto per un lavoro da 55 milioni di euro che si potrebbe riprendere, senza ricominciare da zero. Tutta la documentazione su questa opera pubblica è disponibile a questo link.  Che spreco di tempo e di energie ...  

E poi c'è il progetto della Myr, la società che doveva costruire la "marina di Marsala" è che si è rivelata, al momento, dopo anni di annunci, solo una chimera. Però anche quel progetto potrebbe essere recuperato ... Ecco a questo link il progetto definitivo.  

Mentre la politica litiga, annuncia, illude, l'intera area portuale è nell'abbandono e nel degrado, e un intero settore della città, che ha avuto un ruolo importante nell'economia locale, è praticamente morto. Dalle spedizioni, alla cantieristica, senza contare ovviamente il comparto pesca. E pensare che ci fu un tempo in cui al porto di Marsala attraccavano le navi passeggeri provenienti da Livorno. Oggi i fondali sono talmente bassi che anche le piccole imbarcazioni hanno difficoltà. Così suona come una beffa la previsione della Regione Siciliana di qualche anno fa di  considerare quello di Marsala "uno dei tre porti “hub” Siciliani ai quali viene attribuita una funzione trainante per la generazione dell’attrazione del flusso turistico per l’intera Regione". Come no ... 

Per citare una delle ultime relazioni "l’intera zona portuale si presenta oggi in un generale stato di degrado delle aree a terra, dove prevale la presenza di una serie di capannoni in totale stato di trascuratezza ed abbandono, di inagibilità delle banchine che risultano in ampi tratti incomplete e pericolanti e di sostanziale inutilizzo dell’ampio specchio d’acqua disponibile, sia in termini di ricettività delle imbarcazioni da diporto, sia in termini di traffico commerciale e peschereccio".

Forse è tutta una maledizione. Il porto di Marsala ha una posizione sciagurata, è troppo esposto a scirocco, ed è per questo che i fondali si riempiono di sabbia con frequenza. E' nel posto attuale perchè così veniva comodo alle navi che, tra ottocento e novecento, partivano per portare in tutto il mondo il vino Marsala. Ma la posizione originaria del porto è da tutt'altra parte, davanti la costa di Salinella, a Punta d'Alga. Lì, lo storico porto  dell'antica Lilybeo, fu insabbiato, sotto Carlo V, per impedire le scorrerie dei "turchi".  E pensare che, paradossalmente, Marsala porta nel nome il "porto", dato che il significato di Marsala, in arabo è "porto di Alì" (o "porto di Allah" secondo alcuni). Adesso dovremmo chiedere agli arabi come si traduce "città senza porto". E cambiare nome.