Si è concluso anche all’ospedale di Castelvetrano l’open weekend delle vaccinazioni senza prenotazione.
E anche a Castelvetrano la partecipazione della fascia 60-79 anni, senza particolari patologie, sembra sia stata piuttosto bassa. Innegabile che alla base ci sia stata la diffidenza nei confronti del vaccino Astrazeneca, previsto per la categoria.
L’open weekend ha riguardato anche gli over80 e le persone vulnerabili con Pfizer. E, sebbene non ci siano ancora dati ufficiali sulla partecipazione delle diverse categorie, si è avuta la netta impressione che anche a Castelvetrano le fiale di Astrazeneca siano rimaste in frigo.
Sulle modalità di attesa, invece, l’ospedale di Castelvetrano lascia molto a desiderare.
Un’unica fila, sia per i prenotati che per quelli senza prenotazione. Nessun numerino da prendere, non esiste alcun eliminacode. Si sta uno dietro l’altro, fino a quando si arriva ad una postazione in cui avvengono le registrazioni, punto nevralgico di preoccupante assembramento.
Non tutti possono aspettare nella sala d’attesa, che è in realtà l’atrio principale dell’ospedale. Tanti attendono fuori. E quando tocca a loro, esce qualcuno ed urla nomi e cognomi.
Ci sono i figli che portano i genitori ultraottantenni a fare il Pfizer, dopo aver provato da settimane a prenotarsi ricevendo sempre la stessa destinazione: Trapani.
Alcuni scelgono di farli aspettare in macchina e vanno loro “in avanscoperta” ad occuparsi delle registrazioni.
Eppure, basterebbe un eliminacode ed un altoparlante.
Egidio Morici