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22/04/2021 06:00:00

Sicilia, senza rinnovo dei permessi si ferma l'agricoltura retta dai lavoratori immigrati 

Un intero settore rischia di fermarsi per i soliti pasticci della burocrazia. 

A 10 giorni dalla scadenza della proroga, infatti, non si hanno notizie certe sui meccanismi per il rinnovo del permesso di soggiorno dei lavoratori stranieri, molti dei quali impiegati in Sicilia nel campo agroalimentare. Il Covid-19 sta causando anche questo disagio, la pandemia sta rallentando tutto. "Siamo in una situazione di stallo che non favorisce di certo l’operato dei produttori che devono programmare le colture da qui alla fine dell’anno” è l' allarme della Cia Sicilia Occidentale sui gravi ritardi che si stanno accumulando nell’iter per il rinnovo dei permessi di soggiorno che permettono la stipula dei contratti di lavoro. Se per il semplice rinnovo si è passati dal mese e mezzo di attesa adappuntamenti che, alle Poste, vengono presi per fine anno, la situazione si è ulteriormente complicata per quanto riguarda i nuovi permessi di soggiorno. “È necessario trovare al più presto una soluzione a un problema serio che può avere anche deipossibili risvolti sociali e non solo economici - dice Antonio Cossentino, presidente della Cia della Sicilia occidentale -. Sappiamo che gli uffici dei commissariati sono ingolfati, alle Poste è diventato impossibile avere un appuntamento in tempi normali. A questo punto, la politica deve intervenire mettendo in campo gli strumenti che riterrà più idonei per risolvere i problemi deilavoratori e delle aziende”.

Della vicenda si è occupato anche il Sole 24 Ore, in un articolo di Nino Amadore:

L’allarme arriva da Trapani ma accomuna quasi tutte le province siciliane, almeno quelle a maggior vocazione agricola come possono esserlo Ragusa, Siracusa, Catania e Caltanissetta. Il tema non è solo siciliano ovviamente e, altrettanto ovviamente, non riguarda solo l’agricoltura. Le aziende sono in agitazione: dal 30 aprile, giorno di scadenza dell’ultima proroga per il rinnovo dei permessi di soggiorno ai lavoratori extracomunitari, rischiano di rimanere senza operai nelle campagne e non solo. Con ricadute anche sul welfare per i lavoratori.
«Nella mia azienda - racconta Filippo Licari dell’azienda i Frutti del Sole di Marsala - su 80 addetti sono in 50 ad avere questo problema. Abbiamo finito la raccolta delle fragole ma ora cominciamo con altre campagne e rischio di ritrovarmi senza operai. Il consulente del lavoro mi ha già detto che non può preparare i contratti perché c’è il rischio che a scadenza del permesso di soggiorno diventino nulli». Difficile fare i calcoli sul numero esatto di soggetti interessati. Secondo una stima solo in provincia di Trapani sarebbero almeno 15mila e solo 1.500 di questi sono riusciti fin qui a ottenere l’attestazione di avvenuta presentazione dei documenti per il rinnovo del permesso di soggiorno dagli uffici periferici del Viminale e c’è chi si spinge a dire, anche se in via molto prudenziale, che in totale in Sicilia potrebbero essere almeno 100mila i soggetti interessati dalla problematica. L’iter per arrivare al rinnovo comincia con una coda alle Poste o una visita al patronato di riferimento che consentirà di fissare l’appuntamento per la presentazione dei documenti. Le sorprese, però, in questo percorso non mancano e spesso gli extracomunitari vengono rispediti indietro a cercare altri documenti per integrare la pratica e viene fissato un nuovo appuntamento: si spiegano così le lunghe code alle porte dei commissariati.
L’ultima norma di riferimento è il decreto legge n. 2 del 14 gennaio 2021 che non tiene conto dell’intasamento che si è venuto a creare. La procedura, apparentemente semplice, sembra essersi trasformata in una trappola con una corsa dei lavoratori a ottenere l’appuntamento per il rinnovo che però arriva dopo mesi: c’è chi racconta di aver avuto fissato l’appuntamento a distanza di oltre un anno. «Va chiarito - spiega Alfonso Cascoschi, consulente del lavoro di Marsala - che la sola ricevuta delle Poste non basta per regolarizzare la posizione del lavoratore extracomunitario con permesso di soggiorno scaduto. Avere l’attestazione da parte degli uffici periferici del ministero dell’Interno è un obbligo in attesa del rinnovo». In verità, spiega Marco Noci, avvocato ed esperto di diritto dell’immigrazione «è possibile rinnovare i contratti o mantenere quelli esistenti grazie alla ricevuta che viene rilasciata dalle Poste. Il problema si pone per i permessi di soggiorno scaduti da oltre 90 giorni perché in quel caso le Poste pongono problemi per l’accettazione delle domande anche se esistono strumenti alternativi». Il rilascio della ricevuta delle Poste, in assenza di una attestazione da parte degli uffici periferici del ministero dell’Interno, è però solo l’inizio di quella che possiamo definire filiera dell’incertezza che coinvolge soprattutto gli imprenditori.
In ogni caso, stante le misure anti-Covid e altri limiti concreti, a partire dal 2 maggio c’è il rischio che migliaia di lavoratori extracomunitari (per rimanere alla sola provincia di Trapani) rimangano senza ricevuta delle Poste, senza permesso di soggiorno e senza diritti, risucchiati in un limbo. «È un problema serio per i suoi risvolti sociali e non solo economici - dice Antonio Cossentino, presidente della Cia della Sicilia occidentale - abbiamo conferma che gli uffici, parliamo dei commissariati, sono ingolfati. Chiediamo alla politica di intervenire con gli strumenti che riterrà più idonei per risolvere i problemi dei lavoratori e delle aziende».



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