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20/04/2021 06:00:00

Covid. In Sicilia il virus ancora non rallenta. Trapani: più di 300 morti

14,00 -  Lieve diminuzione degli attualmente positivi in provincia di Trapani. Si registrano più guariti che nuovi contagi, che comunque restano alti (111).


Secondo i dati forniti dall'Asp, aggiornati al 20 aprile, gli attuali positivi sono 1095 (5 in meno rispetto a ieri). Non ci sono nuovi decessi, dall'inizio della pandemia sono morte in provincia di Trapani 301 persone.


Il totale dei guariti è 11. 231 (+116).
In terapia intensiva ci sono 7 persone. Nei reparti Covid ci sono, ricoverate, 45 persone.
Queste le città: Alcamo 235 (+ 8, ieri erano 227); Buseto Palizzolo 3; Calatafimi-Segesta 21; Campobello di Mazara 3; Castellammare del Golfo 25; Castelvetrano 40, Custonaci 8; Erice 31; Favignana 1; Gibellina 3, Marsala 511 (-4 erano 515 ieri); Mazara del Vallo 7; Paceco 37; Pantelleria 3; Partanna 0; Petrosino 24; Poggioreale 1; Salaparuta 0; Salemi 4, San Vito Lo Capo 21; Santa Ninfa 0; Trapani 102; Valderice 15; Vita 0.
Tamponi molecolari: 416. Tamponi per ricerca antigene: 326.

 

6,00 - Il virus sembra non rallentare in Sicilia, che ieri ha registrato oltre mille casi, ma con pochi tamponi. Il tasso di positività così schizza in alto. Nel frattempo sono 1100 i positivi in provincia di Trapani, che ieri ha superato la soglia delle 300 vittime del Covid dall’Inizio della pandemia. Ore decisive, intanto, per il governo Draghi che in queste ore varerà ufficialmente il calendario delle riaperture in Italia.


La situazione in provincia di Trapani
Aumentano ancora i contagiati in provincia di Trapani, si registrano anche tre nuove vittime.

Secondo i dati forniti dall'Asp, aggiornati al 19 aprile, gli attuali positivi sono 1100 (erano 1048 (venerdì). Ci sono 3 nuove vittime del Covid, dall'inizio della pandemia sono morte in provincia di Trapani 301 persone.
Il totale dei guariti è 11.115 (+75).
In terapia intensiva ci sono 6 persone. Nei reparti Covid ci sono, ricoverate, 46 persone.
Queste le città: Alcamo 227 (venerdì erano 187); Buseto Palizzolo 1; Calatafimi-Segesta 20; Campobello di Mazara 8; Castellammare del Golfo 25; Castelvetrano 46, Custonaci 9; Erice 30; Favignana 1; Gibellina 2; Marsala 515 (+15 erano 500 venerdì); Mazara del Vallo 7; Paceco 35; Pantelleria 3; Partanna 0; Petrosino 25; Poggioreale 1; Salaparuta 0; Salemi 7, San Vito Lo Capo 20; Santa Ninfa 0; Trapani 103; Valderice 15; Vita 0.
Tamponi molecolari: 664. Tamponi per ricerca antigene: 423

 

I dati siciliani
Sono 1.123 i nuovi casi di Coronavirus registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore su 14.416 tamponi processati, molti meno rispetto a lunedì scorso quando erano stati ben 38 mila: per effetto di ciò, il tasso di positività schizza al 7,8%. Solo la Campania ha registrato un numero di positivi più alto. Le vittime sono state 10, i guariti 549. Torna a salire il numero dei ricoveri ordinari, 50 in più rispetto a ieri per un totale di 1.262 pazienti; in calo invece le terapie intensive occupate: sono 176 (11 in meno rispetto ad domenica).
Per quanto riguarda i numeri delle province, nuova impennata di casi a Palermo: sono 508 i nuovi positivi registrati. A seguire Catania con 221, Caltanissetta 96, Messina 87, Siracusa 79, Ragusa 68, Trapani 26, Enna 24 e Agrigento 14. Dall'inizio della pandemia sono stati 196.642 i siciliani contagiati dal virus, le vittime del Covid nell'Isola sono 5.172 mentre 165.148 le persone ufficialmente guarite. Gli attuali positivi crescono ancora e arrivano a quota 26.322 (+564), di cui 24.884 in isolamento domiciliare obbligatorio.

 

 


Altre due zone rosse
Altre due “zone rosse” in Sicilia in due diverse province. Sono state istituite dall'ordinanza firmata dal presidente della Regione, Nello Musumeci, a causa dell’aumento dei contagi del Covid-19. Si tratta dei Comuni di Montallegro, in provincia di Agrigento, e Longi, nel Messinese.

Il provvedimento, richiesto dal commissario straordinario che guida Montallegro e dal sindaco di Longi e a seguito delle relazioni delle rispettive Asp provinciali, entrerà in vigore mercoledì 21 aprile, cesserà la sua efficacia venerdì 30 aprile.


Vaccini, troppi disastri per i 5 Stelle
“Il disastro sulla gestione della pandemia in Sicilia riguarda anche i piani delle vaccinazioni. Gli hub vaccinali costringono ogni giorno migliaia di persone che devono ricevere la dose a pericolosi assembramenti cui non possono sottrarsi nemmeno i soggetti fragili che sono spesso lasciati all’addiaccio. Morale la campagna di vaccinazione è un vero disastro, la Regione Siciliana ponga immediatamente rimedio”. A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Stefania Campo, prima firmataria insieme al deputato del PD Nello Di Pasquale, di una interpellanza sottoscritta anche da altri deputati regionali in cui si chiedono interventi rapidi per rimuovere i disagi tra cui l’allestimento di sale d’aspetto al coperto in cui i cittadini più fragili possano aspettare il proprio turno seduti. “Tutto ciò su cui mette mano la regione - spiega Campo - si trasforma in una bolgia. Da diverse settimane in numerosi centri vaccinali dell’isola si sono registrate criticità, dovute al massiccio afflusso di persone a seguito dell’incremento della campagna di vaccinazione, che ha causato assembramenti all’esterno e disagi in caso di condizioni atmosferiche avverse specialmente in queste ultime ore. Oltre alla pioggia a breve le persone dovranno avere a che fare con ore di attesa sotto il sole cocente. Dato che ci sono altri luoghi idonei che i sindaci delle varie città potrebbero proporre come palestre, palazzetti dello sport o locali fieristici, è assolutamente auspicabile che la regione dialoghi e faccia da coordinamento per trovare soluzioni. Ad oggi le ore di attesa per i pazienti variano dalle 3 alle 6 ore durante le quali vige la massima approssimazione nello scorrimento della fila, che, in alcuni centri, è gestita non in base alle comunicazioni ricevute tramite sms con l’indicazione del codice di prenotazione e della fascia oraria, bensì in virtù di una lista di nomi fai-da-te appesa all’esterno dove, chi arriva prima, si segna, facendo così saltare ogni criterio di ordine. Ovviamente è una situazione insostenibile che anziché scongiurare il pericolo del contagio, lo aumenta. Occorre che la Regione di concerto con le Aziende Sanitarie Provinciali e con la Protezione Civile Regionale intervenga immediatamente per risolvere queste criticità” - conclude Campo.

La situazione in Italia
Sono 8.864 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 12.694.
Sono invece 316 le vittime in un giorno (domenica 251).
Sono 146.728 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Domenica i test erano stati 230.116. Il tasso di positività è del 6%, in salita rispetto al 5,5% di domenica (+0,5%).
Sono 3.244 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, in calo di 67 unità nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 141 (domenica 163). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 23.742 persone, in aumento di 94 rispetto a ieri.

Ore decisive per il calendario delle riaperture
Nelle prossime ore il Comitato tecnico scientifico, poi il confronto con le regioni, e mercoledì, o al più tardi giovedì, il Consiglio dei ministri per mettere nero su bianco il nuovo decreto che indicherà il calendario e le regole per le riaperture, con 11 regioni e le provincie di Trento e Bolzano che, dati alla mano, puntano alla zona gialla. Il governo conferma la road map annunciata dal premier Mario Draghi stoppando da un lato le pressioni che arrivano dal centrodestra per posticipare il coprifuoco e aprire in zona gialla anche i bar e i ristoranti al chiuso e dall'altro quelle di buona parte delle regioni che chiedono di rivedere la scelta di riportare tutti gli studenti in classe dal 26 se non si interverrà sui trasporti.
Il primo passaggio è la riunione degli esperti del Cts che dovranno esprimere un parere sul pass che servirà per spostarsi tra le regioni di colore diverso ma anche per accedere ad alcuni eventi, come assistere a spettacoli dal vivo o andare al cinema. Le certezze al momento sono due: la prima è che non sarà pronto per il 26 aprile, dunque da lunedì prossimo ci si sposterà verso le regioni rosse e arancioni con l'autocertificazione e uno dei tre documenti necessari allegato, il certificato vaccinale, quello di avvenuta guarigione o l'esito del tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Elemento, quest'ultimo, sul quale sia il sottosegretario all'interno Carlo Sibilia sia il sindaco di Firenze Dario Nardella chiedono un intervento del governo per eliminare o abbassare i costi ed evitare che ci siano cittadini di serie A e serie B.

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