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18/04/2021 06:00:00

Riscopriamo il nostro territorio / 4: San Vito Lo Capo 

 San Vito Lo Capo è una delle mete turistiche più ambite di tutta la Sicilia, ed ogni anno viene scelta da tantissimi italiani come luogo in cui passare le vacanze. I motivi sono semplici: il mare cristallino, la sabbia morbida delle spiagge, la natura incontaminata.

E ancora, la meraviglia e l’immensa quiete che caratterizzano la Riserva dello Zingaro, l’incanto delle calette tra Castelluzzo e Macari, eventi come il Cous Cous Fest, il Festival Internazionale dell’Integrazione Culturale, in cui il cous cous diventa piatto della pace, dell’integrazione e dello scambio.

E tanto, tantissimo altro ancora.

Insomma, si tratta davvero di uno dei luoghi più belli d’Italia, meta di mare, relax, e cultura: ma vediamo insieme quali sono i posti da visitare assolutamente durante un soggiorno a San Vito Lo Capo.

 

La spiaggia di San Vito

 

Iniziamo con la celebre spiaggia urbana: tre chilometri di sabbia chiarissima, quasi esotica, ed un mare che nulla ha da invidiare a quello caraibico. Non a caso, questa zona viene denominata “i Caraibi d’Italia”.

 

Da un lato della spiaggia c’è Monte Monaco, con la sua peculiare sagoma, dall’altra il faro di San Vito.

La spiaggia è stata inoltre premiata diverse volte con la Bandiera blu e con quella verde, i fondali marini sono poi particolarmente belli, ricchi di pesci e Posidonie.

A costeggiare la spiaggia, il lungomare di San Vito, con i ristoranti tipici, i bar, deliziosi locali ed i caratteristici negozi.

 

La Riserva dello Zingaro

 

Pochi luoghi possono dirsi più belli ed incontaminati della Riserva naturale orientata dello Zingaro, prima area naturale protetta della Sicilia.

Si tratta di uno degli ecosistemi naturali più ricchi del Mediterraneo: dalla Tonnarella dell’Uzzo fino a Scopello, per 7 chilometri di cammino tra natura, rocce calcaree a strapiombo sul mare, acque turchesi, spiagge di ciottoli bianchissimi, i ciuffi di palme nane (simbolo dello Zingaro), la macchia mediterranea con gli ulivi antichi e le piante di rosmarino, i sentieri che salgono fino alle più alte cime, le meravigliose, piccole insenature e le misteriose grotte che si aprono sulle pareti rocciose, su cui non è raro veder volteggiare falchi ed aquile.

Esistono cinque percorsi per visitare la Riserva, tutti ben segnalati e percorribili a piedi (con la giusta attrezzatura), mentre sette sono le calette che si susseguono durante il percorso:

Cala Tonnarella dell’Uzzo, Cala dell’Uzzo, Cala Marinella, Cala Berretta, Cala della Disa, Cala del Varo e Cala Capreria.

Il percorso, come abbiamo anticipato, necessita di una giusta attrezzatura e ne esistono diversi tipo: quello più alto, molto ripido e adatto a persone allenate e preparate, quello collinare, in cui è previsto un saliscendi faticoso ma più accessibile, ed un percorso più lineare, mediamente faticoso.

Imperdibile è poi Borgo Cusenza, con le sue caratteristiche casette oggi disabitate.

Meritano una visita anche il Centro di educazione ambientale ed i cinque musei dedicati a tematiche varie, come la pesca del tonno rosso, le attività marinare, la civiltà contadina, l’arte di intrecciare la giummara (la palma nana) e la lavorazione del grano.

 

 

Macari e Castelluzzo

 

Sulla strada da percorrere per arrivare a San Vito Lo Capo, potrete notare numerose calette, spiagge e grotte: è il tratto di costa che delimita i borghi di Macari e Castelluzzo.

Parliamo di luoghi decisamente più appartati rispetto a San Vito, da cui comunque distano pochissimo.

Le case sono poche, avvolte dalla natura e circondate dal mare.

Partendo da La Calazza fino alla Baia di Santa Margherita: questo tratto è raggiungibile con un trenino

che poi sosta in tutte le cinque cale e spiagge che si trovano lungo la costa.

Si tratta di uno dei luoghi con la vista più spettacolare in Italia.

Proseguendo c’è la spiaggia di Macari, con le sue piccole calette, e la Cala del Bue Marino, premiata nel 2016 durante il concorso di Legambiente come “la più bella sei tu”.

Ciottoli bianchissimi, nuda roccia frastagliata, acqua cristallina, freddissima: è davvero un luogo incontaminato. Particolarmente consigliato al tramonto, quando i colori del cielo si fondono con quelli del mare regalando ai fortunati avventori uno spettacolo imperdibile, quasi poetico.

 

La Fortezza-Santuario

 

Si tratta di un edificio dalla singolare architettura, che ha svolto per secoli un ruolo militare, religioso e civile.

Lo stesso San Vito ha vissuto qui prima di subire il martirio: dopo la sua morte, pellegrini da tutto il mondo giungevano qui a pregare il santo nella cappella a lui dedicata.

Dall’esterno non pare affatto una chiesa: ricorda più una fortezza militare, con la sua torre con merli ghibellini e la presenza di feritoie come uniche aperture sulle pareti.

Rimandano allo scopo religioso, invece, il campanile ed il rosone.

All’interno la prima cosa che colpisce l’occhio è di certo la Cappella di San Vito martire, con l’incredibile tribuna al cui centro troneggia una statua del santo.

Nell’ipogeo c’è invece un reliquario in argento che ospita un pezzo del cranio del santo. Dal museo si accede, attraverso lo scalone nobile, al terrazzo che offre una spettacolare vista su San Vito e sul giardino della fortezza.

 

Meritano infine una menzione anche la Tonnara del Secco ed il Faro di San Vito: la Tonnara è chiusa dal ’65, ma la struttura rimane in piedi ancora oggi. Ha una storia che inizia addirittura nel paleolitico: all’interno delle grotte situate nei dintorni, sono infatti ritrovati resti che testimoniano la pratica della pesca del tonno.

Oggi la tonnara conserva ancora barche in disuso e reti intrecciate per la pesca.

Il faro è invece uno dei più antichi di tutto il Mediterraneo: vi si arriva facilmente a piedi dal centro di San Vito, è circondato dalla scogliera e dalle meravigliose acque cristalline, ed offre un’atmosfera surreale, quasi magica, soprattutto al tramonto o di sera. Da qui, si può infatti ammirare tutto il golfo di San Vito Lo Capo.



Infomedica | 2024-11-09 11:19:00
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