Nelle motivazioni della sentenza i giudici di Caltanissetta elencano anche le conversazioni telefoniche ed ambientali sulle "difficoltà economiche vissute dalla famiglia Saguto-Caramma e alle richieste di denaro, più o meno esplicite, formulate da Saguto all'indirizzo di Cappellano Seminra, e culminate il 30 giugno con la visita di quest'ultimi a casa di Silvana Saguto, intorno alle 22.30".
L'11 giugno, la Saguto, parlando con il figlio Elio, che si lamentava di non percepire lo stipendio fino a settembre , lo "esortava a fare qualche sacrificetto" e a "tirare", gli diceva "speriamo che arrivino le cose che devono arrivare...".
Da un'altra conversazione, questa volta con la madre della ex giudice, emerge che "la situazione economica della famiglia Saguto-Caramma era problematica - scrivono i giudici - il conto corrente era in sofferenza di 1.150 euro, l'affitto di casa del figlio Elio doveva essere pagato, Lisetta, la collaboratrice domestica, non aveva ricevuto ancora lo stipendio". A quel punto la Saguto dice alla madre che "dovrebbero arrivare dei soldi a Lorenzo". "Non può revocarsi in dubbio, quindi - dicono i giudici - che nelle conversazioni l'allusione al fatto che dovesse arrivare qualcosa conteneva il riferimento al denaro". E fanno riferimento a un altro dialogo, stavolta con Cappellano, l'8 giugno 2015, nel quale la Saguto "aveva esplicitamente richiesto a Cappellano di capitalizzare". (Adnkronos)