Adesso è tutta la Sicilia a rischiare la zona rossa. Lo ha comunicato anche ieri pomeriggio, in conferenza stampa, il presidente della Regione, Nello Musumeci.
L’isola infatti con un Rt di 1,22 è ad un passo dalla soglia che farebbe scattare la fascia rossa per tutta la Regione.
Una conferenza stampa, quella del governatore siciliano, per fare il punto sui vaccini e sul caos dei dati che si è scatenato in questi giorni, dopo l’inchiesta sui dati falsi e i morti “scomparsi” e “ricomparsi” negli ultimi giorni.
Morti e guariti, dati ballerini
“Il mio governo non ha interesse a nascondere né i morti, né i guariti. E’ in atto una ignobile campagna di denigrazione messa in piedi dall'opposizione che è alla ricerca della credibilità perduta. Tanti sciacalli e iene ci accerchiano ma i siciliani sanno che sono oggi governati da persone perbene”. Così il presidente della Regione, Nello Musumeci.
Riferendosi alle polemiche e alle ricostruzioni di alcuni mass media sul dato riferito ai 258 morti e ai 6.000 guariti ricalcolati venerdì, il presidente ha spiegato: “I flussi che riguardano la comunicazione dei dati inviati a Roma seguono due direttrici. Una riguarda la comunicazione che dalle Aziende va all'Istituto superiore di sanità, ed è quella dalla quale dipendono le decisioni che riguardano i “colori” delle regioni. L’altra, diversa, è quella curata dalla Protezione Civile, i cui flussi non sempre sono allineati perché seguono altri metodi di ricognizione. Questo significa che le 258 vittime rilevate ieri dalla Protezione civile, sono il risultato del periodico riallineamento tra i due flussi e comunque il dato era già presente nella piattaforma dell’ISS. Succede in diverse regioni italiane e in parecchi Stati europei. Solo chi è sciacallo può speculare sulla tragedia che vive la propria gente”.
“Paghiamo le conseguenze di Pasqua e Pasquetta”
"Oggi stiamo pagando - ha aggiunto Musumeci - le conseguenze di Pasqua e Pasquetta con un tasso particolarmente alto in Sicilia Occidentale. La scelta di Palermo non poteva essere assolutamente rinviabile". Da oggi, infatti, la zona rossa scatta per tutta la provincia di Palermo, e a Marsala, città in cui feste e grigliate di Pasqua e Pasquetta hanno generato i focolai che hanno portato all’aumento dei casi e al lockdown fino al 22 aprile.
Sulla campagna vaccinale, e sulla categoria, che la piattaforma nazionale definisce “Altro", il presidente della Regione ha inoltre chiarito: “E’ una voce che comprende tutte le altre categorie non specificate (disabili gravissimi, soggetti fragili, caregiver, conviventi, ultra 80 anni, etc.) quindi soggetti che il protocollo nazionale prevede accreditati alla vaccinazione. Sia chiaro a tutti - ha chiosato Musumeci - chi si serve della tragedia del virus per tentare di abbattere il governo regionale ha sbagliato i calcoli”.
Il riferimento è alle diverse note di esponenti dell’opposizione e soprattutto alla petizione lanciata dal Pd per chiedere le dimissioni del governo regionale. A Musumeci ha risposto Giuseppe Lupo, capogruppo Pd all'Ars:“Quelle di Musumeci sono dichiarazioni isteriche, invece di spiegare ai siciliani come sia stato possibile che abbiano sbagliato perfino a contare i deceduti Covid si scaglia contro l’opposizione con espressioni offensive e volgari, che denotano la sua storia politica. Non avendo argomenti o, peggio, non volendo spiegare la verità delle cose, offende i deputati del PD e tenta di nascondere le sue responsabilità alzando il polverone della polemica”.
“Pretenderemo nelle sedi istituzionali carte e documenti per accertare le responsabilità della disastrosa gestione dell’emergenza Covid in Sicilia, ormai sotto gli occhi di tutta l’Italia”, conclude il capogruppo PD
“La campagna vaccinale va bene”
“Sempre sui vaccini Musumeci ha detto che la prossima settimana, così come in tutto il Paese, arriveranno le prime dosi del vaccino Johnson & Johnson. “In Sicilia c'è l'80% di rinuncia del vaccino AstraZeneca. Su 100 persone, 80 dicono di no", ha aggiunto Musumeci. E' naturale - ha aggiunto - che la condizione di allarme sia particolarmente elevata, ma abbiano il dovere di credere agli scienziati che dicono che è più pericoloso non vaccinarsi piuttosto che vaccinarsi".
"Per poter uscire da questo tunnel e smetterla di dichiarare zone rosse c'è una sola soluzione: immunizzare la comunità siciliana, sottoporla a vaccino ed è quello di cui ci stiamo occupando", ha concluso Musumeci, secondo cui la campagna vaccinale sull’isola sta andando bene.
La protesta dei commercianti
Intanto, da oggi, dicevamo, la provincia di Palermo è tutta in zona rossa fino al 22 aprile. Questo comporterà la chiusura di moltissime attività commerciali. La zona rossa non piace, ovviamente, ai commercianti, furiosi per le restrizioni.
La presidente di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio convocherà la prossima settimana la Giunta provinciale che delibererà in merito a tutte le iniziative da intraprendere a tutela dei propri associati, che stanno subendo danni catastrofici, e per “riaprire”.
“Riaprire deve essere la parola d’ordine - dice la Di Dio -, il primo nostro obiettivo ma con misure davvero utili al contenimento del contagio. Chiediamo un cambio radicale di passo per le misure di contenimento del virus che, così come sono, non solo sono inique perché colpiscono immotivatamente solamente alcune categorie, ma anche illogiche e inutili. Subiamo danni senza motivo, dopo un anno siamo messi addirittura peggio”.
“Chiediamo - prosegue la Di Dio - di essere coinvolti per collaborare costruttivamente per quello che riguarda le nostre attività, per procedere in sicurezza e limitare i contagi. Ancora una volta l’appello è di lavorare insieme per riaprire tutto, con soluzioni che diano concrete garanzie di sicurezza. Invochiamo rispetto e verità. L’economia siciliana ha già danni per 10 miliardi. Stimiamo in due miliardi di euro i danni subiti nella sola provincia di Palermo per le restrizioni imposte senza una logica se, come sembrerebbe, basate su dati errati. Il che confermerebbe che i nostri sacrifici sarebbero stati addirittura inutili. E di questo chiederemo conto nelle sedi e nei modi più opportuni”.
“I fatti delle ultime settimane - dice l’avvocato Dagnino che ha già presentato per l’associazione istanza di accesso gli atti - inducono a domandare verità e trasparenza per conoscere se le decisioni assunte negli ultimi giorni siano basate su dati affidabili, alla luce dei balletti delle cifre, delle discordanze fra le autorità competenti e dei forti dubbi gettati sul sistema di raccolta dei dati anche da recenti provvedimenti dell'autorità giudiziaria. Stiamo studiando anche le azioni processuali per far conseguire risarcimenti danni ai nostri associati, derivanti da eventuali errori nelle procedure di rilevazione dei dati. Dal punto di vista giurisprudenziale, esistono già dei precedenti. Una recente decisione del tribunale amministrativo regionale della Calabria ha infatti recentemente annullato un'ordinanza emergenziale locale perché gli elementi istruttori su cui si basava non erano sufficienti a giustificarla".
Passaporto vaccinale per il turismo
Si pensa anche al dopo, al far ripartire in sicurezza le attività di ristorazione e del turismo, anche tramite il cosiddetto passaporto vaccinale.
Una delle ipotesi che sta prendendo piede in questi giorni è quella di adottare un circuito “Covid-free” in cui le attività di ristorazione e quelle connesse certifichino l'adesione a tutte le forme di misure di sicurezza anti-Covid previste, per consentire un accesso in sicurezza ai locali (anche tramite passaporto vaccinale) e, dunque, una riapertura graduale ma certa e il riavvio delle attività generali della ristorazione. È questa una delle richieste che Ristoworld Italy, l’associazione di cucina, turismo e difesa del made in Italy, tramite lo studio legale Giuseppe Emanuele Greco di Palermo ha inviato alle massime autorità dello Stato.
Non è la prima volta che Ristoworld scrive al Governo lamentando l’inutilità degli aiuti messi in campo dai vari Esecutivi a favore della ristorazione e del turismo in questa devastante emergenza e l’assoluta mancanza di rispetto per le categorie costrette alla chiusura (dopo avere peraltro realizzato i costosi adeguamenti richiesti dalle normative) e private di una qualsivoglia minima certezza sui tempi della riapertura. Sullo sfondo, si avvicinano sempre più le sabbie mobili della stagione estiva ormai alle porte con il blocco della banchettistica, specie quella matrimoniale, che rappresenta un pilastro economico importante per tutto il settore.
I dati siciliani
Ieri si sono registrati 1.229 nuovi casi di Coronavirus. I tamponi processati sono stati 26.229 (tra molecolari e test rapidi) e il tasso di positività è del 4,7%, invariato rispetto a venerdì.
Sabato scorso i contagi nell'Isola erano stati 1.014 ma con meno tamponi e una percentuale di positività pari al 5,1%. Dunque un lieve miglioramento da confermare nei prossimi giorni, è possibile che già adesso si sia raggiunto il picco dei contagi e la curva possa pian piano iniziare la decrescita.
Nelle ultime 24 ore si registrano invece 14 morti, 776 le persone che hanno superato l'infezione e risultano ufficialmente guarite. Sembra stabilizzarsi la situazione ospedaliera: sono 1.152 i ricoverati nei reparti Covid dell'Isola (3 in più) mentre calano di 4 unità i pazienti in terapia intensiva, dove i posti occupati sono 164. Gli ingressi in rianimazione nelle ultime 24 ore sono stati 8, in lieve calo rispetto a ieri.Per quanto riguarda la distribuzione tra le province, Palermo registra 433 nuovi positivi, Catania 205, Messina 114, Siracusa 159, Trapani 53, Ragusa 51, Caltanissetta 80, Agrigento 114, Enna 20. Dall'inizio della pandemia sono 185.367 i siciliani colpiti dal virus, 5.029 le vittime e 158.147 i guariti. Il numero degli attuali positivi è di 22.191 (con un incremento di 439), di questi 20.875 si trovano in isolamento domiciliare.
I dati italiani
Sono 17.567 i positivi al test del coronavirus in Italia registrati sabato, secondo i dati del ministero della Salute. Venerdì erano stati 18.938.
Sono invece 344 le vittime in un giorno (il giorno prima 718, anche se sul totale pesavano 258 morti inseriti dalla Sicilia e riferiti però ai mesi precedenti)
In totale i casi da inizio epidemia sono 3.754.077, i morti 113.923. Gli attualmente positivi sono 533.085 (3.276 in meno) mentre i guariti e dimessi dall'inizio della pandemia sono 3.107.069, con un incremento rispetto a ieri di 20.483.
Sono 320.892 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri i test erano stati 362.973. Il tasso di positività è del 5,4%, in aumento di 0.2 rispetto a ieri quando è stato del 5,2%
Sono 3.558 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, 45 in meno rispetto a ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 186 (ieri 192). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 27.567 persone, 492 in meno rispetto a ieri.
Vaccini, il punto
Il 38,79% degli over 80 in Italia è stato vaccinato anche con il richiamo mentre il 68,20% ha ricevuto solo la prima dose. È il dato riportato nel report del governo, aggiornato a questa mattina e dal quale emerge come siano molto più basse le percentuali che riguardano gli italiani tra i 70 e i 79 anni.
In quella fascia d'età, infatti, è stato vaccinato solo il 2,48% e solo il 19,89% ha ricevuto la prima dose. Numeri più alti invece per gli ospiti delle Rsa, ne sono stati vaccinati il 75,53% mentre la prima dose è stata somministrata al 91,25%, e per il personale sanitario e sociosanitario: le percentuali sono del 75,29% con due dosi e del 91,63% con una dose.
Arriverà intanto in Italia la prossima settimana il vaccino di Johnson & Johnson. Si tratta, secondo quanto si apprende, delle prime 184mila dosi circa delle 400-500mila attese entro la fine di aprile. Le fiale dell'unico vaccino monodose dovrebbero arrivare tra martedì e mercoledì all'hub della Difesa all'aeroporto di Pratica di Mare, assieme a 175mila dosi di Astrazeneca. Entro mercoledì, inoltre, Pfizer dovrebbe consegnare in tutta Italia oltre un milione di dosi mentre è prevista sempre per l'inizio della settimana la consegna da parte di Moderna.