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11/04/2021 06:00:00

Ecco come il Covid ha travolto la sanità italiana. Le cure mancate, e non solo ... 

 L’emergenza da Covid-19 ha creato un buco nero per tutte le altre patologie, che non sono state più curate, molti pazienti sono rimasti indietro.

C’è un dramma dentro al dramma, che svela le crepe di una Sanità che non è stata efficiente e pronta, che non è stata e non è ancora adesso in grado di dare a tutti le medesime cure.

Tanti ospedali sono stati convertiti in Covid Hospital, questo ha significato rinunciare anche ad alcune visite specialistiche all’interno dei nosocomi, il Paolo Borsellino di Marsala è un esempio chiaro. La cittadinanza ha pagato un prezzo altissimo dietro il silenzio della classe politica attuale, che ne ha fatto della sanità locale merce di scambio elettorale.

Dietro un paziente non Covid ci sono delle sofferenze, delle aspettative di vita, più semplicemente ci sono persone che si sono sottratte a delle visite e hanno scoperto in ritardo di avere un tumore, una leucemia, una malattia che se diagnosticata in tempo avrebbe fatto un decorso diverso.

La rinuncia alle cure mediche ha avuto una incidenza fortissima su tutto il territorio nazionale, il dato che fa impressione è quel 22% di interventi in meno per le donne affette da un tumore al seno, il 24% in meno per il cancro alla prostata.

La paura di contrarre il Covid poi ha paralizzato chi accusava dei sintomi, evitando di raggiungere l’ospedale e quindi si sono verificati dei decessi per ictus o infarto.

I malati oncologici non possono aspettare, i dati sono schiaccianti e inducono a una seria presa di coscienza, peraltro gli effetti di questa pandemia si vedranno ancora per molti anni in ambito sanitario.

Rimandare l’accesso alle cure e agli ospedali significa mettere a duro rischio la vita, i tumori vengono diagnosticati con ritardo e quindi in una forma più aggressiva.

Non va meglio per i malati di cuore o per chi ha avuto un infarto, sono saltate le angioplastiche così come i ricoveri per ictus sono drasticamente diminuiti.

Per i cosiddetti poi interventi di routine i pazienti hanno abbandonato ogni speranza, e a decidere tutto questo non sono stati i medici, in corsia ogni giorno, ma la politica che ha convertito ospedali interi.

Il post pandemia, assicurano molti medici, sarà ancora peggio. La Sanità ha bisogno di un piano serio e di prospettiva, che non si faccia più trovare impreparata di fronte ad eventi come le pandemie e le malattie infettive.

Il Covid poi ha completamente cambiato l’accesso al Pronto Soccorso, la riduzione degli accessi in tutto il 2020 è stata notevole, al Pronto Soccorso arriva il bambino con un taglio alla mano o l’anziano caduto in strada ma anche chi ha un dolore acuto toracico o un blocco intestinale, solo per fare qualche esempio.

Non è andata bene nemmeno per le visite specialistiche private, i medici hanno visto i loro studi vuoti, con presenze dimezzate, la causa è da ricercare non solo nella paura di contrarre il Covid ma soprattutto nelle nuove e crescenti fasce di povertà.

Effetti questi che perdureranno dopo la pandemia e che saranno numeri con cui bisognerà fare i conti.