Al mondo ci sono pochissimi Musei della Radiologia, a Palermo al Policlinico Paolo Giaccone nasce nel 1995 e in quella esposizione ci sono apparecchiature del 1700, dai primi tubi catodici alla raccolta di tavoli di comando. In quei corridoi c’è il silenzio di chi deve rispettare la storia, la scienza, i progressi.
Il reparto di radiodagnostica del Paolo Giaccone di Palermo è diretto dal professore Massimo Midiri, che è in corsa per il dopo Fabrizio Micari, attuale Rettore dell’Università degli Studi di Palermo.
Ma lo stesso Midiri ha voluto prima chiosare sui numeri del Covid-19 che non fanno ben sperare, si registra un incremento giornaliero non indifferente. La tac è uno strumento attendibile e si registrano pure delle polmoniti da Covid anche in pazienti con tampone negativo, ad oggi vengono diagnosticati dai sei ai sette casi al giorno mentre nel mese di marzo eravamo intorno ai due casi al giorno.
L’emergenza sanitaria da Covid poi ha ingessato non solo gli ospedali ma creato uno stress sulla macchina sanitaria e certamente sui cittadini che si sono sottratti alle cure sia di routine che di prevenzione, tanto da avere diagnosticato delle patologie in ritardo e quindi nella loro forma più aggressiva.
Massimo Midiri è in corsa per il rettorato, ad ottobre ci sarà un cambio di passo, il suo competitor per Palazzo Steri è Frascesco Vitale, ordinario di Igiene e medicina preventiva, che costituirebbe il proseguo dell’era Micari.
Il Magnifico, dunque, potrebbe tornare ad essere un medico dopo i sette anni di rettorato di un ingegnere, una competizione che si svolge tutta all’interno di Medicina e che vede Midiri volere andare in netta discontinuità con l’attuale Rettore, certo che la politica debba restare fuori l’Università, e semmai tornare ai fasti di un tempo.
Non un uomo solo al comando, sostiene Midiri, ma una condivisione per una Università che sia inclusiva e di visione senza l’ingerenza della politica, il riferimento è alla competizione regionale del 2017 che vide Micari candidato per la presidenza della Regione.
A fare la differenza saranno i voti del personale dell’Università e degli studenti, i docenti sono già orientati.
L’unione degli universitari (Udu) ha già presentato le sue proposte, da una rimodulazione delle tasse a nuovi strumenti digitali al numero chiuso.