Una sola azienda insediata. Forse un'altra in arrivo. Una discarica infinita di rifiuti. E' la zona artigianale di Via Vita la settima tappa del viaggio a puntate di Tp24 tra i luoghi perduti di Marsala. Città che una volta era sede del più importante distretto vinicolo italiano, città che era "industriale" e produttiva. E che oggi, invece, sembra in agonia. D'altronde, il rapporto con le aree industriali e artigianali di Marsala, negli ultimi anni non è stato mai facile. Marsala ad esempio non ha un'area industriale, doveva sorgere a Matarocco, è abortita ancora prima di nascere. Quella che chiamiamo zona industriale, in Via Favara, è venuta su in maniera spungiforme, spontanea, con delle aziende che hanno aperto, ma senza servizi, senza alcun aiuto.
E poi c'è l'area artigianale. Milioni di euro spesi per un insediamento produttivo che non ha mai avuto appeal. Anche lì tutto si perde tra i vicoli della burocrazia, gli annunci a vuoto del Comune, la propaganda fiacca della politica. Nel 2009, ad esempio, secondo il Comune di Marsala c'erano ben 12 imprese che avevano fatto richeista di accedere all'area con i loro insediamenti produttivi. Le avete viste?
E pensare che i lotti ricavati nella zona di Amabilina sono in totale 45, con superficie destinate ad imprese artigiane, nonché ad Enti pubblici, Società a prevalente capitale pubblico, Aziende a partecipazione statale. Il costo a metro quadro è 27,50 euro. Niente.
Nel 2016 altro annuncio: sette lotti assegnati. Anche in quel caso, nulla.
Oggi, il risultato è quello che vedete in questo video.
Qui invece potete vedere tutte le altre puntate di Marsala città perduta.