Anche a Trapani la polizia ha festeggiato il suo 169° anniversario di fondazione.
Una cerimonia semplice, come impone l'emergenza sanitaria, con la deposizione di una corona d' alloro all' ingresso della questura alla presenza del prefetto, in memoria degli agenti deceduti nello svolgimento del proprio dovere, ma anche per ricordare i 14 poliziotti morti per la pandemia. La festa è stata anche occasione per fare un bilancio dell'attività svolta.
Brillanti i risultati conseguiti nel Trapanese, dalle donne e dagli uomini della polizia, sia nella lotta alla criminalità organizzata , sia alla criminalità diffusa.
Tra i numerosi arresti, degni di nota quelli eseguiti nell'ambito dell'operazione antimafia denominata “Ruina”, condotta dalla Squadra mobile che sgominato il sodalizio operante nei territori di Calatafimi-Segesta e Vita.
Nell'ambito dell'azione di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, da ricordare, invece,
le 6 misure cautelari a carico di altrettanti favoreggiatori del narcotrafficante mazarese Vito Bigione arrestato all’estero sempre dalla Squadra mobile.
Ma i poliziotti sono stati impegnati anche nei controlli per verificare il rispetto delle norme anti-Covid. Quando Salemi venne dichiarata zona rossa, notevole è stato l'impegno della polizia con il dispiegamento di centinaia di pattuglie a presidio della cittadina del Belice, colpita da contagi crescenti in un momento in cui gli strumenti di contrasto al virus non erano quelli odierni.
Da rimarcare, infine, lo sforzo organizzativo ed il massiccio impiego di uomini, nel difficile compito di gestione dei numerosissimi sbarchi di cittadini extracomunitari, giunti illegalmente sulle coste della provincia e sull’isola di Pantelleria.