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06/04/2021 09:57:00

Giulio Regeni, ammazzato anche nel suo Paese

di Katia Regina

Giulio Regeni è figlio di tutti noi. Di tutti quei genitori che hanno la sventura di avere figli bravi, studiosi e sensibili rispetto ai Diritti umani. Figli che non sognano di diventare ricchi e famosi per fare la bella vita. Figli che si arrabattano con le borse di studio, mangiano nelle mense universitarie e portano a casa gli avanzi per rimediare la cena. Giulio è la scheggia impazzita di questa società decadente che vuole i giovani nichilisti, figli cresciuti senza valori da genitori distratti dai consumi. Ecco perché in questo paese può essere una vera sventura avere figli così, perché questi ragazzi fanno sul serio, partono, si infilano dentro le ingiustizie a ogni latitudine e senza nessuna telecamera che li riprende.

Giulio è il figlio che tutti i genitori avrebbero voluto, ma anche quello che nessuno vorrebbe.

Giulio è figlio di questa Italia, di queste istituzioni che lo hanno barattato per vendere armi a un paese che tortura e massacra chiunque si ribelli al sistema.

Sul caso Regeni si è parlato tanto, appunto parlato, solo parlato, da quando, nel 2016, è stato barbaramente torturato e ucciso in Egitto. Qualche timida presa di posizione da parte del governo italiano, qualche viaggio diplomatico di facciata, ma nella sostanza nessun segnale chiaro di ricerca di verità e giustizia per Giulio Regeni. Ora però si è scoperto l'arcano, grazie a Claudio e Paola, genitori naturali di Giulio, che in tutti questi anni mai si sono arresi un solo giorno, e come avrebbero mai potuto, mi chiedo, dopo aver riconosciuto il corpo martoriato del loro figlio dal solo dettaglio della punta del naso... mioddio.

Claudio e Paola Regeni hanno fatto un esposto /denuncia contro il governo italiano per violazione dell'articolo 185/90 che vieta l'esportazione di armi verso Paesi responsabili di violazione dei diritti umani accertati dai competenti organi e l'Egitto è tra questi. Per capire meglio di cosa stiamo parlando basta guardare la puntata di Presa diretta, un'inchiesta sulla vendita di armi italiane che continua dal 2016 e anzi pare proprio che le commesse milionarie siano il prezzo per mettere a tacere la terribile vicenda. In altre parole la verità sul caso di Giulio Regeni è stata barattata dai governi italiani che si sono avvicendati in questi anni.

Nel 2016 avevo già scritto sulla vicenda in occasione dell'intitolazione di una stanza del Museo Egizio di Torino a Giulio, questa volta però alla rabbia unisco il disgusto, il disprezzo per le istituzioni italiane che violano la Costituzione italiana dopo avere giurato sulla stessa. Non so come andrà a finire dopo questa denuncia da parte dei genitori di Giulio, in un paese giusto dovrebbero trionfare la verità e la giustizia, ma le ragion di Stato ci hanno abituato a casi irrisolti e misteri secretati, ciononostante mi piacerebbe sentire finalmente delle scuse pubbliche, mi piacerebbe vedere, come accade in Giappone, qualche ministro inginocchiato davanti ai genitori di Giulio

Regeni chiedere scusa dinnanzi alle telecamere in prima serata.

Nessun consiglio per la lettura, guardate la puntata di Presa Diretta, non serve altro.



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