I veleni nei 5 Stelle di Marsala. Slitta la sentenza Gandolfo - Rallo, il giudice vuole vedere il filmato
Era attesa per ieri, in Tribunale, nel processo per presunta diffamazione in danno dell’avvocato Giuseppe Gandolfo vede imputato un ex attivista del M5S di Marsala, Gianluca Rallo.
Il giudice, però, prima di emettere il verdetto, vuol vedere il filmato delle fasi più calde e concitate di quella riunione del meetup marsalese pentastellato. Il processo è scattato a seguito della querela sporta dall’avvocato Gandolfo. Per Gianluca Antonino Rallo (fratello Stefano Rallo, che alcuni anni fa è stato candidato pentastellato ad elezioni comunali e regionali) c’è stata l’imputazione coatta del gip Francesco Parrinello e il conseguente decreto di citazione a giudizio della Procura, che inizialmente, comunque, non ravvisando gli estremi della diffamazione, aveva chiesto l’archiviazione del procedimento.
Per il gip, però, i fatti meritavano di essere meglio esaminati nel corso di un dibattimento. Nel decreto di citazione a giudizio, il pm Giuliana Rana, lo stesso magistrato che aveva chiesto l’archiviazione, scrive che Rallo deve difendersi dall’accusa di diffamazione perché “nel corso di una discussione pubblicata sulla pagina Facebook ‘Movimento 5 Stelle Marsala’, utilizzando il nick name ‘Sos Marsala’, definendo Gandolfo Giuseppe ‘politicante’ ed aggiungendo altresì che ‘se poi si dice che il nonno di peppe gandolfo era un mafioso si rischia la denuncia … quindi di cosa stiamo parlando…’ con tali espressioni, comunicando con più persone, offendeva la reputazione di Gandolfo Giuseppe”. I fatti sono del 26 giugno 2014. A difendere Gianluca Antonino Rallo è l’avvocato Vincenzo Forti, mentre legale di Gandolfo, denunciante e parte civile, è l’avvocato trapanese Giuseppe Novara. Il filmato allora realizzato con un telefonino da un attivista ha ripreso le fase cruciali del battibecco, mentre Gandolfo, offeso, abbandonava la riunione. Eccolo.
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