All’Ars ieri si è tornati a votare gli articoli della Finanziaria, c’era una manovra da approvare e una maggioranza che deve fare iconti con tutto quello che è accaduto all’assessorato alla Salute, le dimissioni di Ruggero Razza potrebbero aprire una crisi. Il presidente Nello Musumeci ha deciso di tenere ad interim la delega alla Salute, la questione verrà affrontata a Finanziaria approvata, momento in cui il presidente affronterà l’Aula.
Intanto, nella giornata di ieri le crepe si sono viste, la maggioranza è andata sotto due volte.
Bocciati gli articoli 53 e 114, perfezionati da Gaetano Armao, la bocciatura è avvenuta con voto segreto. Il presidente dell’ARS ha dovuto sospendere i lavori per un’ora e alla ripresa ha deciso di consigliare lo stralcio degli articoli rimanenti perché inesorabilmente bocciati.
C’è, dunque, un problema all’interno della maggioranza che non vota compatta, anzi Miccichè lo dice proprio in Aula: “Sta saltando la maggioranza”.
E’ lo stesso presidente Musumeci che prendendo la parolaparla di “ascari” all’interno della maggioranza, non è mancato il commento del capogruppo del PD Peppino Lupo: “Musumeci alza bandiera bianca, rinuncia agli ultimi articoli della finanziaria per paura di affondare ancora in aula”.
Nervi tesi, Miccichè è costretto a riprendere la deputata Eleonora Lo Curto perché avrebbe aperto un discoro non inerente alla Finanziaria, la capogruppo dell’UDC chiede infatti i bilanci della Foss per comprendere come vengono gestiti i soldi pubblici. Il richiamo poi è andato a tutti i deputati: “Questa Finanziaria sta diventando uno strazio”.
Dopo la sospensione di mezz’ora i deputati sono tornati in aula per approvare la Finanziaria: 35 i voti favorevoli e 24 voti contrari.
E’ chiaro che c’è una maggioranza in affanno, che traballa, che certamente nei prossimi giorni dovrà fare i conti con la propria stabilità.
E mentre le opposizioni non solo criticano il governo ma chiedono le dimissioni del governatore Musumeci, per la maggioranza il lavoro svolto è fondamentale: “Abbiamo fatto un lavoro imponente consegnando alla Sicilia una legge di stabilità che affronta tante emergenze e risolve problematiche quali la stabilizzazione dei precari Asu. L’iter è stato farraginoso a tratti perché il ddl originario del governo conteneva solo 60 articoli che, nell’esame delle commissioni e dell’aula, sono lievitati a 135. Era evidente che su alcuni di questi si potessero registrare divergenze tra le forze parlamentari al punto di stralciarli o bocciarli. Nel complesso la legge di stabilità dà risposte significative a tante categorie che le attendevano, mette in sicurezza i bilanci degli Enti locali, dà copertura alle norme a favore dei disabili e chiude la fase della riscossione autonoma in Sicilia facendo transitare le funzioni all’Agenzia delle Entrate con la salvaguardia dei posti di lavoro per il personale della partecipata regionale”.
La nota porta la firma dei capogruppo di maggioranza: Tommaso Calderone, Eleonora Lo Curto, Totò Lentini, Antonio Catalfamo, Elvira Amata e Alessandro Aricò, che chiosano: "Si conclude un lavoro, anche faticoso, assolto in presenza con tutti i rischi dell’attuale pandemia. Ai siciliani, a chi produce ed a chi investe, abbiamo assicurato l’attenzione del parlamento anche con misure di ristoro che contiamo di implementare nel più breve tempo possibile. Ancora una volta la maggioranza che sostiene il governo Musumeci dimostra senso di responsabilità e civismo nell’interesse di tutti i corregionali”.