Momenti di tensione questa mattina, 1° Aprile 2021, al Juparanà, il più frequentato locale di Marsala (al netto delle restrizioni...).
Cominciamo con il dire che era una giornata particolare. Come abbiamo raccontato infatti a Buongiorno24, la finestra live delle 10 con la redazione di Tp24 (giù c'è il video), oggi alcuni esercenti marsalesi hanno protestato coprendo le loro insegne con quelle di noti marchi aziendali o uffici pubblici. Il senso della protesta è: perché noi dobbiamo stare chiusi e gli altri invece possono lavorare? E infatti ad esempio da Juparanà c'era l'insegna Poste Italiane. A qualcuno sarà sembrato un pesce d'Aprile ma era una garbata forma di protesta.
Tra l'altro il titolare del Juparanà, Filippo Licari, subisce ogni giorno la beffa di vedere il suo bar vuoto e invece assembramenti a mai finire nell'edificio dell'ex Inam, accanto al suo bar (qui accanto c'è una foto). Questa mattina la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un cliente, tra l'altro un medico, ha comprato un piccolo sandwich al Juparanà. E si è affrettato a mangiarlo fuori, sulla soglia della veranda disadorna del locale. Era solo. Proprio in quel momento passava una solerte pattuglia dei vigili urbani che, come se avesse beccato il gatto con il sorcio in bocca, ha chiesto al cliente di identificarsi e poi lo ha multato con 400 euro per la consumazione troppo vicina al locale. La vicenda è sembrata un po' paradossale, anche perché, accanto, c'era proprio la folla di utenti fuori dall'Inam. Sono volate parole grosse, è stato chiesto anche l'intervento della polizia. Alla fine la multa è rimasta, ma una delegazione di esercenti, solidale con Licari, si è recata dal Sindaco per protestare contro l'atteggiamento giudicato troppo severo, in un momento in cui esercenti e ristoratori sono davvero allo stremo e sembrano, insieme ai lavoratori del mondo dello spettacolo, la sola categoria che deve pagare per intero il costo della pandemia.