Tante le reazioni della politica locale all'inchiesta scioccante sui dati falsi Covid in Sicilia che ha visto l'arresto ai domiciliari di tre funzionari regionali e l'avviso di garanzia per l'assessore Razza, poi dimessosi. Ecco alcuni commenti.
Marsala
La sanità siciliana è sotto shock per la falsificazione dei dati sulla Pandemia da covid-19. Sotto inchiesta è finito l’Assessore Razza e tre persone, fra cui un alto dirigente regionale. Su questo episodio interviene il Sindaco di Marsala, Massimo Grillo. Questa la sua dichiarazione:
“ho appreso con sgomento le notizie sulla possibile falsificazione dei dati relativi alla pandemia trasmessi dalla Regione Sicilia all’Istituto Superiore della Sanità. Tutto ciò, secondo le ricostruzione degli inquirenti, sarebbe avvenuto tra l'altro all’insaputa del Presidente Nello Musumeci, a cui va tutta la nostra vicinanza. Si rimane sgomenti perché, come sapete, la raccolta dati e una loro corretta lettura, sono la base su cui è possibile prendere razionalmente delle decisioni per quanto riguarda le misure da applicare sui territori per prevenire e contrastare l’innalzamento della curva pandemica.
Viene rabbia al pensiero di quante volte come sindaco e come giunta, chiedendo di applicare misure più stringenti sul nostro territorio di fronte all' evidente aumento di positivi, siamo stati frenati alla luce di dati trasmessi dall’ente competente o siamo stati costretti a prendere decisioni in solitudine anticipando decisioni della Regione e del governo centrale.
Viene rabbia a maggior ragione perché Marsala e i marsalesi in questi mesi hanno letteralmente donato, con forte senso civico, il proprio ospedale alla comunità regionale e non meritano di ricevere in cambio questo pressappochismo e questa leggerezza.
Viene rabbia, infine, perché questi sospetti rischiano di minare alla base la fiducia dei cittadini verso le istituzioni. Quella fiducia che i sindaci cercano di rinsaldare ogni giorno sui territori lavorando duramente tra mille difficoltà e mettendoci la faccia. Mi auguro sinceramente che questi sospetti siano smentiti dall’attività degli organi giudiziari. Me lo auguro per i cittadini, i quali devono potersi fidare delle istituzioni e registro come atto di responsabilità istituzionale le dimissioni dell’Assessore Ruggero Razza. Nel frattempo, però, ho chiesto con urgenza un tavolo tecnico con l’Asp e la Protezione Civile per valutare la situazione e verificare se eventuali falle nella trasmissione dei dati abbiano in qualche modo potuto incidere sulla sicurezza della nostra comunità. Con la salute pubblica non si scherza!”
Alcamo
Il Sindaco Domenico Surdi esprime tutta la sua amarezza per quanto sta ‘venendo fuori’ in queste ore sul cattivo funzionamento della Sanità regionale.
Afferma Surdi “Ancora una volta, se quanto emerso dalle indagini venisse confermato, questa terra ha perso l'occasione di non mostrare il suo lato oscuro, le sue contraddizioni, i suoi mali.
Pensare di falsificare i dati sul Covid è semplicemente indegno e mina alla base la credibilità delle Istituzioni, quelle stesse che tante persone oneste servono, ogni giorno, con responsabilità.
Ma ciò che appare più grave è la presenza asfittica della politica in un settore, quello della Sanità, attorno al quale evidentemente gli interessi sono troppi e le invadenze ancora di più.
E’ necessario che sia fatta subito chiarezza, prima di tutto a livello politico/istituzionale; i cittadini hanno bisogno di sapere la verità su quanto realmente accaduto”.
Rifondazione Comunista Trapani
Le accuse mosse dalla magistratura trapanese a Razza e ai funzionari dell'assessorato regionale siciliano alla sanità, di falsificazione dei dati sui contagi, al fine di evitare la zona rossa all'isola, e addirittura di occultamento del numero dei morti, sono gravissime. Siamo in presenza di un uso disonesto del ruolo governativo ricoperto e delle cariche amministrative per un cinico calcolo di rincorsa del consenso elettorale giocato sulla vita delle e dei cittadine/i.
Le dimissioni di Razza debbono essere immediate e, a questo punto, vanno verificate in modo approfondito e senza sconti le responsabilità di Musumeci, verso il quale i magistrati spendono generosamente una nota di credito ritenendolo "ingannato". Tutti sappiamo infatti il fortissimo rapporto di fiducia e di connubio che lega Musumeci a Razza.
La gestione della campagna di vaccinazione in Sicilia ha rivelato anomalie e percorsi inaccettabili, in quanto i vertici politici regionali hanno voluto privilegiare, rispetto alle precedenze per gli anziani e per i soggetti fragili, corporazioni e professioni economicamente ed elettoralmente più pesanti.
Auguriamo che gli sviluppi dell'inchiesta offrano un quadro esaustivo della gestione sanitaria in Sicilia, dove la chiusura della medicina territoriale, le convenzioni sanitarie, le privatizzazioni e le esternalizzazioni dei servizi pubblici sono state gli strumenti dell'arricchimento speculativo delle aziende del settore a scapito del diritto alla salute delle e dei cittadine/i.
Diventerà Bellissima Trapani
Gli Stati membri adottano le misure necessarie per garantire che, fino a quando la colpevolezza di un indagato o imputato non sia stata legalmente provata, le dichiarazioni pubbliche rilasciate da autorità pubbliche e le decisioni giudiziarie diverse da quelle sulla colpevolezza non presentino la persona come colpevole.” Art. 4 comma 1 Direttiva n. 2016/343
Proprio nel giorno in cui alla Camera dei Deputati il nostro Parlamento si accinge ad allinearsi (con un ritardo di 3 anni) alla normativa comunitaria che sancisce il principio della presunzione di innocenza, sull’Assessore Regionale alla Salute Ruggero Razza, sul vice Capo di Gabinetto Ferdinando Croce e su alcuni dirigenti del DASOE, si abbatte la scure mediatica e giustizialista di una ben definita classe politica.
Come operatori del diritto,non conoscendo gli atti dell’indagine, non ci sbilanciamo su responsabilità e non facciamo alcun pronostico sull’esito del procedimento.
Il nostro auspicio è che Ruggero Razza sarà in grado di fornire agli organi inquirenti i dovuti chiarimenti in relazione su quanto accaduto, al fine di far luce su di una vicenda di interesse pubblico.
Gli Avvocati Vincenzo Abate e Vincenzo Maltese, ricordano che l'avviso di garanzia non è una sentenza di condanna ma un atto dovuto a garanzia dell'indagato. Ma sui social si è scatenata una vergognosa gogna mediatica con anticipazioni dei soliti avversari politici e persino di qualche sindaco, di costituzioni di parte civile nei confronti di un assessore che per questi fatti, non è stato neanche oggetto di misure cautelari e purtuttavia, per meglio chiarire la sua posizione, per rispetto delle istituzioni e dei cittadini, ha scelto di dimettersi. C'è chi purtroppo invece è restato e resta al suo posto innalzando la bandiera del "garantismo di convenienza"
Non aggiungiamo altro.