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31/03/2021 06:00:00

Razza e i dati falsi. Le reazioni della politica in Sicilia 

 C’è un punto di non ritorno che è allo stesso tempo un punto fermo in politica, si tratta della capacità di rispettare le istituzioni e di essere al servizio unicamente della comunità. Quello che è accaduto ieri in Sicilia, che riguarda l’assessorato alla Salute, guidato da Ruggero Razza, non getta solo ombre su tutta la gestione della pandemia ma mina, ancora e di più, la credibilità di un intero sistema politico. Già precario di suo.

Razza è solamente indagato, si dice essere estraneo ai fatti e difende il lavoro svolto durante la fase pandemica, dalla gestione degli ospedali al tracciamento, ma fu proprio il dato del tracciamento di qualche mese fa che non convinse il Ministero della Salute e che fece finire in zona rossa l’intera Isola.

L’assessore si dice certo della sua estraneità ma ha rassegnato le dimissioni per non trascinare con se l’interno governo regionale. Facile a dirsi impossibile a farsi, ogni assessorato è strettamente collegato al presidente della Regione, Nello Musumeci, lo è ancor di più quello della Salute non solo per l’incidenza nel bilancio della Regione ma anche per la vastità di competenze, e difatti Musumeci su quella poltrona ha voluto non uno qualunque ma un suo diretto fedelissimo.

Le intercettazioni, è vero, se estrapolate dal contesto possono essere fuorvianti ma leggere di morti che dovevano essere spalmati come una qualunque marmellata fa accapponare la pelle, quei morti non sono numeri ma persone che non hanno potuto dire addio ai loro familiari, che hanno chiuso gli occhi in mezzo a tanta sofferenza, non basteranno anni interi per “spalmare” tutto questo dolore.

Una caduta di stile, una frase infelice ma il dato di fatto c’è. Non si tratta nemmeno di essere giustizialisti ad orologeria ma c’è una intera Sicilia che vive con il fiato sospeso, che non è al sicuro in alcun posto, che ha visto morire persone, ospedali convertiti senza alcuna spiegazione ai territori: andava fatto e basta, così decideva Razza.

 

La politica non ha perso tempo e ha presentato le sue lamentele: l’assessore non solo si è dimesso ma adesso si chiede a Musumeci di relazionare all’ARS su quanto accaduto, è quello che ha chiesto Gianfranco Miccichè: “E’ chiaro che dovrà venire a riferire in aula, vedremo se lo farà domani o dopodomani, anche in funzione delle notizie che dovrà avere sulla vicenda che tutti abbiamo letto sulle agenzie”.

Duro il sottosegretario Giancarlo Cancelleri del M5S: “Le notizie sono agghiaccianti, per mesi abbiamo assistito alle sceneggiate messe in atto dal presidente Musumeci e dal suo fidatissimo assessore Razza. Hanno schernito il sistema delle zone differenziate e non hanno mai perso occasione per criticare e attaccare ogni azione del Governo nazionale. Se fosse accertato quanto leggiamo saremmo davanti al fatto più grave mai avvenuto nel nostro paese durante questa pandemia, altro che Gallera, Fontana e la Lombardia, qui il duo Razza-Musumeci per “un disegno politico scellerato”, come scrive il Gip dell’inchiesta, hanno spalmato nel tempo il numero dei decessi e dei contagiati comunicando così dati falsi all’Istituto Superiore della Sanità, tutto ciò per evitare la zona rossa, mettendo così in pericolo la vita dei siciliani”.

C’è anche il commento del segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, che parla di sistema marcio: “I dati falsi e truccati emersi dalle indagini sono la punta di un iceberg di un sistema marcio e malato. Il PD aveva già messo in evidenza le storture della Sanità siciliana con la mozione di sfiducia presentata all’ARS nei mesi scorsi e bocciata da una maggioranza pronta solo ad eseguire gli ordini del capo. Questa volta la politica era arrivata prima dei magistrati ma di fronte ai fatti di oggi Musumeci non ha scelta: Razza non può restare un minuto di più”.

A difesa di Razza il presidente Musumeci che ha piena fiducia nella persona e nell’operato politico, in provincia di Trapani a stare dalla parte di Razza è il vicesindaco della città di Marsala, Paolo Ruggieri, che mostra piena solidarietà all’ex assessore regionale, addentrandosi in una distinzione tra buoni e cattivi della politica e ovviamente della stampa: “Anche in Politica come nella vita ci sono rapporti di facciata e rapporti di amicizia, seppur non sempre corroborati da assidue frequentazioni. Gli amici, quelli veri, si appalesano e si apprezzano maggiormente nei momenti di difficoltà. Sento di esprimere la mia solidarietà all'Assessore regionale alla Salute Avv. Ruggero RAZZA, ragionevolmente certo che avrà modo di dimostrare in tempi brevi la sua estraneità agli spiacevoli fatti posti stamane in evidenza sui mass media. Aggiungo una riflessione, notando come appaiano in questi casi i giustizialisti a convenienza se non anche ad orologeria, sempre pronti ad intervenire con dichiarazioni che hanno il sapore della condanna anticipata, a seguito di giudizio sommario mediatico. Io da sempre sono garantista e tale conto di rimanere, non influenzato dai colori politici, nutrendo - nonostante alcune acclarate devianze - ancora fiducia nella Magistratura. Invito comunque in queste occasioni a leggere più organi di stampa e non solo i titoli: vedrete le differenze e noterete significative sfumature, trovando le prime risposte”.

 

Reazione anche da parte del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “Ancora oggi i sindaci hanno dati contrastanti, incerti e non conoscono i dati sullo stato di occupazione dei posti letto, per tutto questo il Comune di Palermo si costituirà parte civile in questo procedimento giudiziario, visto che proprio sui dati si sono basate molte scelte e provvedimenti amministrativi in questi mesi".

 

Forza Italia è per definizione un partito liberale e garantista. Auguriamo all'avv. Razza di dimostrare dinanzi le competenti autorità, la propria estraneità ai fatti. La politica ha l'obbligo di una rigorosa vigilanza, nel rispetto delle leggi e degli uomini”. Così affermano a nome del gruppo parlamentare di Forza Italia all'Ars, il capogruppo Tommaso Calderone e il presidente della commissione bilancio, Riccardo Savona.

“Occorre prudenza nei giudizi poiché si rischia di essere sommari e di valutare male i fatti. L’indagine di cui siamo venuti a conoscenza oggi sui dati dei contagi Covid in Sicilia ci deve far confidare nel lavoro della magistratura, ma allo stesso tempo ci deve far ammettere che non siamo davanti a reati di corruzione e di malaffare per i quali anche l’uso delle intercettazioni è ricorrente. Apprezziamo che l’assessore Ruggero Razza, coinvolto nell’inchiesta, abbia rassegnato le dimissioni, così come riconosciamo lo spirito di servizio del presidente Musumeci che ha assunto l’interim di un ramo dell’amministrazione così pesantemente messo alla prova. Va comunque ribadito come il governo siciliano, dall’inizio della pandemia, sia stato sempre solerte e attivo nell’affrontare la grave crisi sanitaria e pandemica, dando prova di efficienza e di capacità di gestione dell’emergenza coronavirus. Altrove, e parlo di regioni come la Lombardia, il Lazio e la Campania, ben altri sono stati i reati contestati ad esponenti dei governi locali nelle indagini della magistratura. Qui si sta parlando solo di caricamento di dati sui contagi e sui decessi, che sovente abbiamo appreso sconta ritardi nelle comunicazioni che arrivano dalle periferie dello stesso sistema di raccolta. Crediamo che il governo Musumeci non possa essere additato per una gestione poco seria e concreta, anzi ricordiamo come alcune decisioni e ordinanze del Presidente della Regione, più restrittive degli stessi Dpcm, siano state viste come eccessi di zelo o addirittura come atti di imperio al limite della legittimità. Siamo garantisti ed attendiamo con pazienza che il lavoro degli inquirenti descriva chiaramente fatti e circostanze che, in queste ore, nelle ricostruzioni giornalistiche cedono al clamore ed all’eclatante rispetto a ciò che è realmente concreto come reato”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.

 «In questi anni di duro e gratificante lavoro in giunta di governo, con il presidente Musumeci, abbiamo avuto occasioni quotidiane di confronto e di lavoro. Abbiamo conosciuto e apprezzato Ruggero Razza: uomo perbene, avvocato esperto, assessore appassionato e competente. Nel ribadire il rispetto per l'attività della magistratura - cui chiediamo però di fare presto - con convinzione e partecipazione sentite, esprimiamo all'amico Ruggero l'augurio di superare l'attuale momento, consapevole della sua integrità morale e certi, pertanto, che la sua estraneità ai fatti contestati verrà prontamente accertata».
Lo dichiarano in una nota, "con affetto e stima", gli assessori del governo regionale: Gaetano Armao, Daniela Baglieri, Toto Cordaro, Marco Falcone, Roberto Lagalla, Manlio Messina, Alberto Samonà, Antonio Scavone, Toni Scilla, Mimmo Turano e Marco Zambuto.

 Questa invece la nota del movimento Via:


I fatti contestati oggi all’assessore Ruggero Razza e ai dipendenti regionali e a esponenti del suo staff mostrano il lato giustizialista di una parte non solo della politica ma della società tutta.
Si tratta di una inchiesta, nel pieno rispetto del lavoro degli organi inquirenti ma anche del principio di non colpevolezza fino a terzo grado di giudizio.
Troviamo spropositate e fuori luogo le reazioni che si sono susseguite a mezzo stampa da parte di molti esponenti politici.
Razza, dimessosi per rispetto di un governo regionale che lo ha sostenuto e di cui ha fatto parte, ha mostrato coraggio e senso di responsabilità istituzionale.
Il Movimento VIA è certa che si farà luce sulla questione e che Ruggero Razza dimostrerà l’estraneità ai fatti oggi contestati.
Il garantismo non è una bandiera che sventola a seconda di chi venga colpito, resta ferma in uguale posizione e nei confronti di tutti.

 

 


"Dall'inizio dell'emergenza Covid il gruppo PD all'Ars ha presentato oltre cinquanta tra interrogazioni ed interpellanze sugli errori del governo Musumeci e sulle disfunzioni nella gestione della pandemia in Sicilia". Lo dice Giuseppe Lupo capogruppo PD all'Ars dopo la vicenda giudiziaria che ha coinvolto, tra gli altri, l'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza.

"Con le altre forze di opposizione - aggiunge Lupo - abbiamo presentato una mozione di censura nei confronti dell'assessore Razza, che è stata respinta dalla maggioranza di centrodestra.
Abbiamo più volte espresso serie preoccupazioni sull'attendibilità dei dati forniti dall'assessorato, chiedendo anche l'istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta all'Ars. Di fronte a tutto questo Musumeci ha sempre difeso l''assessore Razza, assumendosi la responsabilità politica della gestione dell'emergenza anche nella veste di commissario Covid in Sicilia. Oggi più che mai - conclude Lupo - siamo preoccupati per la gestione della sanità e della campagna di vaccinazione nell'isola. È evidente che Musumeci questa volta non può far finta di nulla".