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31/03/2021 13:57:00

Sicilia, morta un'altra docente di trombosi dopo la vaccinazione con AstraZeneca

 Per la docente Augusta Turiaco, 55 anni, da giorni ricoverata al Policlinico di Messina per un’emorragia cerebrale dovuta a una trombosi, per la quale aveva subito un intervento chirurgico, è stata dichiarata ieri sera la morte cerebrale, dopo una settimana di coma farmacologico. La donna si era sentita male dopo essersi vaccinata con AstraZeneca. Sul caso la Procura di Messina ha aperto un’inchiesta per valutare se ci sia una correlazione tra la trombosi e il vaccino che le era stato somministrato 13 giorni prima del ricovero.

I due figli, il marito, i fratelli, hanno comunque lanciato un appello: «Vaccinatevi, è l’unico modo per uscire dalla pandemia. Augusta era una persona straordinaria nella sua normalità, ha trascorso la sua vita prima tra le sale di concerto e poi tra i banchi di scuola come insegnante. Cittadina e donna onesta, nelle scorse settimane si era sottoposta con entusiasmo alla campagna vaccinale, salvo poi vedersi coinvolta in un incubo che ha avuto purtroppo un esito infausto. Come estremo gesto d’amore, aveva manifestato la volontà di donare gli organi». La famiglia ringrazia «l'encomiabile sforzo dei Medici del Policlinico di Messina che hanno seguito incessantemente la vicenda, facendo il possibile».


L'11 marzo - secondo quanto spiegato dall'avvocato Daniela Agnello - aveva assunto il vaccino Astrazeneca all'hub in Fiera e come sottolineato era in ottime condizioni di salute, in assenza di patologie, allergie e controindicazioni. Dopo la somministrazione la donna aveva accusato febbre alta oltre 39° - aveva raccontato il legale - e fortissimi mal di testa. La sintomatologia del mal di testa è stata continua e incessante.

Sabato 20 marzo erano state effettuate delle analisi di laboratorio il cui risultato, consegnato il lunedì successivo, aveva evidenziato un quadro clinico preoccupante in quanto i valori indicavano la presenza di una trombosi e una grave trombocitopenia. Ricoverata d’urgenza al Policlinico e dalla tac con risonanza magnetica e dall’angiotac era risultato un quadro clinico di grave entità. Erano state evidenziate trombosi all’aorta iliaca, alla vena porta, alla giugulare, un’embolia polmonare ed una trombosi a livello encefalico. Era sopraggiunta un'emorragia cerebrale, la donna è stata anche sottoposta a due interventi chirurgici per tentare tutto il possibile.

E’ la seconda inchiesta che la procura di Messina si trova sul tavolo dopo quella, arrivata per competenza dalla procura di Catania, che riguarda la morte dell’ispettore di polizia Davide Villa, 50 anni, deceduto il 6 marzo nell’ospedale San Marco di Catania, 16 giorni dopo la somministrazione dello stesso tipo di vaccino, e dopo malesseri cominciati poche ore dopo la somministrazione. L’inchiesta fu aperta dalla procura di Catania che, dopo i primi atti tra i quali l’acquisizione di esami autoptici disposti autonomamente dall’ospedale catanese ancor prima che un’indagine fosse aperta, ha poi trasmesso il fascicolo a Messina perchè l’ex moglie del poliziotto è un giudice in servizio a Catania. Anche la famiglia di Villa, dopo qualche giorno, ha depositato un esposto-denuncia alla procura di Messina.