L’apprezzamento e l’utilizzo della pista ciclopedonale dello Stagnone, anche se non ancora finita e i lavori procedono con molta lentezza, stanno andando oltre ogni previsione, e siamo ancora nel mese di marzo. Nei prossimi mesi con l’arrivo della bella stagione e dei turisti, perché questi arriveranno, sarà fruita da sempre più persone.
Del resto cosa c’è di più bello e di più rilassante di una biciclettata, di una corsa, di una passeggiata, in uno dei posti più suggestivi al mondo. Tutti noi medici, ma non solo, conosciamo gli aspetti benefici sia fisici che psichici di passeggiare lungo il mare, dove si respira aria pulita, iodio, brezza marina, ammirando la fauna, la flora, i colori, e quelli dello Stagnone sono unici dall’alba al tramonto.
Lo Stagnone è un unicum, che se utilizzato bene e con servizi adeguati, nel rispetto dell’ambiente, può creare ulteriori occasioni di lavoro. In attesa che il progetto venga portato a termine, si spera al più presto, invito l’Amministrazione a rendere il luogo più fruibile e con più servizi, nell’interesse di tutti, e do DIECI CONSIGLI:
1) Sistemare alcune strade interne, la prima, quella che da via Vaiarassa porta nei pressi del baglio Cudia e così arrivare con facilità alla SP 21.
2) Togliere il divieto d’accesso per l’imbarcadero storico per chi arriva da via Antonio Giacalone (ristorante Mozia). L’ imbarcadero viene utilizzato non solo per andare a Mozia, ma come punto di incontro, di passeggio, di ammirazione dello Stagnone, delle saline, per fotografare i luoghi e tanto altro. In atto con il divieto si è costretti a svoltare a destra, creando ingorghi e favorendo tutte le attività che vi si trovano. In quella zona ci sono: il Borgo della Pace, che non so da chi sia gestito, il secondo imbarcadero per Mozia, il bar e ristorante Mamma Caura e tante altre attività; con la svolta obbligatoria a destra si favoriscono queste e si danneggiano altre attività (spero che non ci siano interessi privati da salvaguardare). Inoltre chi vuole o deve andare verso l'imbarcadero storico è costretto a fare tutto il percorso da villa Genna aumentando il traffico e l’inquinamento.
3) È opportuno installare un semaforo all’incrocio fra la SP 21 e via Antonio Giacalone ed eliminare il divieto d’accesso domenicale e festivo.
4) Allocare subito le panchine, le rastrelliere e i portarifiuti, già previsti nel progetto.
5) Far portare a termine i lavori per l’immobile dell'ex Provincia allocato nei pressi dell’imbarcadero storico, dove sono previsti anche dei bagni per gli utenti (ristrutturazione fatta soprattutto con questo fine).
6) Far sistemare i pontili all'ex Provincia, tagliare o far tagliare le canne, che si trovano lungo la strada, senza aspettare che qualcuno dia fuoco o che invadano il percorso, con rischio di qualche incidente; pulire lo spazio che si trova fra la staccionata e il mare, pulire e sistemare le cunette.
7) Sistemare le aree acquisite al patrimonio comunale, asfaltare i tratti dissestati della strada, cementificare nel miglior dei modi possibili la via dei Salinari, in attesa di un progetto completo, illuminarne l’ultimo tratto e rifare la segnaletica orizzontale e verticale.
8) Installare delle telecamere lungo tutto il percorso per la sicurezza e il monitoraggio del traffico.
9) Garantire la presenza dei vigili urbani in bicicletta possibilmente elettrica e non chiudere a priori la strada al traffico veicolare non residente per il fine settimana. I vigili possono decidere al momento e in base alla necessità. Poi quest'estate in funzione del traffico l’amministrazione potrà adottare altre decisioni.
10) Organizzare un servizio efficiente di bus navetta elettrico o euro sei. Questo è un sevizio essenziale e adesso ci sono gli autobus nuovi (ne abbiamo acquistato 20) e ci dovrebbero essere pure gli autisti (abbiamo lasciato un concorso in itinere ed in fase avanzata).
Ricordo a tutti, soprattutto a coloro che non conoscono bene il posto, che la riserva dello Stagnone da alcuni anni e adesso ancor di più sta diventando una zona molto frequentata e con tantissime attività. L’incremento del turismo e di conseguenza del lavoro avviene creando servizi efficienti nel rispetto dell’ambiente.
Alberto Di Girolamo