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23/03/2021 06:00:00

Covid-19, allarme contagi e ricoveri nell'Isola. Cresce la curva epidemiologica in Sicilia

 Preoccupa l'andamernto della curva epidemiologia in Sicilia. Nell'ultima settimana sono aumentati contagi e terapie intensive. E sono 562 gli attuali positivi in provincia di Trapani. In aumento anche i ricoverati. Purtroppo sono sette i decessi da Covid 19 registrati nel fine settimana in provincia di Trapani, secondo i dati del bollettino dell'Asp di Trapani sull'andamento del Coronavirus in provincia.

Gli altri dati nel trapanese - Salgono a 264 i decessi totali dall’inizio della pandemia. Sono 16 le persone ricoverate, di cui una in terapia intensiva, 5 in più rispetto a venerdì. I guariti dall'inizio della pandemia ad oggi sono 10.314. Il dato parziale dei tamponi molecolari effettuati è di 196 mentre i tamponi rapidi per la ricerca dell’antigene sono 247. Marsala è la città con più contagiati al momento, 158, segue Trapani con 109, ed Alcamo 72.

Questi i positivi distribuiti nelle diverse città della provincia: Alcamo 72, Buseto Palizzolo 0; Calatafimi-Segesta 3; Campobello di Mazara 26; Castellammare del Golfo 9, Castelvetrano 71; Custonaci 2; Erice 34; Favignana 0; Gibellina 0; Marsala 158; Mazara 30; Paceco 17; Pantelleria 0; Partanna 2; Petrosino 1; Poggioreale 0; Salaparuta 0; Salemi 2, San Vito Lo Capo 3; Santa Ninfa 3; Trapani 109; Valderice 20; Vita 0.

Feste e le cene in barba ad ogni norma anti-Covid a Marsala e Castelòvetrano -  A Marsala una festa in casa, a Castelvetrano una spaghettata tra amici. Arrivano però i carabinieri e multano tutti. Nel corso del fine settimana i militari dell’Arma hanno rilevato varie violazioni della normativa emessa per il contenimento della pandemia in atto: il mancato rispetto delle distanze di sicurezza, dell’uso della mascherina e del divieto di assembramento.

Gira per Marsala chiedendo soldi per la famiglia di un lavoratore morto di Covid... - Allarme truffa a Marsala: secondo quanto risulta alla redazione di Tp24 c'è un tizio, un giovane, che gira per la città raccogliendo soldi chiedendo un'offerta a nome della pasticceria Allegra di Via Dante Alighieri, sostenendo che stanno raccogliendo soldi per la famiglia di un dipendente che è morto a causa del Covid. Dalla pasticceria Allegra smentiscono categoricamente ogni coinvolgimento, e l'accaduto. "Già questa mattina abbiamo ricevuto diverse segnalazioni - dichiarano alla nostra redazione - ma siamo completamente estranei al fatto, stiamo tutti bene, e vi invitiamo a denunciare". Nei giorni scorsi la vicenda analoga aveva riguardato il bar Vito, e anche in quel caso i titolari avevano dovuto pubblicamente denunciare l'accaduto.

I dati in Sicilia - Sono 666 i nuovi casi di coronavirus in Sicilia nelle ultime 24 ore su 15.977 tamponi (7.429 molecolari e 8.548 rapidi) per una percentuale dell’8.96 % riferita solo ai molecolari (+ 0.62 %) e del 4.17 % compresi i rapidi (+ 1.27 %). Gli attuali positivi sono 16.618 (+ 426, l’11 marzo, erano 13.522) di cui 906 ricoverati (+ 53, il 12 marzo erano 772) compresi 123 in terapia intensiva (- 2, il 14 marzo erano 100). I nuovi guariti sono 219, ora in totale 145.436.

In rialzo l’aumento di vittime: lunedì scorso erano 14, martedì 13, mercoledì 12, giovedì 14, venerdì 15, sabato 10, domenica 8, ieri 21. Ora in totale: 4.451. I dati dei positivi nelle province siciliane - Dei 666 nuovi casi, 291 sono in provincia di Palermo, 100 Catania, 65 Siracusa, 52 Messina, 45 Agrigento, 43 Ragusa, 33 Enna, 30 Caltanissetta, 7 Trapani.

Allarme in Sicilia, curva in crescita nell'ultima settimana - Nella settimana appena conclusa i nuovi positivi in Sicilia sono 5032, il 13,9% in più rispetto alla settimana precedente, quando già si era registrato un incremento del 15,4%. I tamponi positivi sono pari al 13,4% delle persone testate, in leggero aumento rispetto al 13,3% della settimana precedente. Nella scorsa settimana si sono registrati anche picchi di oltre 800 nuovi casi in un giorno.

Il numero degli attuali positivi è pari a 16.192, ed è tornato a crescere (+1869 rispetto alla settimana precedente) dopo 7 settimane. Le persone in isolamento domiciliare sono 15.316, 1784 rispetto alla settimana precedente. Anche in questo caso l'incremento interrompe una serie di 7 diminuzioni consecutive.

I ricoverati sono 876, di cui 125 in terapia intensiva. Rispetto alla settimana precedente sono aumentati di 85 unità (i ricoverati in terapia intensiva sono aumentati di 25 unità). Nella settimana appena conclusa si sono registrati 57 nuovi ingressi in terapia intensiva (+39% rispetto ai 41 della settimana precedente). I ricoverati complessivamente rappresentano il 5,4% degli attuali positivi (i ricoverati in terapia intensiva lo 0,8%).

Il numero dei guariti (145217) è cresciuto di 3077 unità rispetto alla settimana precedente. La percentuale dei guariti sul totale positivi è pari all'87,6% (era l'88,4% domenica scorsa).

Il numero dei deceduti, pari a 4430, è aumentato di 86 unità rispetto alla settimana precedente. Si tratta dell'incremento settimanale più basso dallo scorso 25 ottobre. Il tasso di letalità (deceduti/totale positivi) è pari al 2,7% (come domenica scorsa).

Nello Musumeci, tantapartecipazione nelle sedi vaccinali dell'Isola -  Tanta partecipazione nelle sedi vaccinali vuole dire che tra i siciliani prevale la speranza sulle legittime preoccupazioni. È necessario raggiungere l’obiettivo di completare entro l’estate. Mi fa piacere che il nostro lavoro venga apprezzato e che si migliori quando ci sono difficoltà organizzative. 

In Sicilia isolata la variante nigeriana. Sta bene il ragazzo di 16 anni - È ancora ricoverato in isolamento al Policlinico di Messina il 16enne originario della Guinea al quale è stata riscontrata la variante nigeriana nel laboratorio di microbiologia molecolare dell'ospedale. Secondo i sanitari il ragazzo sta bene e non ha grandi problemi di salute. Ad isolare la variante lo scorso giovedì è stato il prof. Giuseppe Mancuso. che insieme alla professoressa Teresa Pollicino dirige il laboratorio diagnostico molecolare del Policlinico di Messina. Mancuso ha affermato che sarà inviato il referto all'istituto superiore della sanità. Il giovane della Guinea era scappato da un Centro di accoglienza a Pozzallo insieme ad un altro minore sudanese, anche lui di 16 anni. In queste ore nel Centro si stanno effettuando tamponi su tutti gli ospiti per capire se qualcun altro abbia contratto il virus. Una volta a Messina i due giovani si sono sentiti male e sono stati portati all'ospedale Policlinico dove sono poi risultati entrambi positivi e sono stati ricoverati. Il primo, al quale è stata riscontrata la variante nigeriana, è ricoverato nel reparto di malattie infettive del Policlinico, l'altro, che ha contratto la forma tradizionale di Covid, è stato ricoverato a villa Contino.

È ancora ricoverato in isolamento al Policlinico di Messina il 16enne originario della Guinea al quale è stata riscontrata la variante nigeriana nel laboratorio di microbiologia molecolare dell'ospedale. Secondo i sanitari il ragazzo sta bene e non ha grandi problemi di salute.

Ad isolare la variante lo scorso giovedì è stato il prof. Giuseppe Mancuso. che insieme alla professoressa Teresa Pollicino dirige il laboratorio diagnostico molecolare del Policlinico di Messina. Mancuso ha affermato che sarà inviato il referto all'istituto superiore della sanità. Il giovane della Guinea era scappato da un Centro di accoglienza a Pozzallo insieme ad un altro minore sudanese, anche lui di 16 anni. In queste ore nel Centro si stanno effettuando tamponi su tutti gli ospiti per capire se qualcun altro abbia contratto il virus. Una volta a Messina i due giovani si sono sentiti male e sono stati portati all'ospedale Policlinico dove sono poi risultati entrambi positivi e sono stati ricoverati. Il primo, al quale è stata riscontrata la variante nigeriana, è ricoverato nel reparto di malattie infettive del Policlinico, l'altro, che ha contratto la forma tradizionale di Covid, è stato ricoverato a villa Contino.

La Piana (Cisl): “Troppa disorganizzazione, se ne prenda atto" -  “Ritardi pazzeschi sulla gestione, Usca che non funzionano come dovrebbero e che andrebbero immediatamente ancora più potenziate, gente lasciata sola a brancolare nel buio tra telefono a cui nessuno risponde e mail fantasma, accordi sulla carta mai realmente esigibili, per non dimenticare le lunghe code in Fiera delle persone fragili per il vaccino e i dati sbagliati sul contagio di Palermo. In una azienda normale e in una politica normale per molto meno i dirigenti e i responsabili capirebbero che è ora di prenderne atto e trarre le dovute conseguenze”. Ad affermarlo è il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana intervenendo sulla gestione della pandemia dal punto di vista sanitario nei territori di Palermo e Trapani. “Giriamo intorno ma siamo sempre fermi ad un punto, che era comprensibile un anno fa ma non oggi ad un anno dall’esplosione della pandemia. Quando il sistema fa acqua da tutte le parti si prende atto e si ridisegna, ma invece sappiamo di tante persone in balia degli eventi, contagiati e contatti diretti di contagiati che non ricevono risposte adeguate da chi è tenuto a darle. Storia triste ma vera di una realtà che sta portando alla distruzione totale della fiducia dei cittadini verso le amministrazioni e la sanità” aggiunge La Piana. “Sarebbe auspicabile che il ministro alla Salute Speranza e il generale Figliulo Commissario straordinario per l’emergenza Covid, dall’alto della loro autorevolezza verifichino la situazione, guardino i dati, verifichino come funzionano realmente le cose nei nostri territori. C’è un sistema Sanità da riscrivere da capo e oggi non può più essere il momento di mettere toppe. Si investa nelle assunzioni di personale sanitario, si faccia ciò che si dice e soprattutto si ridia dignità a chi sta male, a chi in modo diretto o indiretto viene a contatto con i contagiati, a chi è fragile. Effetto forse del fatto - aggiunge il segretario della Cisl - che nel tempo la sanita è stata luogo di profitto perdendo il valore della cura nelle sue più ampie sfaccettature”. La Piana conclude “Si ascolti l’appello dei medici di famiglia, sentinelle importanti sul territorio e si dia ai cittadini la possibilità di poter avere informazioni dirette e immediate con indicazioni precise quando si viene a contatto con il virus. È arrivato, crediamo il momento di guardare in faccia la realtà, quella semplice realtà raccontata dalla gente comune che sicuramente non ha contezza di organizzazione aziendale, ma sa cosa vuol dire rimanere bloccati dentro burocrazie inutili o quantomeno evitabili. C’è un rischio, grave e concreto che intravediamo nel caso di possibile contagio, ed è quello legato al fatto che se passa la sensazione che i percorsi Usca non sono adeguati, la gente preferisca aspettare piuttosto che denunciarsi al proprio medico con tutte le pericolose conseguenze sul fronte della diffusione del virus.

Protestano oggi a Palermo io tecnici dello spettacolo - Oggi alle 10 in piazza Indipendenza, davanti alla sede della presidenza della Regione, ci sarà la manifestazione organizzata dalla Fedas Regione Sicilia, l’organizzazione associata alla federazione nazionale aziende spettacolo Italia che ingloba chi opera professionalmente nel settore dell’allestimento tecnico, tecnologico e scenografico, il noleggio e l’installazione di attrezzature e impianti audio, video, luci, strutture, palchi, coperture, costumi, servizi di facchinaggio e biglietterie. Un contributo a fondo perduto pari al 50 per cento per le aziende che noleggiano attrezzature tecniche e tecnologiche che vanno incontro a problemi di obsolescenza; il sostegno totale per il pagamento degli affitti, utenze, polizze assicurative, tasse di circolazione e governative, trasporti, fino a marzo 2022; e ancora: un contributo a fondo perduto relativo al calo di fatturato, queste le richieste della Fedas Sicilia. 

M5S: “Dati sbagliati sui contagiati Covid a Palermo? Sia fatta subito chiarezza all'Ars” - “Dati sbagliati sui contagiati Covid a Palermo? L'incredibile e inspiegabile crollo di oltre il 70% dei positivi a distanza di meno di 15 giorni dalla rilevazione precedente sembrerebbe deporre fortemente in questo senso. E in questo caso sarebbe gravissimo, perché gli oltre 11 mila casi comunicati ai primi di marzo ha determinato provvedimenti restrittivi, probabilmente sovradimensionati, che lasceranno profonde ferite sullo stato di salute, già precario, di tantissime nostre imprese. È per questo che questa incresciosa vicenda non può passare sottotraccia e deve essere sviscerata a fondo all'Ars. Vogliamo sapere quali siano realmente i dati e di chi sia la responsabilità di quanto probabilmente accaduto”. Lo affermano i deputati M5S della commissione salute dell'Ars, Salvatore Siragusa, Francesco Cappello. Giorgio Pasqua e Antonio De Luca, che hanno chiesto alla presidente La Rocca Ruvolo la convocazione in audizione in VI commissione dell'assessore Razza, del commissario per l'emergenza Covid a Palermo, Costa, del direttore generale dell'Asp di Palermo Faraoni e del sindaco di Palermo, Orlando. “Da Razza e Costa – affermano i deputati – vogliamo anche spiegazioni sull'inaccettabile caos registrato nel corso delle vaccinazioni dei fragili a Palermo, che hanno fatto registrare lunghissime code e pericolosi assembramenti di persone anche in condizioni precarie di salute, in attesa per ore ed esposti alle intemperie”. “Vorremmo capire -afferma Pasqua – se anche a Palermo si sta verificando quello che succede altrove in Sicilia, cioè una discrepanza tra numero di soggetti vaccinabili e postazioni attivate. In soldoni, le Asp comunicano che hanno 8 postazioni mediche per fare anamnesi, ma poi ne attivano solo 4, per carenza di medici. Avviene così che il sistema informatico prenoti un numero di persone doppio rispetto alle persone materialmente vaccinabili”.

I dati italiani - Sono 13.846 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Domenica erano stati 20.159. Sono invece 386 le vittime in un giorno (domenica erano state 300). Sono 169.196. i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Domenica i test erano stati 277.086. Il tasso di positività è salito all'8,1% (domenica era al 7,2%).

Nelle strutture residenziali Rsa si iniziano a vedere i primi effetti delle vaccinazioni anti Covid-19, con un calo sia dell'incidenza della malattia sia dei decessi. Lo dimostra la 2/a edizione del report di sorveglianza sulle strutture realizzato dall'Iss. L'incidenza, nell'ultima settimana di febbraio e nelle prime settimane di marzo, raggiunge valori sovrapponibili o inferiori a quelli della prima settimana di ottobre (0,6%), in controtendenza rispetto all'andamento generale dell'epidemia. Un calo di decessi si osserva tra fine gennaio e marzo 2021, fino a raggiungere lo 0,6%dei residenti di Rsa per anziani non autosufficienti.

I ricoveri di pazienti Covid nei reparti italiani tornano sopra la soglia d'allerta del 40%. A mostrarlo sono i dati dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) riferiti a domenica, da cui emerge come i pazienti positivi al Sars-Cov-2 siano ora il 42% di quelli ricoverati in Medicina interna, Infettivologia e Pneumologia.

Continuano a crescere i posti letto occupati da pazienti Covid nelle terapie intensive, che sono ora pari al 38% e già da quasi due settimane oltre il livello d'allerta del 30%. Per quanto riguarda i reparti di medicina interna, infettivologia e pneumologia, la soglia critica del 40%, individuata dal Decreto del Ministero della Salute e oltre la quale diventa difficile la presa in carico degli altri malati, risulta superata da 9 regioni o province autonome: Abruzzo (45%), Emilia Romagna (55%), Friuli Venezia Giulia (47%), Lombardia (52%), Marche (65%), Molise (45%), Piemonte (59%), Puglia (46%) e Umbria (43%). Il Lazio si attesta, invece, al 40%.

Salgono a 12 le regioni che superano la soglia critica del 30% delle terapie intensive occupate da pazienti Covid e oltre la quale diventa difficile la presa in carico degli altri malati: Abruzzo (49%), Emilia Romagna (52%), Friuli Venezia Giulia (46%), Lazio (34%), Lombardia (57%), Marche (61%), Molise (41%), Provincia autonoma di Trento (58%), Piemonte (55%), Puglia (37%), Toscana (41%) e Umbria (52%). Il valore è invece al 30% nella Provincia autonoma di Bolzano. E' quanto mostrano i dati dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) riferiti a domenica.

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Native | 2024-07-16 09:00:00
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