Tra tutti i luoghi perduti di Marsala che stiamo raccontando in questa nostra lunga inchiesta a puntate, Villa Damiani rappresenta il caso forse più originale e simbolico.
Perché racconta molto della nostra terra in cui tutti i profitti sono privati, e tutti i costi sono sempre pubblici. E chissà oggi come giudicheremmo l'operazione che, tanti anni fa, portò il Comune ad acquistare questo mega complesso sportivo, con i soldi pubblici, per poi abbandonare tutto. E' il quarto episodio del nostro viaggio nei luoghi perduti di Marsala (clicca qui per vedere e leggere gli altri episodi).
Villa Damiani nasceva il 27 Ottobre del 1990. Eravamo sulla scia dell'euforia dei Mondiali di Italia '90 e e Il 27 Ottobre 1990 la stampa marsalese celebrava l'apertura di Villa Damiani, un complesso sportivo polivalente che doveva diventare una cittadella dello sport e che invece dopo poco tempo verrà acquisita al patrimonio comunale e sarà abbandonata.
Il complesso, in contrada Madonna Alto Oliva, fu costituito da una cooperativa: un edificio ottocentesco al centro di una serie di impianti sportivi, con un parco di 7 ettari di terreno. Piscina coperta, tre campi da tennis, sauna,ristorante, una sala da 500 posti, bar. Il tutto per 4 miliardi delle vecchie lire.
Tutto dura poco, però. Villa Damiani fallisce presto. Il complesso va all'asta. E, nel 1999, viene acquistato, al nono tentativo, dal Comune di Marsala. Da allora la struttura è stata abbandonata e vandalizzata, fino allo stato in cui è oggi. Il Comune non sa che farsene, tenta inutilmente di venderla da anni.