Nervi sempre più tesi tra l'amministrazione comunale del sindaco Salvatore Quinci e il gruppo Siamo Mazara.
Nell'ultimo consiglio comunale la giunta era assente ai lavori d'aula. In una lettera inviata al presidente del consiglio comunale la giunta ha motivato l'assenza dicendo che i lavori interessavano il consiglio, non l'attività amministrativa. A ciò si aggiungono anche alcuni movimenti politici che riguardano l'amministrazione Quinci. Uno degli assessori, Pietro D'Angelo, ha infatti ufficialmente aderito a Forza Italia. Tutto questo non è piaciuto a "Siamo Mazara", che ha parlato di "arroganza politica". Ecco la nota.
Oggi in Consiglio Comunale abbiamo assistito all’ennesimo atto di arroganza politica e di dispregio delle istituzioni democratiche da parte del Sindaco Quinci. Il primo cittadino non si è infatti limitato a disertare il Consiglio, sottraendosi così al dibattito politico, ma ha “ordinato” all’intera Giunta di non presenziare allo stesso, mandando una lettera che considerare oltraggiosa è poco. Il Sindaco Quinci ha infatti con la suddetta nota comunicato che “in virtù della connotazione prettamente politica della convocata seduta di Consiglio Comunale che interessa le posizioni dei singoli consiglieri il Sindaco e la Giunta Municipale non saremo presenti in quanto trattasi di argomentazioni estranee all’attività amministrativa cui siamo chiamati giornalmente a svolgere…”. Ancora una volta ci chiediamo se il Sindaco c’è o ci fa, dimentica che lui è stato eletto dalle forze politiche e che è la politica a determinare le scelte amministrative, o pensa di aver vinto un concorso per svolgere il ruolo di amministratore delegato dell’azienda “Comune”? Pensa davvero di poter continuare a mortificare impunemente la Democrazia in questa città? Perché è il sistema democratico che oggi subisce la maggiore onta, quel sistema fatto di pesi e contrappesi necessari a garantire la sovranità del popolo. Fin dove pensa di spingersi nella sua deriva autoritaria? Cosa ci dobbiamo ancora aspettare? Parafrasando il sommo vate oggi più che mai viene da pensare «Ahi serva Italia (Mazara), di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta …»