L’OIPA (Organizzazione internazionale protezione animali) ha lanciato un appello, rivolto in particolare al Ministero della Salute, per chiedere un intervento urgente in una situazione incredibile: una nave, la Elbeik, con a bordo circa 1.800 bovini, bloccata da oltre due mesi in acque italiane al largo di Mazara del Vallo, in Sicilia - riporta altroquotidiano.t -. Gli animali sono stremati e nessuno ancora interviene per porre fine alla loro penosa odissea. Per questo, Oipa International ha scritto a tre diversi responsabili del Ministero della Salute, chiedendo un intervento urgente a tutela dei bovini che con ogni probabilità una volta sbarcati, dove non si sa, saranno abbattuti (come quelli della nave Karim Allah arrivata a Cartagena con 864 bovini a bordo).
La lettera è stata inviata al direttore generale della Direzione generale Sanità animale e farmaci veterinari, Pierdavide Lecchini, al direttore generale dell’Ufficio Tutela benessere animale, Igiene zootecnica, Igiene urbana veterinaria del Ministero della Salute, Vincenzo Ugo Santucci, e al direttore generale dell’Ufficio Sanità animale e gestione operativa del Centro nazionale lotta ed emergenza contro malattie animali, Unità Centrale di Cri, Luigi Ruocco.
L’Organizzazione internazionale protezione animali chiede un intervento d’urgenza al Ministero della Salute ora che la nave è in acque italiane. I bovini sono partiti da Tarragona, in Spagna, lo scorso dicembre e sono tutt’oggi a bordo della stessa nave dopo essere stati rifiutati dal porto libanese di destinazione, dove dovevano essere scaricati per finire al macello, e ma da numerosi altri porti di Paesi sul Mar Mediterraneo per presunto sospetto di morbo della lingua blu. Morbo ad oggi mai confermato, come risulta dal rapporto dei medici veterinari inviati governo spagnolo sull’altra nave, la Karim Allah.
Attualmente non si conosce ancora il porto finale di destinazione della Elbeik, che è tuttora in attesa di ordini precisi, fatto grave considerando che esseri senzienti, come riconosce l’art. 13 Titolo II del Trattato di Lisbona del 2009, sono detenuti in un ambiente incompatibile con la loro natura e in condizioni igienico-sanitarie precarie da molte settimane.
Le loro condizioni peggiorano giorno dopo giorno in mancanza di cibo, acqua, areazione corretta, possibilità di movimento, presenza di conspecifici malati o addirittura già morti», spiega Valentina Bagnato, responsabile delle Relazioni internazionali dell’Oipa. «È eticamente inaccettabile che questi animali vengano continuamente rifiutati e facciano addirittura fatica a trovare un Paese che sia disposto a fornirgli foraggio e acqua che permetta loro di sopravvivere ed accogliergli per salvarli da questo interminabile viaggio. I bovini sulla nave Elbeik necessitano urgentemente di cure veterinarie e di personale autorizzato che ne verifichi le condizioni di salute e siano finalmente fatti scendere dalla nave. In aggiunta, essendo la nave su territorio italiano e quindi europeo chiediamo che venga verificata la corretta applicazione del Regolamento 1/2005 UE».
Sulla vicenda delle centinaia di bovini bloccati in mare tra gli stenti sulle due navi è intervenuta nei giorni scorsi la Commissione Europea con una lettera in risposta alla richiesta dell’Oipa International che chiedeva l’avvio immediato di un’indagine sulla violazione del Regolamento europeo sui trasporti di animali. L’Organizzazione internazionale protezione animali aveva chiesto inoltre di porre fine all’esportazione di animali vivi, in quanto incompatibile con il principio di base del Trattato europeo di Lisbona, che all’art. 13 prevede che gli animali siano considerati “esseri senzienti”. La Commissione ha dunque incaricato l’Autorità europea per la sicurezza alimentare di fornire un parere scientifico, in particolare sul trasporto di animali, nel contesto della revisione della legislazione sul benessere degli animali.
Fonte: altroquotidiano