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10/03/2021 06:00:00

Coronavirus, su i contagi nel Trapanese. A Marsala chiude un bar, a Paceco classi in quarantena

Aumentano i contagi nel trapanese, dove a causa del Covid a Marsala ha chiuso il bar Juparanà, mentre a Paceco cinque classi del plesso "Eugenio Pacelli" sono in quarantena dopo che è stato trovato positivo un insegnante.

I dati trapanesi - Sono 512 gli attuali contagiati dal Covid-19 in provincia di Trapani, lunedì erano 496. Purtroppo si registrano due nuovi decessi che portano il totale delle vittime dall’inizio della pandemia a 252.  Sono 10126 le persone guarite e in totale in provincia sono ora ricoverati 25 pazienti e di questi: 1 in terapia intensiva e 24 nei reparti ordinari. Il dato parziale dei tamponi molecolari effettuati è di 237 mentre i tamponi rapidi per la ricerca dell’antigene sono 313. Tra le città con più contagi: Trapani con 101, Castelvetrano con 87, Marsala con 85.

Questi i positivi distribuiti nelle diverse città della provincia: Alcamo 70, Buseto Palizzolo 0; Calatafimi-Segesta 1; Campobello di Mazara 48; Castellammare del Golfo 4, Castelvetrano 87; Custonaci 5; Erice 43; Favignana 0; Gibellina 0; Marsala 85; Mazara 29; Paceco 9; Pantelleria 1; Partanna 2; Petrosino 2; Poggioreale 2; Salaparuta 0; Salemi 0, San Vito Lo Capo 2; Santa Ninfa 3; Trapani con 101; Valderice 17; Vita 1.

Marsala, chiuso per Covid il Juparanà - Il coronavirus colpisce uno dei bar più noti di Marsala, il Juparanà, centro della movida cittadina. Infatti, a seguito di alcuni controlli, si sono verificati dei casi di coronavirus. Lo ha comunicato ieri il titolare Filippo Licari, annunciando la chiusura momentanea al pubblico del suo locale, la sua sanificazione, e la sua riapertura quando tutto il quadro sarà più chiaro e le condizioni di sicurezza saranno ripristinate. Va ricordato che, nonostante i numeri siano molto bassi rispetto ad un mese fa, la curva del coronavirus è tornata pericolosamente a salire a Marsala.

Scuola in quarantena a Paceco - A Paceco cinque classi sono in quarantena perché un docente è risultato positivo al Covid. Giovedì mattina nella palestra della scuola Giovanni XXIII verrà fatto il tampone a tutti gli alunni, sia delle elementari che delle medie. Da lunedì cinque classi del plesso "Eugenio Pacelli" si trovano in quarantena fiduciaria, dopo che un docente è risultato positivo al Covid-19. «Invitiamo tutti i genitori ad autorizzare il test per i figli che frequentano la scuola primaria e secondaria di primo grado – sollecita l’assessore alla Pubblica istruzione, Francesco Valenti – per poter accertare l’attuale diffusione del virus nel nostro istituto comprensivo, anche alla luce degli ultimi sviluppi». "Al momento hanno aderito alla campagna di screening soltanto trecento genitori – sottolinea il Sindaco, Giuseppe Scarcella – ed auspichiamo una partecipazione maggiore, se non totale, a beneficio della prevenzione per l’intera comunità di Paceco".

I dati in Sicilia - Sono 595 i nuovi casi covid registrati in Sicilia. I morti sono 18 e il totale delle vittime siciliane del covid sale a 4.272. La curva epidemiologica rimane stabile e pur non impennandosi non accenna comunque a calare. Numeri sostanzialmente positivi anche per la pressione nelle strutture ospedaliere siciliane. Attualmente i ricoverati sono 777 (lunedì erano 789) dei quali 112 in terapia intensiva ( erano 120) e 669 in area medica (erano 775). Il bilancio conta anche 1.774 guariti e così il numero degli attuali positivi continua a scendere: sono 14.202 dei quali 13.425 in isolamento domiciliare. Sono stati processati 22.842 tamponi e il tasso di positività è dunque stabile al 2,6%. Palermo è zona che più preoccupa perché registra la metà di tutti i casi siciliani. Ecco il dettaglio. Palermo: 45.979 casi complessivi dall'inizio della pandemia (295 nuovi casi); Catania: 42.777 (106); Messina: 20.197 (44); Siracusa: 10.935 (44); Trapani: 10.784 (14); Ragusa: 8.653 (30); Caltanissetta: 7.217 (25); Agrigento: 6.466 (36); Enna: 4.490 (1).

 

 

 

Razza: nessuno ha detto a Regioni che si può superare Piano governo nazionale. Nuovo impulso alla campagna solo con più dosi - «Se ci sarà un nuovo impulso sul Piano vaccinale, da parte del governo nazionale, immagino voglia dire anzitutto che arriveranno più dosi, perché noi non aspettiamo altro! Da questa settimana, alla luce delle aperture di fascia generazione del vaccino AstraZeneca, sarà possibile prenotarsi anche per tutti i cittadini di età compresa tra i 70 e i 79 anni. Resta il problema delle persone fragili, per le quali è obbligatorio solo l’utilizzo di Pfizer o Moderna. Comprendo quanto possa apparire assurdo che molti siano ammessi al vaccino prima di loro, ma non decidiamo noi quante dosi Pfizer e Moderna vengano inviate».
Lo dice l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza.
«Confido molto nella possibilità - prosegue l'esponente del governo Musumeci - che vengano autorizzati e distribuiti anche altri vaccini con le medesime caratteristiche, perché bisogna fare presto per proteggere tutti coloro che hanno maggiori esposizioni a patologie gravi. Ricordo, che da Roma finora nessuno ci ha detto che si può superare il Piano varato dal governo nazionale e l’ordine di vaccinazione in esso predisposto. Spero, sinceramente, si vogliano considerare tutte le persone più a rischio: trapiantati, dializzati, disabili, malati oncologici, diabetici, solo per fare alcuni esempi e senza escludere nessuno. L’appello delle Regioni al governo nazionale è forte, perché non siano trattati da ultimi coloro che meritano maggiori attenzioni, per ragioni oggettive e non per suggestioni».

A Messina l'inaugurazione del nuovo hub vaccinale - Sarà presentato questa mattina alle 12.30, alla presenza dell’assessore alla Salute Ruggero Razza, l’hub provinciale di Messina dedicato alle vaccinazioni anti-Covid. Il centro è stato allestito dal dipartimento regionale della Protezione civile in due padiglioni dell’ex Fiera di Messina e ospiterà complessivamente 52 box dedicati alla somministrazione dei vaccini. I locali sono stati concessi all’Asp dall’Autorità portuale dello Stretto. Quello che verrà inaugurato domani sarà il quarto hub provinciale dedicato alle vaccinazioni dopo quelli di Palermo, Catania e Siracusa. Le strutture affiancano gli altri punti di somministrazione già messi a disposizione dal Sistema sanitario regionale.

Mascherine Ffp2 per docenti e Ata, Lagalla: le risorse ci sono, ma le scuole non le utilizzano - Con riferimento alle recenti polemiche, con le quali è stato sollecitato l’intervento regionale per l’acquisto di mascherine Ffp2 da destinare ai docenti di sostegno di ogni ordine e grado e agli educatori della scuola dell’infanzia, l’assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale, Roberto Lagalla, dichiara: “È ben noto che l’acquisto e la fornitura di dispositivi di protezione individuale anti- Covid sono di competenza del governo nazionale, che vi provvede attraverso procedure gestite dalla Protezione civile nazionale. Tuttavia, il governo Musumeci, nel condividere l'opportuna richiesta di maggiore protezione generale di quanti, all’interno delle scuole, operano in situazioni di più elevato rischio personale, dovendo gestire alunni esentati dall’uso della mascherina, non ha mancato (con decreto del dirigente generale n.1076 del 26 novembre 2020) di autorizzare i dirigenti scolastici ad utilizzare, anche per questa esigenza, le risorse messe a disposizione dalla legge regionale di Stabilità 2020, che destina 24 milioni di euro agli interventi anti-Covid, tra i quali è esplicitamente prevista l’acquisizione di dispositivi di protezione individuale. Desta meraviglia che, pur potendo disporre di tali significative risorse economiche, solo la metà degli istituti scolastici abbia risposto al relativo bando, scaduto lo scorso 3 marzo, così mancando una concreta opportunità per superare eventuali criticità finanziarie o insufficienti disponibilità di adeguate forniture da parte dello Stato”. L’assessorato è sul punto di concludere una convenzione con il distretto siciliano della Meccatronica, che potrà garantire ad ogni istituto che ne farà richiesta, a prezzi competitivi, presidi anti-Covid realizzati in Sicilia. "Ancora una volta deve segnalarsi che le procedure per l’acquisto diretto di dispositivi non rientra tra le competenze dell’assessorato – sottolinea Lagalla - né sono reperibili altre risorse dedicate, se non quelle che, affidando le procedure alla responsabilità delle scuole, queste ultime hanno in larga misura non utilizzato. Il difficile momento che viviamo impone senso di responsabilità e a ciascuno, secondo la propria funzione, è dato di cogliere le opportunità che, anche al di là delle strette competenze istituzionali, vengono messe a disposizione delle nostre comunità”.

I dati in Italia - Sono 19.749 i test positivi al coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute, che portano il totale dall'inizio dell'emergenza a 3.101.093. Le vittime sono state 376 (100.479 il totale). Lunedì i contagi sono stati 13.902. Cala dal 7,5% al 5,7% l tasso di positività al Covid. I tamponi eseguiti sono stati 345.336, quasi il doppio rispetto a lunedì. Sono 2.756 i pazienti in terapia intensiva per il Covid in Italia, 56 in più rispetto a lunedì nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri in rianimazione, secondo i dati del ministero della Salute, sono 278. Nei reparti ordinari ci sono invece 22.393 persone, in aumento di 562 unità rispetto a lunedì.

Nuovo piano vaccini - Intanto il nuovo piano vaccini, secondo quanto riferito dal governatore della Liguria, Giovanni Toti, dovrebbe essere presentato giovedì alla Conferenza delle Regioni. La principale novità dovrebbe essere il via libera alla somministrazione del vaccino AstraZeneca alla fascia 70-79 anni, che in questo modo non dovrà più attendere l'arrivo delle dosi Pfizer e Moderna.

Rezza, potremmo ritornare alla normalità tra 7-13 mesi - "Abbiamo di recente messo a punto con l'Istituto Superiore di Sanità e la Fondazione Bruno Kessler un modello matematico per capire quando potremo tornare a una pseudo-normalità. Se assumiamo che il vaccino protegga dall'infezione e che la protezione duri almeno per 2 anni, vaccinando 240.000 persone al giorno riusciremo in 7-13 mesi a tornare alla normalità". Lo ha spiegato Giovanni Rezza, direttore della prevenzione del Ministero della Salute, durante l'audizione in Commissione Igiene e Sanità del Senato sui vaccini anti Covid-19. "Questo si può ottenere con un numero di vaccinazioni elevato e mantenendo il contenimento". "Ieri - ha sottolineato - c'è stata la prima riunione con la Commissione salute delle Regioni e spero, entro dopodomani, di portare alla Conferenza Stato Regioni nuove raccomandazioni ad interim" sui gruppi target a cui offrire con priorità la vaccinazione anti-Covid, che potrebbero includere anche caregiver, genitori di bambini immunodepressi e ospiti di comunità. "Poiché ora abbiamo disponibili più vaccini, dobbiamo riformulare raccomandazioni ad Interim e lo stiamo facendo", ha sottolineato. L'aggiornamento delle indicazioni delle categorie da vaccinare, ha spiegato Rezza, "prevedranno maggior flessibilità" e anche la possibilità di estendere la vaccinazione "alla figura del caregiver, in particolare penso ad esempio ai genitori di bambini immunodepressi, che dovranno avere una priorità nelle vaccinazioni. Così come agli ospiti delle comunità, come quelle per i malati di mente e dei portatori di handicap". "Non può esserci un piano vaccinale perfetto - ha concluso Rezza - ma quello che serve è un'accelerazione fortissima della campagna vaccinale".

 

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Native | 2024-07-16 09:00:00
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