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09/03/2021 06:00:00

Coronavirus, nel trapanese aumentano i "furbetti" del vaccino. L'Italia supera i centomila morti

Nel trapanese oltre all'aumento dei nuovi contagiati si registra anche l'aumento dei "furbetti" del vaccino che per saltare la fila si iscrivono alle associazioni di volontariato. Riguardo ai dati del Covid c'è l'aumento dei guariti, mentre scendono i ricoverati negli ospedali. Rimane stabile il dato dei nuovi contagi in Sicilia, anche se aumentano i ricoveri negli ospedali. In Italia a poco più di un anno dalla morte del 78enne di Vo' Euganeo, Adriano Trevisan, prima vittima del Coronavirus, ieri si è superata la soglia dei centomila morti, esattamente sono 100.103.

I dati nel trapanese -   Dopo diversi giorni in discesa risalgono i nuovi positivi nel Trapanese. Sono 496 gli attuali contagiati in provincia. Aumentano di 31 nuovi casi i positivi, venerdì scorso erano 465.

Aumentano ancora i guariti, dall'inizio della pandemia si sono ammalate e guarite dal Covid 10121 persone. Scendono a 26 i ricoverati totali e di questi: 1 in terapia intensiva e 25 nei reparti ordinari.

Le persone decedute dall’inizio dell’epidemia sono 250. Il dato parziale dei tamponi molecolari effettuati è di 113 mentre i tamponi rapidi per la ricerca dell’antigene sono 158. Tra le città con più contagi: Trapani con 98 (venerdì erano 87), Castelvetrano con 84 (venerdì 86), Marsala con 86 (venerdì 82).

Questi i positivi distribuiti nelle diverse città della provincia: Alcamo 64, Buseto Palizzolo 0; Calatafimi-Segesta 1; Campobello di Mazara 49; Castellammare del Golfo 1, Castelvetrano 84; Custonaci 5; Erice 43; Favignana 0; Gibellina 0; Marsala 86; Mazara 29; Paceco 9; Pantelleria 1; Partanna 2; Petrosino 2; Poggioreale 2; Salaparuta 0; Salemi 1, San Vito Lo Capo 2; Santa Ninfa 3; Trapani con 98; Valderice 13; Vita 1.

Furbetti del vaccino in provincia di Trapani: tutti quegli iscritti alle associazioni di volontariato... I furbetti del vaccino non solo i medici che hanno fatto vaccinare congiunti e parenti, o i politici, come il Sindaco di Corleone, che hanno saltato la fila. Ci sono tanti altri furbetti, come ad esempio le diverse segnalazioni che arrivano alla nostra redazione su una serie di iscrizioni molto recenti, e sospette, alle associazioni di volontariato. Alcune, infatti, sono inserite, per la tipologia di attività, tra le categorie che hanno la priorità per la vaccinazione. E quindi molti, anche senza aver fatto un giorno di volontariato in vita loro, hanno pensato bene di iscriversi per essere inseriti nell'elenco delle vaccinazioni.

Presunti volontari vengono segnalati a Marsala, Trapani, Castelvetrano e Mazara. Ma c'è di più. Perchè a loro spetta in somministrazione il vaccino Pfizer, che è di gran lunga in questo momento il "preferito" (anche se tutti i vaccini sono efficaci e validi, sia chiaro), rispetto a quello che tocca agli appartenenti alle forze armate, o agli insegnanti, AstraZeneca, che ha alcuni piccoli effetti collaterali (febbre alta e mal di testa, anche se Burioni dice che tutte le reazioni sono esagerate".

Va ricordato che i ritardi sulla campagna vaccinale in Italia, i furbetti che svalcano la fila, hanno un costo altissimo. L'Italia ha finora vaccinato solo un over 90 su tre e un over 80 su quattro. E il virus continua la sua strage senza fine, dato che il nostro Paese è quello che piange ogni giorno in Europa più morti, in media 300. E la media salirà con la terza ondata (500 morti al giorno tra pochi giorni ...). Secondo l'Ispi l'Italia avrebbe potuto risparmiare 2200 morti solo a Febbraio se avessimo vaccinato subito i più anziani e fragili. Noi invece abbiamo dato due dosi su tre a persone che hanno meno di 70 anni ...

 

I dati siciliani - Contagi stabili in Sicilia, risalgono, però, anche se leggermente i ricoveri in ospedale. Sono 515 i nuovi positivi al Covid19 in Sicilia su 19.196 tamponi processati, con una incidenza di positivi del 2,6%, lo stesso tasso rispetto a ieri. La regione è nona nel contagio giornaliero di oggi. Le vittime sono state 19 nelle ultime 24 ore e portano il totale a 4.254. Il numero degli attuali positivi è di 15.399, con decremento di 1.321 casi rispetto a ieri. I guariti sono 1.817. Negli ospedali i ricoverati sono 789, nove in più rispetto a ieri, quelli in terapia intensiva 120, tre in meno. La distribuzione nelle province vede ancora una volta Palermo in testa con 313 casi, seguita da Catania 90, Messina 23, Siracusa 18, Trapani 21, Ragusa 11, Caltanissetta 19, Agrigento 10, Enna 10.

 Turano in difesa del Sindaco "furbetto" di Corleone - Per l'assessore regionale Mimmo Turano, il Sindaco di Corleone ha fatto bene a fare il "furbetto" e a farsi vaccinare (lui e tutta la Giunta) scavalcando gli altri (qui parliamo delle ultime polemiche su chi salta la fila per le vaccinazioni, a scapito delle persone anziane e fragili).

“Il linciaggio mediatico del sindaco di Corleone è inaccettabile. Invece di chiedere più vaccini per tutti ci stiamo cimentando in una inutile polemica alimentata da uno sterile populismo vaccinale. Al mio amico Ciccio dico: ripensaci” afferma Turano intervenendo in difesa del sindaco del comune palermitano travolto dalle polemiche per essersi fatto somministrate le due dosi di vaccino anti-Covid.

"Il rigore e l’ordine nella somministrazione dei vaccini sono d’obbligo - continua Turano - mi pare però che ad oggi si stia procedendo con le categorie più disparate, addirittura studenti del primo anno di medicina che non si sono dati nessuna materia mentre nel mondo i primi ad essere vaccinati sono stati i capi di stato. Francamente mi sembra una forzatura e una menzogna definire ‘furbetto del vaccino’ il sindaco Nicolosi, un uomo di settantanove anni con grandi responsabilità amministrative. E’ assurdo”.

L’assessore regionale alle Attività produttive lancia poi un appello: “Dobbiamo decidere se trasformare la campagna vaccinale in una reale tutela della comunità o nell’ennesima caccia alle streghe alimentata dal populismo e approssimazione, perché se vogliamo la guerra dei poveri allora qualcuno dovrà pur spiegare perché un docente universitario abbia più diritto al vaccino rispetto a cassiere e cassieri dei supermercati” conclude Turano.

In realtà non è una questione di "populismo" (parola che ormai i politici utilizzano quando non hanno cosa dire) ma di rispetto delle regole. E chi fa politica e ha ruoli di responsabilità, un Sindaco o un assessore, dovrebbe dare l'esempio. Dichiarazioni come quelle di Turano, invece, rischiano di incoraggiare i tanti "furbetti" che ritengono di avere un motivo valido per vaccinarsi prima degli altri. Tra l'altro nel caso del Sindaco di Corleone la gravità sta nel fatto che in un piccolo paese non solo il Sindaco ha saltato la fila, ma tutta la Giunta. Ancora: il Sindaco di Corleone non se l'è cantata. Ha ammesso la circostanza solo perchè è stato scoperto dai Ros. Ha tenuto la cosa segreta per un mese. Eppure Turano lo difende...

Ieri mattina Nicolosi si è dimesso con una lettera al presidente della Regione, all'assessore agli Enti locali e al presidente di Anci Sicilia. Il sindaco ha confermato che ha ricevuto la prima dose di vaccino l'8 gennaio e la dose di richiamo il 31 gennaio. "Ho fatto il vaccino in modo consapevole, non tanto per tutelare la salute, quanto perché preoccupato, se infettato, di dovere trascurare per un tempo non breve l'attività amministrativa, in un momento in cui i molteplici impegni, derivanti anche dalla diffusione del virus, oltre che da tutte le altre attività che si stanno portando avanti - ha detto il sindaco - Le attività imponevano una presenza costante sul campo, cosa che ha consentito non solo di fronteggiare con prontezza l'emergenza, ma nel contempo di ottenere cospicui finanziamenti per risolvere annose questioni legate alle infrastrutture, al decoro urbano, agli impianti sportivi, alla illuminazione pubblica e tanto altro di cui si è dato conto al Consiglio comunale e alla città".

Vaccini, Musumeci: "Decisivo l'accordo siglato tra Regione e medici di famiglia" - "E’ un nuovo, decisivo, patto tra la Regione ed i medici di famiglia nella battaglia contro il Coronavirus”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, annunciando l’accordo, appena sottoscritto, con i medici di famiglia che saranno coinvolti nella campagna vaccinale di massa anticovid sulla popolazione siciliana. L’intesa è stata siglata dai vertici dell'assessorato regionale alla Salute e dalle sigle Fimmg, Smi, Snami ed Intesa sindacale. “Il ruolo dei medici di medicina generale, quello degli hub sparsi su tutto il territorio regionale, i controlli in ingresso per chi arriva in Sicilia, sono determinanti per vincere la lotta al Covid. Ma, oltre a ringraziare chi, da più di un anno, è impegnato in questa difficile emergenza, sento la necessità – conclude il Governatore - di richiamare ciascuno al rispetto delle regole per proseguire nel percorso che vede la nostra Isola in controtendenza rispetto a molti territori della Nazione”. I professionisti che hanno aderito al protocollo saranno impiegati nei loro studi professionali, nelle guardie mediche dislocate su tutto il territorio siciliane, negli hub allestiti dalla Protezione civile regionale, e per le vaccinazioni a domicilio.

I medici percepiranno da un minimo di 10 euro (per le iniezioni presso il proprio ambulatorio o nei presidi di continuità assistenziale) fino ad un massimo di 25 euro per le inoculazioni presso le abitazioni dei pazienti impossibilitati a raggiungere autonomamente i centri vaccinali. In particolare, i medici verranno impiegati prioritariamente per le vaccinazioni dei cittadini over 80 e per le persone estremamente vulnerabili. Dopo i vaccini ai disabili gravissimi (ed i loro caregiver), in Sicilia infatti prenderà il via nei prossimi giorni la campagna di vaccinazione anche per il target dedicato alle fragilità. L'accordo, rientra nell'ambito del protocollo sottoscritto a livello nazionale con i rappresentati della categoria.

La situazione in Italia - L'Italia supera la soglia delle 100mila vittime per Covid. A poco più di un anno dalla morte di Adriano Trevisan, il 78enne di Vo' Euganeo prima vittima del virus nel nostro paese, il totale delle persone uccise dal virus ha raggiunto le 100.103. Nelle ultime 24 ore l'incremento è di 318.

Sono 2.700 i pazienti in terapia intensiva per il Covid in Italia, 95 in più rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri in rianimazione, secondo i dati del ministero della Salute, sono 231 (ieri erano 161). Nei reparti ordinari ci sono invece 21.831 persone, in aumento di 687 unità rispetto a ieri.

Sono 13.902 i test positivi al coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute, che portano il totale dall'inizio dell'emergenza a 3.081.368. Ieri i contagi sono stati 20.765.

Sono 184.684 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 271.336. Il tasso di positività è stabile al 7,5% (ieri era del 7,6%).

Nuove possibili misure restrittive - Una riunione del Comitato tecnico scientifico è in programma per martedì mattina per valutare eventuali nuove misure restrittive alla luce della diffusione dei contagi. La riunione, secondo quanto si apprende, sarebbe stata sollecitata dal governo alla luce proprio del verbale degli esperti di venerdì nel quale gli scienziati hanno espresso "grande preoccupazione" per la diffusione delle varianti e ribadito la necessità di innalzare le misure a livello nazionale e locale. Tra le ipotesi allo studio, chiusure generalizzate nei fine settimana, zone rosse più rigide e il criterio di 250 casi ogni 100mila abitanti per entrare automaticamente in zona rossa

11 regioni con terapie intensive oltre la soglia critica - Continua a crescere di nuovo il peso della pandemia nelle terapie intensive italiane, dove l'occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid torna a raggiungere, a livello nazionale, il 29% ovvero appena un punto sotto la soglia definita critica. E sono ben 11 le regioni che la superano. E' quanto emerge dal monitoraggio realizzato dall'Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) aggiornato al 7 marzo, che mostra, rispetto ai dati del primo marzo, una crescita del 4% a livello nazionale e due regioni in più oltre soglia. Le 11 regioni che superano il 30%, ovvero il livello definito 'critico' poiché una volta superato risulta difficile poter assistere ad altri pazienti non Covid, viene superato da: Abruzzo (40%), Emilia Romagna (37%), Friuli Venezia Giulia (33%), Lombardia (40%), Marche (42%), Molise (49%), PA di Bolzano (38%), PA di Trento (53%), Piemonte (32%), Toscana (34%), Umbria (58%). Per quanto riguarda invece i posti occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri di malattie infettive, pneumologia e medicina generale, la quota nazionale sale al 33%, ancora sotto la soglia critica del 40%, ma 3 punti percentuali in più rispetto ai dati del primo marzo. In questo caso, la soglia critica viene superata da 7 regioni, ovvero 2 in più rispetto a una settimana fa: Abruzzo (43%), Emilia Romagna (45%), Lombardia (44%), Marche (52%), Molise (43%), Piemonte (40%) e Umbria (50%).

Le Regioni si dividono sulle chiusure. L'ipotesi di introdurre misure più restrittive per limitare la nuova diffusione della pandemia, complici le varianti, divide i governatori, mentre si moltiplicano le zone rosse in ambito locale: al via a Napoli, dal 10 le province di Fermo e Pesaro-Urbino, lunedì potrebbe toccare anche al Piemonte. Il governatore del Veneto, Zaia, avverte che al momento non sono previste ulteriori restrizioni oltre la zona arancione; il presidente della Liguria, Toti, si dice "fermamente contrario" ad appesantire le misure.

Draghi: "Ognuno faccia la propria parte" - "Ci troviamo tutti di fronte a un nuovo peggioramento dell'emergenza sanitaria. Ognuno deve fare la propria parte nel contenere la diffusione del virus". Lo ha detto Mario Draghi in un videomessaggio. "La pandemia non è ancora sconfitta ma si intravede, con l'accelerazione del piano dei vaccini, una via d'uscita non lontana", ha aggiunto il presidente del Consiglio.

"Nel piano di vaccinazioni, che nei prossimi giorni sarà decisamente potenziato, si privilegeranno le persone più fragili e le categorie a rischio. Aspettare il proprio turno è un modo anche per tutelare la salute dei nostri concittadini più deboli", assicura Draghi nel videomessaggio alla conferenza "Verso una Strategia Nazionale sulla parità di genere".

Il premier ha ricordato che il governo deve "moltiplicare ogni sforzo. Siamo solo all'inizio. Il nostro compito - e mi riferisco a tutti i livelli istituzionali - è quello di salvaguardare con ogni mezzo la vita degli italiani e permettere al più presto un ritorno alla normalità. Ogni vita conta. Non perdere un attimo, non lasciare nulla di intentato, compiere scelte meditate, ma rapide".

 

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Native | 2024-07-16 09:00:00
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