Unicef, l'8 marzo delle bambine contro la violenza di genere
L’UNICEF Italia celebra la Giornata internazionale dei diritti della donna con la campagna #8marzodellebambine quest’anno dedicata a sostenere la lotta alla violenza di genere in Italia e nel mondo e lancia una petizione per chiedere che venga rinnovato e integrato il Piano Nazionale Antiviolenza che definisce obiettivi e programmi per combattere la violenza di genere.
Testimonial della campagna l’attrice Serena Rossi che ha deciso di schierarsi al fianco dell’UNICEF a sostegno di tutte le bambine, le ragazze e le donne in Italia e nel mondo che ancora necessitano di essere tutelate e protette. Serena Rossi è la protagonista di un video appello dell’UNICEF per chiedere che ogni bambina/ragazza/donna sia libera, rispettata e protetta.
Attraverso la petizione per il rinnovo del Piano Nazionale Antiviolenza, l’UNICEF chiede che lo stesso venga integrato con alcune istanze presentate all’UNICEF da giovani donne:
Aumentare i posti disponibili per l’accoglienza di donne e nuclei madri-bambino sopravvissute o a rischio di subire violenza e rimuovere gli ostacoli che impediscono di chiedere supporto.
Prevedere una campagna di sensibilizzazione continua sulla violenza di genere, nelle scuole e nei luoghi di formazione.
Combattere in ogni ambito, sede e fonte giuridica il pregiudizio che colpevolizza la vittima e sviluppare una cultura del consenso.
“Finché le ragazze temono per la loro sicurezza, non possono realizzare il loro pieno potenziale e sono impossibilitate a proseguire l'istruzione, il lavoro e altre opportunità sociali e politiche” – ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia. “Ovunque a scuola, a casa, al lavoro le bambine e le donne devono essere protette e tutelate. Come UNICEF non ci tiriamo indietro e continueremo a lavorare per dare ad ogni bambina e ogni donna l’attenzione, gli strumenti e il sostegno che sono dovuti. Ringrazio Serena Rossi per essersi schierata al nostro fianco in questa lotta di vitale importante e invito tutti a firmare la petizione UNICEF per chiedere che venga rinnovato e integrato il Piano Nazionale Antiviolenza.”
A livello globale, nel mondo 13 milioni di ragazze tra i 15 e i 19 anni hanno subito uno stupro nella loro vita; In generale, nel mondo, si stima che 1 donna su 3 (35%) abbia subito violenza fisica e/o sessuale nel corso della propria vitai. Molto spesso la violenza è perpetrata dal partner o ex partner;
In tutto il mondo, quasi un terzo (30%) delle donne che hanno avuto una relazione riferisce di aver subito una qualche forma di violenza fisica e/o sessuale da parte del proprio partner.
Il rischio di violenza è alto anche per le bambine e adolescenti migranti e rifugiate, in particolare per coloro che affrontano la rotta del Mediterraneo centrale sole. Globalmente si è assistito a un aumento nel numero di bambine e ragazze non accompagnate che si spostano, spesso viaggiando attraverso rotte migratorie notoriamente pericolose, anche verso l’Europa.
In Italia:
Oltre il 31,5% delle donne di età compresa tra i 16 e i 70 anni ha subito qualche forma di violenza fisica o sessuale. Anche lo stalking si configura come un reato di genere: nel gruppo di età 14-17 il numero delle vittime tra le ragazze supera 3 volte quello dei ragazzi ed arriva ad essere 6 volte maggiore nel gruppo di età 18-24.
Tra gli omicidi che riguardano donne, l’83,8% sono commessi in ambito famigliare e affettivo. Questinumeri, sono in continuo aumento: quindici anni fa la percentuale era pari al 59,1%. Nel 2019, nel 61,3% dei casi le donne sono state uccise dal partner o ex partner
Secondo un report diffuso dall’ISTAT, durante l’epidemia COVID-19 la situazione delle donne si è ulteriormente aggravata: nel primo semestre del 2020, i femminicidi sono stati pari al 45,0% del totale degli omicidi - contro il 35,0% dei primi sei mesi del 2019 - e hanno raggiunto il 50,0% durante il lockdown nei mesi di marzo e aprile 2020. Le donne sono state uccise principalmente in ambito affettivo/familiare (90,0% nel primo semestre 2020) e da parte di partner o ex partner (61,0%).
Secondo un sondaggio realizzato dall’UNICEF attraverso la piattaforma U-Report on the Move, in caso di violenza sessuale subita circa il 20% dei rispondenti ignorerebbe il problema, il 20% cercherebbe di risolvere il problema per conto proprio e un 23% si rivolgerebbe solo a familiari o amici: è solo del 46% la percentuale di coloro che hanno risposto che farebbe ricorso ad assistenza medica o psicologica;
Durante la pandemia da COVID-19, a causa delle misure dovute ai lockdown,per molte ragazze e donne il rischio di violenza fisica, sessuale e psicologica è aumentato notevolmente: Il numero delle chiamate al numero antiviolenza e stalking 1522 nel periodo compreso tra marzo e ottobre 2020 è aumentato del 71,7% e nel 64,1% si riportano casi di violenza assistita.
Da una recente indagine lanciata dall’UNICEF nel quadro del programma The Future?We?Want, è emerso che il 64% degli/delle?adolescenti che hanno partecipato (il?73% delle ragazze e il 53% dei ragazzi)?pensa che casa o il posto in cui si vive non sia per tutti un luogo sicuro.
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