Egregio direttore ,
sono costretto, mio malgrado, a replicare alle tante inesattezze riportate nel Vs. articolo "L'abbandono di Porta Nuova" del 24 Febbraio u.s..
Innanzi tutto, ritengo doveroso premettere che sono fermamente convinto che la presenza di più attività su Piazza della Vittoria sia vantaggiosa per tutti, in quanto si creerebbe un luogo di ritrovo ed aggregazione.
Chi si rammarica oggi di non poter aprire la propria attività, nonostante la disponibilità di una ampia superficie privata all'aperto, da poter sfruttare così come ha fatto l'altra attività (Spilìo) presente nella Piazza, per ragioni a me sconosciute ha segnalato alle Autorità competenti delle presunte irregolarità riguardanti l’attività Morsi & Sorsi.
A tal proposito, voglio chiarire, una volta e per tutte, che la porta che si affaccia su Piazza della Vittoria, dopo sopralluogo della Polizia Municipale, è stato acclarato che è perfettamente regolare (è stata realizzata nel 2000 ed il sottoscritto ha rilevato l'attività nel 2006).
Altra segnalazione ha riguardato una presunta inagibilità del locale, ed anche in questo caso gli uffici competenti hanno accertato che l’immobile in cui insiste "Morsi e Sorsi" è agibile ed a norma di legge.
Non starò qui a narrare le altre innumerevoli segnalazioni e richieste di accesso agli atti, fatte senza nessun esito, se non quello di danneggiare il sottoscritto e l’attività che con tanti sacrifici cerco di portare avanti ormai da oltre 15 anni.
Tuttavia, tengo a precisare che il regolamento comunale in materia di concessione di suolo pubblico, vieta il collocamento di tavoli ed ombrelloni di fronte agli accesi di altre proprietà e/o attività commerciali, a meno che non venga rilasciato apposito nulla osta.
Pertanto, visto e considerato che con quella piccola porzione di suolo pubblico (circa 36 mq.) il sottoscritto ci lavora sin dal 2008, non vedo perché dovrei rinunciarvi in favore di altri.
Quindi, egregio direttore, respingo, forte di tutti gli accertamenti subiti, ogni accusa di “irregolarità” o di “favoritismi” da parte dell’Amministrazione e, al contempo, mi pongo la domanda se sia giusto o meno che un imprenditore, al fine di perseguire i propri interessi, voglia determinare ad ogni costo la chiusura di un vicino concorrente, ovvero se le accuse mosse nei confronti sia del sottoscritto che dell’Amministrazione Comunale siano solo pretestuose al raggiungimento di altri scopi.
Cordiali saluti,
Lillo Gesone