Sergio Tancredi, mazarese, deputato regionale di Attiva Sicilia, state sostenendo le iniziative dei ristoratori siciliani che in questo periodo di pandemia stanno soffrendo molto. Quali sono le proposte concrete del vostro movimento Attiva Sicilia.
Noi abbiamo pensato ad un fondo con delle risorse a fondo perduto che vengano destinate a coloro che in Sicilia sono andati in difficoltà per il blocco dovuto al Covid, in particolare i ristoratori e abbiamo ipotizzato ad un fondo di 30milioni per coloro che attingono alle materie prime prodotte in Sicilia. Per creare un volano economico interno e fare in modo che questo settore possa autoalimentarsi. Una norma sulla falsariga di quella nazionale, che ha avuto il benestare del presidente della Regione che l’ha definita una proposta molto interessante e speriamo di riuscire a metterla in finanziaria.
Sull’impianto della finanziaria qual è il giudizio e quali sono le proposte del vostro movimento?
Siamo in fase di prima valutazione della bozza della finanziaria. Per quello che riguarda la spesa reale, con l’accordo che ha determinato degli ulteriori tagli, c’è davvero poco. E’ paradossale che la nostra Regione, che doveva essere quella maggiormente aiutata, è stata costretta a fare ulteriori tagli di spesa corrente, andando a cercare delle riduzioni di spese che sembrano anacronistiche. In un momento di grave crisi la nostra Regione che doveva essere agevolata, sta subendo un ulteriore taglio strutturale del 5% che sembra niente e, invece, è tantissimo.
Sergio Tancredi, qual è la posizione di Attiva Sicilia rispetto al neo premier Mario Draghi. Vi siete incontrati qualche giorno fa con i rappresentanti di ItalExit che non è sicuramente il più europeista dei movimenti.
L’incontro partiva dal presupposto che i gruppi regionali di ItalExit, gran parte mutuati dal movimento Cinque Stelle hanno come priorità l’applicazione dello Statuto Siciliano che è anche il nostro cavallo di battaglia e per quello che riguarda i temi locali abbiamo dato la nostra disponibilità.
Tancredi, se lei fosse stato un parlamentare della Repubblica avrebbe votato la fiducia a Draghi?
Io mi sarei astenuto. Da Draghi mi aspetto competenza, ma il pregresso delle sue azioni non mi lasciano molto tranquillo. Io sarei rimasto alla finestra. Sul concreto poi la valutazione va fatta, ma dico che i governi vanno valutati alla fine e non all’inizio.
Per Attiva Sicilia si prepara un periodo impegnativo, ci sono le elezioni ad Alcamo, poi le Regionali, voi al momento siete tra i partiti che non è detto supererete lo sbarramento del 5%, vi state attrezzando in qualche modo?
Noi in questo momento ci stiamo concentrando sulle cose da fare e da proporre. Abbiamo stilato un documento che sottoporremo al presidente della Regione, perché quello che ci interessa sono le cose da fare, specie in un momento come questo. Per quanto riguarda l’organizzazione, anche territoriale, fin quando ci sarà il Covid è molto complicato. Noi da un anno non facciamo una manifestazione pubblica e questo non aiuta. Per le amministrative abbiamo una moltitudine di contatti locali che apprezzano il nostro lavoro e che vorrebbero avere il nostro aiuto per la presentazione delle liste e su questo ci stiamo ragionando.
Tancredi, se Conte fa un partito, Attiva Sicilia come si porrà nei confronti di questo?
Io sono convinto che la figura di Conte è la migliore novità nel panorama politico degli ultimi anni. E’ riuscito dove altri hanno fallito. La sua posizione anche moderata mi vede concorde, questo è il momento non di alzare la voce ma di rimboccarsi le maniche. Se lui dovesse realmente percorrere una strada di questo genere, sicuramente potrebbe essere un interlocutore interessante, anche perché la nostra linea politica è questa.
C’è un aggregatore che è un po’ come Conte ed è Nino Papania, che rappresenta un punto di riferimento per tanti. Alcuni rumors dicono che anche voi di Attiva Sicilia, e anche Sergio Tancredi, sono messi tra coloro che potrebbero orbitare intorno a Papania che, con il movimento Via sta mettendo insieme tante realtà, con delle coalizioni che non chiedono tanto in termini di adesione, ma che permettono a tante piccole forze di avere una dignità politica importante. Papania vi interessa come partner?
Io ho conosciuto Papania qualche tempo fa, è un politico dal grande passato, ma in questo momento non c’è alcuna interlocuzione concreta, fermo restando che noi siamo ben disponibili alle collaborazioni sul territorio nell’interesse generale. Ci interessa più quello rispetto all’aspetto politico, quello secondo me è l’ultimo tassello relativo alle possibilità di candidature e quant’altro, prima ci sono le cose da fare, se ci sono le proposte concrete noi siamo ben lieti di collaborare con chiunque.