Ignazio Chianetta, coordinatore a Marsala per il Movimento VIA, vi state strutturando sempre di più eppure qualche pezzo lo andate perdendo…
E’ fisiologico, sta nelle cose e nei movimenti della politica.
Scendiamo nel dettaglio, il consigliere Leo Orlando è stato eletto con voi, nella lista Marsala Città Punica, e dopo nemmeno sei mesi ha lasciato. Che è successo?
La domanda dovrebbe essere fatta ad Orlando, per quanto riguarda il Movimento noi ci siamo comportati in maniera corretta e non ce ne facciamo una colpa se lo abbiamo accolto in quella lista. Vuol dire che ha ritenuto quel percorso esaurito e noi gli auguriamo buona fortuna.
E’ abbottonato, non ci vuole dire il punto di rottura?
Magari il punto di rottura è stato determinato da altri, ma ripeto sta nella politica e credo che bisognerebbe parlare di cose importanti per Marsala.
Parliamone. Giudizio di questi primi oltre 100 giorni di amministrazione Grillo?
E’ un buon giudizio, all’esterno può appari una amministrazione lenta ma dobbiamo spiegarle bene le cose. La città ha ereditato dei fardelli pesanti, delle casse vuote e Roma non è stata costruita in un giorno. La giunta è di altissimo profilo, i nostri tre assessori Michele Gandolfo, Arturo Galfano, Peppe D’Alessandro, stanno facendo un ottimo lavoro. C’è attenzione massima per le periferie, per i servizi sociali, per la cultura. Marsala può diventare fulcro di nuove e rinnovati laboratori non solo politici ma di sviluppo economico e turistico. Aveva mai visto il verde pubblico così curato? Gli operai sono pochi, tuttavia a rotazione vengono pulite le aiuole, stessa cosa per le fontane.
Ma la spazzatura è ovunque, le discariche hanno preso il sopravvento...
Guardi, il cittadino non ha cura dell’ambiente, non è rispettoso delle regole e non ha amore per la città. E’ un problema culturale, è necessario che si parta proprio dalla base. Troppi gli abbandoni che avvengono in aperta campagna, l’amministrazione farà certamente la sua parte ma il cittadino deve collaborare e capire che lo scaldabagno riversato su un terreno uccide il futuro di suo figlio o di suo nipote.
Non c’è rammarico per non essere diventato assessore?
Mi sorprende che ancora si parli di questa cosa, io avevo solo dato la mia disponibilità ma credo che il ruolo di coordinatore di un Movimento, che cresce esponenzialmente su tutti i territori, sia di rilievo per la costruzione di una politica attenta al cittadino.
Movimenti per le regionali?
Non lo neghiamo siamo attenti e guardiamo con interesse ai nuovi appuntamenti elettorali, si voterà ad Alcamo in primavera e siamo pronti ad affrontare questa competizione. Nel 2022 l’appuntamento è con le regionali, stiamo costruendo un percorso bello di idee e di progetti, solo alla fine ragioneremo sui nomi. La priorità al momento è uscire da questa crisi sanitaria ed economica che ha messo in ginocchio troppe attività, non possiamo fare finta di nulla. Lavorare in prospettiva significa proprio guardare a tutto quello che è successo e agli strascichi che avrà ancora per anni interi. Noi restiamo in ascolto dei territori, i cittadini chiedono questo di essere ascoltati.