Il sogno è diventato realtà. Misiliscemi è diventato Comune. Raggruppa otto frazioni trapanesi. Sulla Gazzetta ufficiale è stata pubblicata la legge che sancisce l'istituzionde del nuovo Comune, il 25esimo della provincia di Trapani.
Dopo una lunghissima battaglia ha vinto il Comitato. Otto gli articoli delle legge numero 3 del 10 febbraio 2021. L' articolo 1 è quello che sancisce l’attuazione della volontà popolare e istituisce il nuovo Comune di Misiliscemi mediante scorporo dal Comune di Trapani delle frazioni di Fontanasalsa, Guarrato, Rilievo, Locogrande, Marausa, Palma, Salinagrande e Pietretagliate.
Il Comma 2 dello stesso articolo stabilisce che fino all’insediamento degli organi del nuovo Comune, a seguito di elezioni amministrative, le funzioni saranno svolte da un commissario straordinario con i poteri del sindaco, della giunta e del consiglio comunale. Lo stesso commissario, nominato dalla Regione, avrà il compito di approvare il bilancio di previsione e gli altri documenti contabili previsti dalla legge. La funzione di revisione contabile sarà invece svolta dall’organo in carica al Comune di Trapani fino a quando Misiliscemi non ne avrà uno tutto suo.
Mentre una volta eletti, i nuovi organi amministrativi del neonato comune dovranno entro sei mesi approvare lo statuto comunale e il regolamento del Consiglio comunale.
Gli articoli 2 e 3 sono dedicati ai nuovi confini che sanciranno definitivamente la separazione tra Trapani e Misiliscemi, e riportano al progetto approvato dal Consiglio comunale del Comune capoluogo il 25 maggio 2015. Che di fatto, tagliava fuori le 8 frazioni a sud di Trapani seguendo i confini naturali dei due corsi d’acqua Birgi e Verderame, per un totale di 8.669 abitanti pari al 12,5% della popolazione complessiva al 31 dicembre 2018.
Al punto 4 si stabilisce il trasferimento del personale comunale che presta già servizio nelle frazioni, al nuovo comune misilese mantenendo l’attuale posizione giuridica e economica.
La sede provvisoria del nuovo ente è situata al Comune di Trapani fino all’entrata in vigore dello statuto del nuovo Comune.