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17/02/2021 06:00:00

Coronavirus, giù ancora i contagi nel trapanese. In Sicilia crescono casi e positività

 Continuano a diminuire i positivi al Covid 19 in provincia di Trapani. Sono 1448 gli attualmente contagiati, lunedì erano 1522. Nelle ultime 24 ore non si sono registrati nuovi decessi: sono 222 dall'inizio della pandemia. 8933 i guariti totali (88 in più).

I dati trapanesi - Continuano a diminuire i ricoverati. In totale sono 67 i pazienti e di questi 7 in terapia intensiva e 60 (10 in meno rispetto a lunedì) nei reparti ordinari. Il dato parziale dei tamponi molecolari effettuati è di 296 mentre i tamponi rapidi per la ricerca dell’antigene sono 210. Tra le città con più contagi, Trapani in vetta con 257 positivi (lunedì erano 286), segue Castelvetrano con 213 (210), Marsala con 182 (lunedì erano 188) e Mazara con 177 (189).

Questi i positivi distribuiti nelle diverse città della provincia: Alcamo 170, Buseto Palizzolo 1; Calatafimi-Segesta 8; Campobello di Mazara 107; Castellammare del Golfo 44, Castelvetrano 213 (210); Custonaci 36; Erice 107; Favignana 5; Gibellina 31; Marsala 182 (188); Mazara 177 (189); Paceco 25; Pantelleria 2; Partanna 5; Petrosino 18; Poggioreale 2; Salaparuta 0; Salemi 14, San Vito Lo Capo 9; Santa Ninfa 6; Trapani 257 (286); Valderice 16; Vita 13.

I dati siciliani - La discesa della curva dei contagi da Coronavirus in Sicilia prosegue nonostante il rialzo dei casi: ieri sono stati 625 i nuovi positivi registrati su 22.868 tamponi processati (tra molecolari e test rapidi), con un tasso di positività che risale al 2,7%. Questi i dati del bollettino odierno secondo il ministero della Salute.

Come già detto però, il confronto più attendibile per valutare l'andamento dell'epidemia è quello settimanale e rispetto allo scorso martedì sull'isola si registra un calo dei casi del 16% nonostante siano aumentati i tamponi effettuati. Questa la suddivisione per provincia dei nuovi casi: 292 a Palermo, 165 a Catania, 58 a Siracusa, 38 a Messina, 36 ad Agrigento, 14 a Trapani, 12 a Caltanissetta, 7 a Ragusa e 3 a Enna.

I dati italiani - Le vittime registrate ieri sono 336, lunedì erano state 258. Sono stati 274.019 i test per il coronavirus (molecolari e antigenici) effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Lunedì erano stati 179.278, circa 95 mila in meno, quindi. Il tasso di positività è del 3,8%, a fronte del 4,1% di lunedì(-0,3% in 24 ore). Sono 2.074 i pazienti in terapia intensiva per il Covid in Italia, secondo i dati del ministero della Salute, con un saldo giornaliero di 15 unità in meno tra ingressi e uscite. Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati 154. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono ora 18.463, con un calo di 52 unità. I casi totali da inizio epidemia sono ora 2.739.591, i morti 94.171. Gli attualmente positivi sono 393.686 (-4.412 nelle ultime 24 ore), i guariti e dimessi sono 2.251.734 (+14.444), in isolamento domiciliare ci sono 373.149 persone (-4.345).

L'Europa presenterà una procedura accelerata per l'approvazione di vaccini adattati alle nuove varianti Covid e una spinta alla collaborazione tra i produttori per aumentare le forniture, sia dei vaccini già autorizzati sia di quelli per possibili nuovi ceppi virali. Sono, secondo quanto riferiscono all'ANSA fonti Ue, le novità principali della nuova strategia che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen presenterà domani per far fronte alla nuova fase della pandemia caratterizzata dal rischio mutazioni.

La prima iniziativa, su cui ha lavorato la commissaria Ue alla salute Stella Kyriakides, riguarderà una procedura accelerata per il via libera ai farmaci già autorizzati e adattati alle nuove varianti che passerà necessariamente dall'aumento delle capacità di sequenziamento e di scambio di informazioni tra i sistemi sanitari nazionali. Sul versante industriale - seguito da vicino dal commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, che insieme a Kyriakides guida la task force di contatto con i Ceo delle case farmaceutiche e gli Stati membri - Bruxelles spinge per una maggiore cooperazione tra pubblico e privato. E intende mettere in collegamento diverse aziende farmaceutiche in tutta Europa per ampliare la capacità e i volumi produttivi dell'Unione e garantire che la produzione non subisca più interruzioni.

Le varianti del virus continuano a preoccupare. "L'agenda non la decidono né i politici né gli esperti: la decide il virus. Finché non lo controlliamo, la realtà è questa", ha detto Andrea Crisanti, Direttore di Microbiologia e Virologia dell'Università di Padova, ad Agorà Rai Tre, con riferimento alle parole di Walter Ricciardi che ieri aveva chiesto un lockdown di qualche settimana per limitare la diffusione delle varianti. "Bisogna mettersi l'anima in pace su questa cosa - ha aggiunto Crisanti -. Quindi ha fatto benissimo Ricciardi a sollevare l'allarme su questa problematica perché i politici, in genere, anche nel passato, si sono mossi sempre in ritardo. Sempre".

 

Per l'infettivologo Massimo Galli, parlando alla trasmissione Mattino 5, "siamo tutti d'accordo che vorremmo tutti riaprire, ma io mi ritrovo di nuovo un reparto invaso da nuove varianti, e questo riguarda tutta l'Italia e questo fa facilmente prevedere che a breve avremo problemi più seri". "Le avvisaglie vengono guardando cosa sta succedendo in altri paesi europei e le varianti - ha continuato - Le varianti ci sono e sono maggiormente contagiose e quindi hanno maggiore capacità a diffondersi in situazioni che non si ristendono sicure. E' spiacevole ma è un dato di fatto. Questa è la realtà intorno a cui è inutile fare chiacchiere".

Intanto arriva una nuova circolare del Ministero della Salute sui test antigenici rapidi alla luce della circolazione delle nuove varianti del virus. Da quella inglese a quella brasiliana, le nuove varianti "che presentano diverse mutazioni nella proteina spike, non dovrebbero in teoria causare problemi ai test antigenici, in quanto questi rilevano la proteina N". Tuttavia, "è da tenere presente che anche per la proteina N stanno emergendo mutazioni che devono essere attentamente monitorate per valutare la possibile influenza sui test antigenici che la usino come bersaglio".

"Data la sensibilità analitica non ottimale" di diversi test rapidi oggi disponibili, "è consigliabile confermare la negatività di test antigenici eseguiti su pazienti sintomatici o con link epidemiologico con casi confermati di Covid-19". E "questa necessità è rafforzata dalla possibile circolazione di varianti virali con mutazioni a carico della proteina N, che è il principale antigene target utilizzato in questo tipo di test", sottolinea la circolare "Aggiornamento sull'uso dei test antigenici e molecolari per la rilevazione di SARS-CoV-2", che aggiorna le indicazioni alla luce della circolazione delle nuove varianti del virus. Inoltre, si legge, "alla luce dei risultati disponibili nella letteratura scientifica appare chiaro che, pur considerando l'elevata specificità dei test antigenici, i campioni positivi a tali test in contesti a bassa prevalenza necessitano di conferma con un test molecolare o, in caso di mancata disponibilità di tali test molecolari, con un test antigenico differente, per eliminare la possibilità di risultati falsi positivi". Rispetto alla situazione rilevata in occasione dell'emanazione della circolare dell'8 gennaio, si legge infine nel nuovo documento, si è osservato "un cambiamento nella situazione epidemiologica dovuta alla circolazione di nuove varianti virali, che non possono non essere prese in considerazione".

E sono 3.057.132 le dosi di vaccino somministrate in Italia, secondo i dati forniti dal ministero della Salute, su un totale di 1.289.059 persone vaccinate anche con il richiamo. Le dosi distribuite alle regioni ad oggi sono 3.651.270 delle quali l'83.7% somministrate. Al momento sono tre i vaccini distribuiti in Italia: Pfizer (3.288.870), Moderna (112.800), Astrazeneca (249.600).

 

 

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Native | 2024-07-16 09:00:00
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