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16/02/2021 06:35:00

Scuola: la variante inglese fa paura 

 La variante inglese del coronavirus fa paura. Ed è per questo che la scuola, da pochi giorni tornata in presenza, potrebbe presto chiudere di nuovo. La variante inglese ha dimostrato di poter colpire anche i più piccoli. Da qui l’indicazione, da parte degli esperti del governo, di un attento monitoraggio nelle prossime settimane per intervenire, laddove necessario, anche con un’interruzione generalizzata della didattica.

C’è molta preoccupazione dall’ISS, il Cts e lo stesso Ministero della Salute, mentre le scuole che stanno dovendo chiudere a causa varianti covid-19 stanno aumentando.

La variante inglese è ormai diffusa nella maggior parte del territorio italiano, almeno nell’88% delle regioni secondo i risultati dell’indagine indagine svolta lo scorso 4-5 febbraio da Istituto Superiore di Sanità (Iss) e ministero della Salute. È una diffusione notevole dovuta alla maggiore facilità con cui si trasmette questa variante, indicata con la sigla B.1.1.7.

DOPPIA MASCHERINA. Indossare la doppia mascherina in classe per docenti e studenti contro i rischi legati al contagio. L’appello arriva dall’associazione nazionale dei Presidi che ha scritto una lettera a tutti i dirigenti scolastici. “Si raccomanda di valutare l’utilizzo per docenti e studenti della doppia mascherina, facendo riferimento alla struttura commissariale dell’emergenza, con l’obiettivo di limitare ulteriormente i rischi e assicurare le lezioni in presenza nella massima sicurezza”.

VACCINI. Per il mese di febbraio in Sicilia sono attese 102.900 dosi che, in accordo con il piano del ministero, saranno destinate alla popolazione di età compresa tra i 18 e i 55 anni. Ma per gli insegnanti siciliani potrebbe essere difficile. In questa prima fase, la priorità sarà data agli appartenenti alle forze dell’ordine e al personale della scuola. Ma c’è un problema: circa un docente su due è più “anziano” dei 55 anni e quindi non potrà farlo. La Sicilia, per effetto del rientro nell’Isola dopo i primi anni di ruolo al nord di migliaia di insegnanti, si piazza sopra la media nazionale, scrive La Repubblica. In Sicilia, infatti, sono quasi 75mila i docenti a tempo indeterminato in servizio nelle scuole. Il 45 per cento ha più di 55 anni, mentre invece la media nazionale è del 43 per cento.

Qui puoi vedere la situazione aggiornata sul coronavirus.

Qui invece tutte le domande e le risposte su varianti, vaccini, terza ondata. 



Native | 2024-07-16 09:00:00
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