Andrea Licari ha 43 anni ed è affetto da sclerosi multipla, una malattia degenerativa. E’ un informatico sensibile, ha osservato per anni le api, il loro movimento, non ha alcuna paura. Le api si avvicinano, gli volano addosso ma non lo pungono, avvertono il pericolo e le persone nervose, sono sette volte più intelligenti degli uomini.
Licari racconta la sua storia ma anche l’impegno e la passione per l’apicoltura e per l’apiterapia, ci crede e veicola un messaggio non solo di speranza ma anche di divulgazione ambientale.
Ha dieci arnie, in contrada San Silvestro vorrebbe dar vita ad una fattoria sociale e didattica, in cui creare anche gli orti sociali, curati e coltivati da persone disabili, dagli emarginati.
C’è qualcosa di magico nel vedere come Licari, seduto accanto all’arnia piena di api, non viene morso, anzi le bacia.
Il suo impegno è legato anche all’apicoltura ma per intraprendere con successo la terapia antiinfiammatoria con il veleno d’api è necessario l’inquadramento diagnostico, i componenti del veleno sono l’apamina, la melittina e il peptide 401, elementi che possono incidere sulle patologie a carico del sistema nervoso. Il veleno delle api ha, dunque, delle virtù terapeutiche che al momento sono state studiate da alcuni scienziati francesi, le dosi vanno utilizzate in piccole dosi e sotto controllo medico e va iniettato con puntura diretta dell’insetto ovvero con pomate, recuperandone il veleno dall’arnia.
L’ambizione di Licari è quella di creare una fattoria didattica inclusiva, che possa far accedere i disabili e renderli partecipi ad un percorso di orto sociale, ognuno di loro potrà coltivare delle verdure, piante o fiori.
L’importanza di una fattoria didattica che parli di api è rivoluzionario, è un insetto con 20 mila specie diversee sono loro le artefici della varietà floreale, importantissime nel ciclo della natura. Poco si parla ancora di ambiente e di cura dello stesso, l’iniziativaha un crowfounding, una raccolta fondi per poter realizzare la fattoria didattica.
Licari ha creato un sito, biopassioni.it con cui lancia il progetto con relativa raccolta, un apiario dedicato alle persone disabili.