La Sicilia da oggi è in zona gialla. Ieri nell'Isola si sono registrati 479 i nuovi positivi su 19.985 tamponi processati.
La regione è nona nel numero dei nuovi contagi. Le vittime sono state 24 nelle ultime 24 ore e portano il totale a 3.848. Gli attualmente positivi sono 34.866, con una diminuzione di 104 casi rispetto a sabato. I guariti sono 559. Negli ospedali continuano a diminuire i ricoveri che adesso sono 1.195; 26 in meno rispetto a sabato, diminuiscono i ricoveri in terapia intensiva che sono 165, 3 in meno rispetto a sabato. La distribuzione nelle province vede Palermo con 144 casi, Catania 115, Messina 101, Trapani 19, Siracusa 34, Ragusa 10, Caltanissetta 19, Agrigento 34, Enna 3.
Razza: Manteniamo controlli in aeroporti e porti per chi arriva in Sicilia - "Verranno mantenuti operativi anche in "zona gialla" tutti i punti di controllo ed i drive-in per l'esecuzione dei tamponi rapidi riservati a quanti fanno ingresso in Sicilia. La misura è contenuta nell'ordinanza del presidente della Regione, Nello Musumeci, che diventerà esecutiva da oggi e fino al 28 febbraio compreso". «In questi mesi, proprio attraverso le azioni intraprese negli aeroporti e nei principali porti della Sicilia siamo riusciti a garantire un ulteriore livello di protezione. Tale misura risulta fondamentale anche per fare fronte alla diffusione della cosiddetta variante inglese sul nostro territorio. È chiaro che i comportamenti individuali rappresentano il mezzo principale di contrasto al contagio, per questo faccio mio l'appello degli esperti che invitano ciascuno di noi ad osservare quelle regole fondamentali, ormai note a tutti, per il mantenimento del trend di discesa della curva epidemiologica». Le parole dell'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. Chi arriva in Sicilia, per le ragioni consentite, è tenuto a registrarsi sulla piattaforma www.siciliacoronavirus.it nella sezione dedicata.
Le regole e le principali novità in vigore con la Zona Gialla:
Razza: gli esperti escludono la variante africana per il missionario tornato in Sicilia - «L’ipotesi di una variante africana sul paziente positivo rientrato in Sicilia è stata esclusa. A tale conclusione sono giunti gli esperti del laboratorio regionale di riferimento dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia, che hanno ultimato, dopo alcuni giorni, i procedimenti di sequenziamento sulla ricerca del gene “S” sui campioni prelevati da un paziente affetto da infezione da Covid-19. Sul soggetto, proveniente da uno stato dell'Africa centrale, è stato infatti evidenziato il virus Sars-Cov2, altrimenti noto come Coronavirus. Ringrazio tutti per il lavoro svolto».
Da oggi iniziano le somministrazioni in Sicilia del vaccino AstraZeneca - Oggi la nuova fase della campagna di vaccinazione anticovid con AstraZeneca, che interesserà il mondo della scuola e delle università, le forze armate e di polizia, il personale dei “servizi essenziali”. Il terzo vaccino è autorizzato, al momento, solo per il target di cittadini tra i 18 e i 55 anni, circostanza che ha portato il governo centrale ad anticipare alcune categorie vaccinali. In Sicilia le prime dosi verranno inoculate a Palermo, Catania, Messina, Enna, Trapani, Ragusa e Siracusa, per proseguire, a partire da mercoledì, nelle rimanenti province. Oltre al personale sanitario e amministrativo del Sistema sanitario regionale, saranno coinvolti i medici della polizia che effettueranno le inoculazioni anche presso le proprie strutture.
“Desidero ringraziare le prefetture dell’Isola e l’Ufficio scolastico regionale - afferma il presidente Nello Musumeci - perché in questi giorni stanno collaborando attivamente per definire gli elenchi degli aventi diritto alla vaccinazione. Si corre sempre contro il tempo, ma non possiamo fare a meno di chiedere a tutti i cittadini di aderire alla campagna vaccinale con lo stesso entusiasmo che ha coinvolto oltre il 90 per cento dei medici e infermieri”.
Musumeci, dobbiamo proteggere i disabili gravissimi prima possibile - Secondo il presidente della Regione, “le parole con cui il presidente Draghi ha posto i vaccini in cima alle priorità nazionali vanno nella giusta direzione. Abbiamo bisogno di più vaccini e sono certo che si stia facendo di tutto per aumentarne la produzione e le consegne. Ne abbiamo bisogno - ha evidenziato Musumeci - perché ci sono soggetti fragili, come i disabili gravissimi, che devono essere protetti prima possibile. In questo senso invito la ministra Stefani, cui rivolgo gli auguri di buon lavoro per l’importanza della missione che le è affidata, e il ministro Speranza a valutare un piano vaccinale diretto alle persone con disabilità”.
I dati in Italia - Sono 11.068 i test positivi al coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore che portano il numero dei contagiati dall'inizio dell'emergenza a 2.721.879. Le vittime nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, sono invece 221, un incremento che porta il totale a 93.57 Sono stati 205.642 i test per il Covid (tamponi molecolari e antigenici rapidi) effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, in calo di circa 85mila rispetto a ieri, quando ne sono stati fatti 290.534. Il tasso di positività sale al 5,3% (ieri era 4,6%). Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva in Italia a causa del Covid-19 sono 2.085, tornando ad aumentare di 23 unità rispetto a ieri, nel saldo quotidiano tra ingressi e uscite. Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati invece 126. Sono invece 18.449 le persone ricoverate nei reparti ordinari, 51 in meno rispetto alla giornata di sabato.
Sci, stop fino al 5 marzo. Speranza firma il provvedimento - Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021, data di scadenza del DPCM 14 gennaio 2021. "Il Governo - ha detto Speranza - si impegna a compensare al più presto gli operatori del settore con adeguati ristori".
Attaccano i ministri Giancarlo Giorgetti e Massimo Garavaglia "La montagna, finora dimenticata, merita rispetto e attenzione: che risposte si danno e in che tempi al documento predisposto dalle regioni? Non è solo questione di cifre: non è detto nemmeno che bastino i 4,5 miliardi richiesti quando la stagione non era ancora compromessa, probabilmente ne serviranno di più, a maggior ragione se ci sono altri stop. Gli indennizzi per la montagna devono avere la priorità assoluta, quando si reca un danno, il danno va indennizzato; già subito nel prossimo decreto".
"Per l'economia delle Regioni è una mazzata all'ultimo secondo - ha detto il Coordinatore della Commissione speciale Turismo ed Industria alberghiera della Conferenza delle Regioni, Daniele D'Amario - perché dopo due rinvii arriva un altro stop.