20,20 - C'è paura in Sicilia per le varianti del Covid che sono presenti nell'isola. Si tratta di una paura immotivata, con i social a fare da grancassa e molti siti che sparano titoli allarmistici. Cerchiamo di mettere ordine.
Un mese fa è stata individuata la variante inglese, in un paziente di Palermo. Attualmente i casi sotto osservazione sono tre.
Un missionario tornato dall'Africa, invece, presenta un probabile caso di variante sudafricana del virus. E' ricoverato a Partinico, in attesa di conferme. Tutti i suoi contatti, dal momento del suo rientro in Italia dalla Tanzania, sono stati isolati e tracciati.
Dalla Regione, infine, comunicano che "è destituita di fondamento la notizia relativa alla presenza in Sicilia di soggetti affetti da Covid-19 con variante brasiliana". Lo precisa il Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell'assessorato della Salute della Regione Siciliana.
E' stato convocato un vertice d'urgenza in assessorato regionale alla salute con i lavoratori di microbiologia di riferimento in Sicilia per potenziare la diagnostica per la ricerca delle varianti.
“Per quanto riguarda la variante africana attendiamo le analisi che dovrebbero arrivare dopodomani - ha aggiunto il presidente della Regione -. Per quanto riguarda la variante inglese tre possibili casi e nessuno dei tre risulta al momento essere grave. Ma a prescindere da ciò non sottovalutiamo nulla”.
15,30 - E' un sacerdote tornato in missione dalla Tanzania il caso sospetto di variante sudafricana del coronavirus in Sicilia. La notizia è stata confermata da Vincenzo Provenzano responsabile del Covid hospital di Partinico.
Proprio nell’ospedale della cittadina nel Palermitano sarebbe stato individuato il caso, ancora da confermare. Si tratta di un sacerdote, rientrato in Sicilia dalla Tanzania giorno 29 e ricoverato, sintomatico, giorno 4 febbraio.
“Stiamo facendo tutti gli accertamenti del caso e abbiamo mandato tutto il materiale alla dottoressa Francesca Di Gaudio ( del laboratorio Cqrc del Cto), per avere la certezza che si tratti della variante sudafricana – dice il dottor Provenzano -. Come detto si tratta di un prete che è tornato dalla Tanzania il 29 gennaio. Il 4 febbraio, dopo 5 giorni, è arrivato da noi, e lo abbiamo ricoverato. Il quadro clinico al momento non desta particolari preoccupazioni. Accertamenti in corso anche sui suoi familiari”.
Il sacerdote è risultato positivo ed è stato ricoverato all’ospedale di Partinico. L’uomo è stato isolato e sono stati rintracciati i contatti stretti.
Un mese fa era stata individuata e sequenziata la variante inglese dal laboratorio Cqrc del Cto e dall’Istituto zooprofilattico.
In questo momento ci sono molte migliaia di varianti del Covid in circolazione. Ma gli esperti sono preoccupati per la variante sudafricana, nota anche come 501.V2 o B.1.351, che porta con sé una mutazione chiamata N501Y che sembra renderla più contagiosa o di facile diffusione.
12,00 - Un sospetto caso di variante sudafricana in Sicilia. Un uomo tornato dall’Africa la settimana scorsa è risultato positivo al Covid ed è stato ricoverato all’ospedale di Partinico.
I medici sono al lavoro per fare le opportune verifiche. La situazione è comunque sotto controllo.
Tra l'altro si apprende che già un mese fa, a Palermo, è stato individuato un caso di variante "inglese".
La variante "sudafricana" del coronavirus è temuta perché rende inefficace il vaccino AstraZeneca. Questo emerge dagli studi condotti dai ricercatori dell’Università di Oxford, che certificano in qualche modo il fallimento del vaccino contro la variante proveniente dal Sudafrica, che è una di quelle che preoccupa di più per diffusione e rapidità di trasmissione.