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04/02/2021 06:00:00

Venuti: “Fuori luogo le uscite di Base Riformista. Basta caciara nel Pd di Marsala”

Domenico Venuti, segretario provinciale dei dem, c’è una crisi e una frattura che si è aperta all’interno del . Pd, potremmo dire l’ennesima. A cosa è addebitabile e se state già lavorando per ricucire i rapporti politici con Base Riformista?


Premetto che non c’è alcun problema con Base Riformista, ma è in discussione l’uso che si fa di un’area ed il modo di interpretare l’azione politica della stessa da parte di chi la rappresenta. Questa questione è emersa in crescendo nei mesi scorsi ed è stata affrontata anche negli organismi, durante l’ultima direzione provinciale quasi tutti i componenti si sono pronunciati in modo chiaro a favore di un percorso condiviso improntato alla sintesi e non alla continua differenziazione o, peggio ancora, allo scontro interno. Non mi pare che gli ultimi interventi, dai toni eccessivi e a tratti fuori luogo, vadano proprio nella direzione di una ricucitura. Vedremo.

E’ consentito, dopo i vari richiami all’unità partitica e politica, aprire faide interne per capire quale area debba prevalere e non occuparsi dei territori? Ai cittadini non interessa, come si può invertire la rotta?


L’unità non è stata soltanto richiamata, ma sancita al congresso dello scorso giugno che mi ha visto assumere l’impegno di Segretario Provinciale del PD. Al riguardo ciascuno dovrebbe assumersi le proprie responsabilità, personalmente ho sempre richiamato l’attenzione sul fatto che l’unità non si proclama ma si pratica, attraverso una serie di comportamenti reciproci. Inoltre la mozione con la quale mi sono candidato era chiara circa la mia indisponibilità a seguire un percorso asfittico, volto a gestire contese tra dirigenti e questioni tutte interne al partito. Il momento che stiamo vivendo lascia ancora meno spazio a queste beghe e ci impone di occuparci di prospettive oltre che dei problemi delle persone. Di territorio mi occupo tutti i giorni da parecchi anni e intendo proseguire su questo solco attraverso il dialogo con il mondo esterno, il sostegno all’attività dei nostri amministratori e rappresentanti nelle istituzioni oltre che con la promozione di incontri, al momento su piattaforme virtuali e social, incentrati su temi concreti in grado di attrarre risorse nuove e rafforzare il PD in società.

La commissione di garanzia provinciale dem ha aperto una discussione su provvedimenti intrapresi nei confronti di quanti tesserati Pd si sono poi candidati dentro liste civiche a Marsala. C’è una levata di scudi contro di lei e la segretaria cittadina, Mezzapelle, come se foste stati indicati in queste posizioni da altri soggetti, però non hanno mai il coraggio di fare il nome di Baldo Gucciardi. Ci vuole spiegare una volta per tutte la questione?


La commissione di garanzia è un organismo terzo, la cui composizione è obbligatoria per statuto e votata dall’assemblea, che interviene a regolare concretamente la vita di una comunità, quale dovrebbe essere un partito. Il tesseramento del PD avviene online ed è aperto a tutti coloro i quali scelgono liberamente di farne parte, accettandone le regole e le decisioni assunte dagli organismi. Il chiacchiericcio, teso allo scontro permanente di chi intende “buttarla in caciara” per colmare le proprie carenze politiche, non impressiona nessuno, ma se diventa oggetto del dibattito pubblico di un partito finisce per minarne pesantemente la credibilità e il consenso, facendo fuggire chi osserva. La mia storia politica parla da se anche per ciò che riguarda il percorso che mi ha portato alla candidatura alla segreteria provinciale, ampiamente supportata e condivisa da più parti. A Marsala sono stato in diversi momenti indistintamente nel mirino delle diverse fazioni che, da prima delle elezioni ad ora, hanno pensato più alla contrapposizione che non a lavorare per vincere le elezioni o a gettare le basi per ripartire dopo la sconfitta. Stessa sorte sembra toccare a Mezzapelle, eletta all’unanimità, che ha provato con generosità a dare il proprio contributo e continua a farlo nonostante tutto. Sarà forse perché siamo stati equidistanti, lavorando nell’esclusivo interesse del partito e della città?

Lei è sindaco di Salemi, la difficoltà del momento impone un certo rigore. Come risolleverà la città dopo lo schianto Covid-19?


Il rigore nei comportamenti è stato e sarà fondamentale per affrontare l’emergenza sanitaria ancora in corso. Siamo usciti da situazioni drammatiche grazie anche alla consapevolezza ed alla compattezza con le quali i cittadini hanno partecipato al percorso, valori che non vanno dispersi e che saranno ancora più importanti nella fase complicata della gestione della crisi economica e sociale. Abbiamo messo in campo aiuti economici per le attività che sono state costrette a chiudere e incentivi per le nuove aperture o gli ampliamenti di quelle esistenti, inoltre stiamo definendo alcuni provvedimenti di rilancio turistico culturale che, partendo dal centro storico, siano in grado di coinvolgere il settore agricolo e quello enogastronomico. Non credo nell’uomo solo al comando e penso che per risollevarci dovremo lavorare molto come comunità, a tutti i livelli.

Si è aperto il toto nome sulla presidenza del Libero Consorzio, è interessato?

Tutte le volte che si è parlato di queste oramai fantomatiche elezioni sono sempre stato tirato in ballo, ma la verità è che non c’è mai stata la possibilità di un confronto serio in quanto all’ultimo momento sono arrivati puntualmente i rinvii. Non vorrei che anche questa volta si rischi di parlarne inutilmente, essendo consapevole del fatto che i tanti problemi derivanti dal vuoto lasciato dalla soppressione delle provincie attendono una soluzione da troppi anni e a pagarne le spese sono i cittadini: dagli interventi che riguardano l’edilizia scolastica degli istituti superiori alle condizioni precarie in cui versa la viabilità, senza trascurare la necessità di una visione complessiva del territorio tesa al raggiungimento di migliori risultati su più fronti. Detto questo, per il tipo di elezione e di funzionamento dell’ente consortile, sarebbe auspicabile un ragionamento che verta sui territori piuttosto che sulla contrapposizione di schieramenti politici. Vedremo se ci saranno le condizioni per partire da questo presupposto, poi verranno i nomi. Personalmente ritengo che i miei impegni non siano compatibili con tale ruolo.