Viaggia a due velocità il comparto delle fragole di Marsala. Da un lato il covid ha messo in crisi la fragolina di bosco, infatti, è quasi impossibile venderla, dall'altro invece per le fragole marsalesi l’andamento della campagna è tutto sommato soddisfacente. A fare il punto della situazione su Italiafruit News è Antonino Bongiorno, presidente della Cooperativa Bufalata.
“La nostra fragolina di bosco, che coltiviamo in fuori suolo, sta purtroppo accusando il colpo del Covid. Non poteva essere altrimenti, dato che i ristoranti e le pasticcerie sono quasi del tutto fermi. Se solitamente a gennaio guadagnavano 10-11 euro il chilo, adesso possiamo contare solo su un prezzo di consolazione di 4 euro il chilo”.
Si sta cercando di congelare tutta la produzione, dice Bongiorno: "Di fronte a questa situazione, la cooperativa di Marsala sta quindi surgelando tutta la produzione raccolta. “I prezzi sono troppi bassi e le opportunità di vendita sono scarse. L’unica via è quindi la surgelazione. L’idea che abbiamo è quella di vendere il prodotto durante estate a pasticcerie, gelaterie e ristoranti, sperando che la pandemia possa allentare la presa”.
“Bene o male, si stanno vendendo le fragole marsalesi - continua Bongiorno -. E questo è già positivo. L’articolo viene richiesto da mercati all’ingrosso e supermercati. I prezzi della campagna si attestano comunque su livelli inferiori rispetto alle scorse annate”.
“Rispetto alla scorsa stagione, abbiamo messo a regime meno piantine di fragole. Gli impianti sono attualmente in piena produzione e, se il clima sarà favorevole, prevediamo di poter disporre di buoni volumi fino ai mesi di marzo e aprile”, conclude il presidente della cooperativa.