15,50 - Ancora una leggera diminuzione degli attuali positivi al Covid 19 in provincia di Trapani. Rispetto a venerdì scorso, giorno dell’ultimo rilevamento, si registrano 11 nuovi decessi che portano il totale a 174 (venerdì 163) dall’inizio dell’epidemia.
Sono 2912 (venerdì erano 3021) gli attuali positivi nel territorio, secondo l'aggiornamento di oggi, lunedì 25 gennaio 2021. Trapani è la città con più contagi 656, Marsala si piazza al secondo posto con 593, segue poi Mazara con 401. I guariti totali sono 6227 (venerdì erano 5963). In terapia intensiva sono ricoverate 12 persone, mentre nei reparti in regime ordinario si trovano 113 ricoverati. Sono stati fatti 918 tamponi molecolari e 931 test per la ricerca dell'antigene.
Questi i positivi distribuiti nelle diverse città della provincia: Alcamo 217, Buseto Palizzolo 14; Calatafimi-Segesta 17; Campobello di Mazara 55; Castellammare del Golfo 95; Castelvetrano 259; Custonaci 17; Erice 244; Favignana 28; Gibellina 69; Marsala 593; Mazara 401, Paceco 72; Pantelleria 7; Partanna 18; Petrosino 52; Poggioreale 0; Salaparuta 1; Salemi 14, San Vito Lo Capo 3; Santa Ninfa 8; Trapani 656; Valderice 64; Vita 8.
06,00 - Ieri in provincia di Trapani si sono registrati 22 nuovi casi. In Sicilia da qualche giorno la curva epidemiologica ha invertito il suo andamento. La Regione per giorni ai vertici in Italia per numero di nuovi contagi, si trova ora al quinto posto.
Sono 875 i nuovi positivi registrati su 20.591 tamponi, numeri in calo, dunque, che sembrano destinati a portare l'Isola fuori dalla zona rossa al termine delle due settimane previste. Ieri il Paese ha registrato più di 11mila contagi ed è tornato a salire il tasso di positività a 5,3. Aumenta anche il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva.
I dati in Sicilia - Sono 32 i nuovi decessi nell'Isola, 816 guariti e 4 nuovi ingressi in terapia intensiva che portano il totale dei posti occupati a 227, circa il 27% di quelli disponibili. Calano di 9 unità i ricoveri ordinari: il numero degli ospedalizzati è quindi di 1.431 persone. Il dato provinciale: Catania 211, Palermo 122, Messina 224, Trapani 22, Siracusa 157, Ragusa 33, Caltanissetta 65, Agrigento 13, Enna 28. Complessivamente i positivi sono 47.654 mentre in isolamento domiciliare rimangono 45.996 persone.
Musumeci: requisire i vaccini delle multinazionali - «Durante la prima fase della emergenza pandemica, ai confini degli Stati si requisivano materie prime, mascherine e ventilatori. Oggi mi chiedo: perché non si pensa a requisire le fiale dei vaccini prodotte nei Paesi dell’Unione Europea? Non vorrei che, mentre oltreoceano il nuovo presidente Biden si dice pronto ai “poteri della guerra” per la produzione dei vaccini, dalle parti nostre vi sia un atteggiamento remissivo nei confronti di multinazionali che non possono produrre da noi, firmare contratti con impegni precisi e poi, magari (ma spero non sia così!), vendere a prezzi maggiori dove meglio conviene. Requisire i vaccini delle multinazionali: è questo che gli italiani si aspettano». Le parole del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
Lo Curto a Musumeci: "Centri estetici aperti come parrucchieri e barbieri" - “Sia consentito ai centri estetici di poter svolgere l’attività professionale anche in zona rossa. Le disposizioni al momento vigenti costituiscono un’evidente disparità rispetto alle attività di parrucchiere e barbiere - scrive la Lo Curto in una nota-. Purtroppo tale situazione incoraggia l’elusione dei divieti e il proliferare del lavoro nero. Chi paga le tasse per la propria attività lavorativa non sia indotto a sbagliare. Occorre, invece, contestualizzare ogni divieto alla concreta e reale situazione di rischio per la diffusione del Covid-19. E’ oltremodo ravvisabile che chi svolge la professione di estetista osservi scrupolosamente gli standard di sicurezza indicati. Nei centri viene rispettato il distanziamento, poiché una sola persona alla volta può usufruire dei servizi, occupando la cabina in modalità “presenza riservata” (cliente e operatore), con distanze prestabilite e regolamentate. La sterilizzazione avviene su ogni strumento utilizzato nei servizi di manicure e pedicure. Ogni operatore indossa mascherina e visiera di protezione, oltre a camici e calzari. Per queste ragioni impedire l’apertura ai centri estetici appare incomprensibile ed immotivato. Faccio appello al Presidente della regione Nello Musumeci affinché con propria ordinanza possa consentire l’attività dei centri estetici anche in presenza delle attuali restrizioni che fanno della Sicilia area rossa”.
I dati in Italia - Sono 11.629 i nuovi casi di Covid in Italia nelle ultime 24 ore, per un totale, dall'inizio dell'emergenza, di 2.466.813. L'incremento delle vittime, invece, è di 299, che porta il numero complessivo ad 85.461. Sono 216.211 i test per il coronavirus (molecolari e antigenici) effettuati in 24 ore. Sabato, secondo i dati del ministero della Salute, erano stati 286.331. Il tasso di positività risale al 5,3% (sabato era al 4,6%). Torna a salire il numero dei posti occupati in terapia intensiva per il Covid. Sono 2.400 i pazienti ricoverati in rianimazione, 14 in più nel saldo tra entrate e uscite rispetto a ieri. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono 120. Nei reparti ordinari sono invece ricoverati 21.309 pazienti, in calo di 94 unità rispetto a sabato.
La situazione dei vaccini in Italia - "Dalla prossima settimana la fornitura del vaccino da parte di Pfizer tornerà a regime". Lo ha ribadito Pfizer. La società farmaceutica statunitense ha anche specificato che "dall'8 al 18 Gennaio sono state inviate le fiale previste dal piano di ordinazione, poi c'è stata la riduzione a causa del riadattamento del sito produttivo belga di Puurs. Con la decisione del Governo di somministrare 6 dosi anziché 5, Pfizer ha ridotto il numero di fiale, ma non di dosi previste, che resta lo stesso. Quello che sta accadendo è frutto di un fraintendimento nel conteggio delle dosi che non è il conteggio delle fiale".
Ma il Commissario straordinario per l'Emergenza, Domenico Arcuri, attacca le aziende produttrici di vaccini: "Stanno trattando 27 Paesi europei come dei poveracci. Togliamoci dalla testa che l'Italia sia più penalizzata di altri. Queste aziende non producono bibite e merendine - ha proseguito Arcuri riferendosi alle case farmaceutiche che hanno annunciato i ritardi - Si sono impegnate a dare una certa quantità di vaccini che sono molto più importanti delle bibite e merendine. Se avessimo i vaccini che sono stati annunciati dalla aziende farmaceutiche - rincara - entro l'autunno potremmo vaccinare fino a 45 milioni di italiani, ma non credo a queste aziende. Io voglio vedere i vaccini. Ci possono essere delle asimmetrie, secondo cui le poche cose che si producono non per forza vadano nei luoghi dove devono andare" ha detto ancora il Commissario straordinario per l'Emergenza, alla domanda su dove finissero i vaccini non recapitati all'Europa."Ovviamente questo non lo so", ha aggiunto Arcuri, che in merito all'ipotesi che i vaccini non recapitati siano invece finiti in altri Paesi più ricchi, ha risposto: "Spero che questo non sia vero, so che all'Europa sono stati dati meno vaccini di quanto doveva riceverne e che con la vita delle persone non si gioca".
Le riduzioni di dosi comunicate da Pfizer e da AstraZeneca "faranno slittare di circa quattro settimane i tempi previsti per la vaccinazione degli over 80 e di circa 6-8 settimane per il resto della popolazione. Da domani le dosi a disposizione saranno utilizzate anzitutto per effettuare il richiamo nei tempi previsti a coloro che hanno già ricevuto la prima somministrazione, cioè soprattutto per gli operatori sanitari". Così il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri a 'Domenica In' su Rai1. "Tra due settimane, se tutto va bene - ha aggiunto Sileri - avremo un mercato con i tre vaccini: il che significa riprendere con maggior forza, completare la vaccinazione per i medici e gli infermieri e cominciare con gli over 80".
Un milione di studenti tornano a scuola - Con il passaggio della Lombardia alla zona arancione, tornerà a suonare la campanella per quasi un altro milione di studenti italiani: solo in Lombardia sono 200 mila alle medie e 400 mila delle superiori (ma le scuole superiori milanesi hanno qualche giorno in più per attrezzarsi alla ripresa delle lezioni, che comunque saranno in presenza al 50%). Questi 600 mila lombardi si sommano agli altri 360 mila studenti delle superiori nelle regioni Liguria, Marche, Umbria (che si alterneranno in percentuali che vanno dal 50 al 75%) che rientrano oggi a scuola insieme ai ragazzini delle scuole medie in Campania.
Altri 640 mila studenti delle superiori erano tornati in classe lunedì 18 gennaio nel Lazio, in Emilia Romagna, in Molise e in Piemonte. L'11 gennaio le superiori erano rientrate nelle loro aule in Valle d'Aosta, Toscana e in Abruzzo. In Trentino Alto Adige gli studenti avevano fatto ritorno già dal 7 gennaio. All'appello mancano gli studenti delle superiori in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Sardegna, Basilicata, Calabria, Campania e Puglia per i quali è stato stabilito che si tornerà il 1 febbraio. In Sicilia che è in zona rossa, vanno in presenza i bambini fino alla prima media, tutti gli altri studiano a casa con la didattica a distanza. Pur essendo complessivamente ricominciata la scuola in presenza per oltre 6 milioni di ragazzi dalla ripresa dopo la pausa di Natale (in totale gli studenti italiani sono 8,4 milioni) proseguono manifestazioni, occupazioni e iniziative promosse da Comitati e studenti in varie città italiane.