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20/01/2021 06:00:00

  Don Fiorino: “A Marsala sempre più famiglie bisognose. Il mio appello al sindaco: fate presto”

Don Francesco Fiorino, sono sempre tante le famiglie in difficoltà economica a Marsala. Una difficoltà acuita dall'emergenza Coronavirus. La sua organizzazione continua ad assistere queste famiglie, che tipo di supporto date?

Sì. Continuiamo a dare aiuto alle famiglie. Oltre all'emergenza sanitaria c'è quella sociale ed economica. Ci sono molte famiglie in difficoltà, per il poco lavoro che c'è e non ce la fanno più. Noi cerchiamo di dare l'aiuto che possiamo. Parliamo di una lista di 150 famiglie, più quelle della rete delle Caritas parrocchiali con le quali cerchiamo di fare un lavoro coordinato per venire incontro a tante persone. Si va dai farmaci, al buono spesa da 20 euro, la carne, altri alimenti. Con i fondi dell'8 per mille alla Chiesa Cattolica, a volte criticati ma indispensabili, e grazie all'aiuto di molte persone, abbiamo speso più di 25 mila euro per i più bisognosi negli ultimi due mesi tra Marsala e Petrosino.

Lei ha lanciato un appello nei giorni scorsi al sindaco di Marsala Massimo Grillo, all'amministrazione comunale e ai consiglieri, per una nuova Marsala solidale. Cosa chiede?

Il mio appello è a fare presto. Perchè le politiche sociali, gli interventi sociali, dovrebbero essere la priorità ma siamo molto in ritardo. Siamo in ritardo con il piano di zona dei servizi socio sanitari, e non è una novità purtroppo nella nostra città. Siamo in ritardo con il fondo quota povertà, che è fatto da fondi statali che sono fermi dal 2008. Ho cercato di parlare con i dirigenti e assistenti sociali, mi dicono che non ci sono risorse umane sufficienti.

In questo momento molti sono i percettori del reddito di cittadinanza. Ma nonostante i sussidi in è difficile mantenere una famiglia con poche centinaia di euro al mese. Alla nostra redazione diverse persone ci scrivono che sono disperate, che non sanno come vivere.

I tanti che percepiscono il Rdc, e menomale che c'è, sono in realtà disperati. Con 400, 500 euro come fa una famiglia a campare? Noi cerchiamo di aiutare come possiamo. Diamo il buono da 20 euro due volte al mese, diamo olio, detersivi, la carne, i prodotti per l'infanzia, le bombole. Lo facciamo due volte al mese, più gli interventi che si fanno con le parrocchie. E' chiaro che non è il massimo, ma sono un aiuto concreto. Noi al momento i appoggiamo nei locali dell'associazione degli scacchi, grazie all'ospitalità di Giuseppe Cerami, ma giriamo ogni giorno con il nostro furgoncino, a prendere cibo da panifici e pasticcerie, che andrebbero buttati, per distribuirli a chi ne ha bisogno. Io ricevo una ventina di chiamate al giorno di persone che hanno bisogno di aiuto. Ecco perchè ho scritto al sindaco e ai consiglieri dicendo di fare presto. Anche nel patrimonio comunale, non è possibile che la città abbia beni comunali e beni confiscati abbandonati che potrebbero essere utilizzati per la comunità e per la realtà associative come la nostra che hanno bisogno di locali adeguati.

Com'è il rapporto con la nuova amministrazione comunale di Marsala? Ha già risposto alle sue richieste?

Abbiamo avuto un'interlocuzione con il sindaco. E' disposto ad ascoltare, vuole includere. Mi ha risposto alla lettera verbalmente dicendo che quello che chiedo è in programma. Ma deve dare una risposta scritta alle nostre richieste, che sono anche richieste delle persone che hanno bisogno. Anche per quanto riguarda i beni confiscati. Abbiamo partecipato ad un avviso per utilizzare un immobile confiscato alla mafia per fare un centro d'accoglienza ma stiamo ancora aspettando, perchè la burocrazia e chi dirige determinati settori vanno molto lentamente. E' ovvio, loro prendono ogni mese lo stipendio. Ma c'è chi non prende lo stipendio, soprattutto in questo periodo.

Tra l'altro il Comune ha un esperto incaricato dal sindaco, proprio sulle politiche sociali, il dottor. Renato Briante, che costa 11 mila euro per i prossimi 4 mesi.

Sì. Ho parlato anche con il dottor Briante, e anche a lui ho detto di fare presto. Gli assistenti sociali sono costretti a chiamare noi per intervenire, perchè non hanno risorse immediate da spendere al Comune. Come arrivano da noi persone che anche si vergognano, che non ce la fanno più. Tutto questo non è possibile in una città come Marsala, che ha tante risorse, tanti impiegati pubblici, tanti beni immobili. C'è una disorganizzazione di fondo negli uffici pubblici su cui bisogna mettere mano.



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